domenica 16 aprile 2023

Ramadan in volo

Questo nuovo viaggio in Kenya comincia con due cavallette e un grillo perché insieme a me e la Fra c'è sua marito, Fra pure lui. Domani si parte per il tour dei parchi intorno al monte Kenya, la vera avventura, nel frattempo vi racconto come siamo arrivati qui con Egyptair con scalo a Il Cairo.

Prima di tutto i bagni di Malpensa sono i più sporchi del mondo, fidatevi perché ho visto parecchi aeroporti.

Secondo, siamo arrivati sani e salvi in Kenya.

Terzo all'aeroporto internazionale del Cairo non ci sono né felafel né hummus, ma pizza e Burger King.

Cuarto, Andrea. (citazione per pochi)

Durante l'attesa a Malpensa eravamo seduti davanti a una ragazza che inviava messaggi vocali così ad alta voce che ormai sappiamo i fatti suoi meglio di sua madre, poi si è messa anche a cantare e ballare con la sua amica: pregavamo che non fosse seduta vicino a noi anche in aereo. Dopo il controllo delle carte d'imbarco, a debita distanza dalla ragazza molesta, stavamo aspettando l'autobus per la pista diligentemente dietro il tendiflex quando, all'improvviso, un passeggero ci guarda come se fossimo scemi a fermarci lì, poi lo apre e comincia a scendere dalla rampa finché un addetto lo blocca con l'inconfondibile gesto dove cazzo vai che il bus non c'è ancora? e il tizio torna indietro con aria divertita. L'idiozia della gente non finisce mai di stupirmi.

Il volo verso Il Cairo è stato tranquillo, la ragazza rumorosa era qualche fila più indietro e ci siamo salvati. Non ho potuto scegliere il tipo di pasto a bordo, quindi di vegano ho trovato solo pane e insalata, ma va bene perché tanto sugli aerei non è che si mangi roba sopraffina in ogni caso e poi immaginavo che in Egitto avrei trovato facilmente felafel e hummus, però come ho detto, non ce n'era traccia. Su questa tratta, naturalmente, la maggior parte dei passeggeri erano musulmani e siamo ancora in periodo di ramadan, quindi alla distribuzione dei vassoi per la cena molti rifiutavano, ma gli assistenti di volo spiegavano loro che potevano tenerli da parte e consumarli dopo il tramonto. Infatti, poco prima dell'atterraggio, non appena il sole è calato, c'è stata un'apertura di pacchetti simultanea lungo tutto l'aereo e in quattro secondi i vassoi erano puliti.

L'aeroporto del Cairo sembra in fase di restauro quindi lo scalo è stato piuttosto noioso. Abbiamo scoperto di attirare personaggi molesti quando un giapponese si è seduto vicino a noi e cominciato ad ascoltare musica a tutto volume. Il rispetto per gli altri è merce rara in tutto il mondo.

All'imbarco per Nairobi mi sequestrano l'accendino, prima volta che mi capita. Pazienza.

Dormire in aereo è roba per contorsionisti di alto livello perciò siamo atterrati a pezzi alle 4.38 del mattino sognando il letto vero che ci attendeva al Khweza. Ci ha accolti una pioggia leggera e la città libera dal traffico solo perché erano le cinque del mattino di domenica. Dopo una doccia veloce cercando di capire come far funzionare l'acqua calda, siamo crollati nelle nostre stanze, peccato che ci trovassimo davanti alla sala lavanderia e già all'alba lo staff era rumorosamente all'opera. Avremo dormito sì e no due ore.

In tarda mattinata, la nostra affezionatissima Peris ci ha raggiunti, abbracciati e sbaciucchiati. Per Francesco è la prima volta in Africa e siamo tutte impazienti ed emozionate all'idea di fargli conoscere le meraviglie del Kenya, cominciando dal Giraffe Center che è sempre bello visitare e si contribuisce alla protezione di questa particolare razza, la giraffa Rothschild. Ma prima di tutto io avevo fame ed è risaputo in tutto mondo che quando ho fame divento nervosa e sragiono finché non metto qualcosa nello stomaco. Al caffè del centro ci dicono che i nostri tramezzini saranno pronti in quindici minuti, allora ok, vediamo prima le giraffe.

Fra & Fra


Tornando al Khweza ci siamo fermati a prelevare e Francesco ha avvistato il suo primo babbuino nel parcheggio del centro commerciale che è proprio accanto a uno degli ingressi del Nairobi National Park (che però visiteremo sabato prossimo).



Abbiamo trascorso il resto della giornata sulla terrazza del Khweza a chiacchierare con Peris per distrarci dall'arretrato di sonno. Dobbiamo resistere almeno fino alle nove per assicurarci di dormire l'intera notte perché domani alle 7 si parte verso nord e la vera avventura.

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