venerdì 15 settembre 2023

Piove, piove, la Barbi non si muove

 Amo la pioggia tropicale, l'aria profumata di legno bagnato, le gocce che cadono di foglia in foglia, il panorama sfocato, le nuvole impigliate nelle cime degli alberi e dei monti. Tuttavia, la discesa dalla camera al ristorante diventa terribilmente scivolosa e ieri sera, per non rompermi una gamba a vacanza appena cominciata, ho impiegato dieci minuti a scendere quei trenta metri a piccoli passi con l'ombrello giallo del lodge a disposizione in ogni stanza. Stessa scena dopo cena per tornare su. Suggerirò al manager di montare un corrimano.

Distrutta dalla giornata di snorkeling, mi sono messa a letto a pancia in giù perché dietro, come vi ho raccontato, sono ustionata da far paura e mi son lasciata cullare dal suono della pioggia e dai versi dei gechi che abitano nella mia capanna e mi proteggono dagli insetti. Credo di essermi addormentata che non erano nemmeno le nove. Che anziana!

Per fortuna, per la mattina dopo avevo programmato solo la camminata intorno al lodge per un dilettantesco birdwatching. 

Alle 8 ho incontrato la guida dello staff, altro nome che non ho capito, e ci siamo incamminati. Il sentiero che parte dietro le capanne è facile da percorrere, ma servono le scarpe da trekking (che comunque ho portato per le escursioni con Alert della settimana prossima) perché alcuni tratti sono viscidi di fango e il percorso è pieno di rocce e radici. Quanto mi piace la giungla! Adoro questi alberi altissimi legati tra loro da liane attorcigliate, e poi le grandi felci che mi fanno sempre pensare a un paesaggio preistorico. L'umidità sotto la volta verde si intuisce dallo stato dei miei capelli nelle foto. Ma è tutto bello, anche il muschio sulle pietre e le ragnatele che luccicano per la pioggia della notte.

Ho avvistato con il binocolo gli uccelli che la guida mi indicava, ma è stato impossibile fotografarli per via del troppo fogliame. Sei minuti per mettere a fuoco una coda, lasciamo anche stare, guardiamo e basta.

Il sentiero finisce a un ruscello tra i massi che, mi racconta la guida senza nome, durante la stagione delle piogge s'ingrossa formando rapide e piccole cascate. Sulla via del ritorno, mi fa notare le piante di cannella. Ecco cos'era quel profumo familiare nell'aria.

Per il pomeriggio non avevo nulla in programma ed è stata una decisione fortunata perché ha piovuto tutto il tempo. Così mi sono rilassata in camera leggendo (per le amiche del club, Racconti del Terrore di Edgar Allan Poe sul Kindle), scrivendo questo post, sistemando le foto per gli album e facendo un pisolino dopo un'altra abbondante spalmata di doposole che ho ormai finito. Mi sono svegliata giusto in tempo per fotografare il meraviglioso tramonto che mi ha indorato la camera.

Ecco qui un album con le foto del lodge, del sentiero e del bellissimo tramonto di stasera dopo la pioggia.

Domani ho un'escursione alle cascate Cunca Wulang e visita al villaggio Cecer, chissà se troverò una farmacia sulla strada per comprare un nuovo doposole. Altrimenti, chiederò allo stregone del villaggio un rimedio tradizionale che probabilmente consisterà in foglie masticate ripetendo la formula magica: “La crema solare protezione 30 ai tropici non fa una mazza, dannata Barbuna!”


2 commenti:

  1. Ah che belli i momenti, gli attimi, i minuti, le ore… fermi a fare birdwatching…litigando su che uccello sia (per pochi)

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