mercoledì 19 aprile 2023

Il logde dei gatti e il parco Meru

Il viaggio da Nairobi a Meru è infinito, credo che sulla terra siano trascorse 7 ore mentre sul nostro pulmino 7 anni. Sulle strade che portano verso il Monte Kenya – il nostro tour gli girerà intorno fino a venerdì – abbiamo incontrato: motociclette sovraffollate con i carichi più improbabili; camion oltre il limite del peso consentito dalla casa di produzione che comunque deve essere fallita negli anni Cinquanta; scuolabus con la scritta “Disability is not inability”; una moto che andava praticamente a fuoco lasciandosi dietro una scia di fumo irrespirabile per cui i veicoli dietro di lei rallentavano per allontanarsene; negozi di abbigliamento con i manichini dai fianchi larghi e sedere sporgente, mobilifici che esponevano solo letti (singoli, a castello, matrimoniali) a bordo strada così numerosi che quando ne avvistavamo uno esclamavamo “Lissone!”; asinelli sfruttati per il trasporto con le piaghe sulla schiena; bambini e caprette sparsi disordinatamente lungo la carreggiata; mercati traboccanti di banane; un incidente tra due moto con tanto di ferito a terra e l'altro conducente che si dava alla fuga a piedi; un'infinità di dossi costruiti inutilmente per dare una parvenza di legalità al modo di guidare locale. Infine il vincitore su tutti, e perdonate se non l'abbiamo fotografato perché eravamo troppo scioccati, un tizio con un divano a tre posti legato sul retro della moto e il passeggero seduto sul divano!

Il nostro austista/guida per la settimana è Junior che balla e canta mentre guida, è esperto di birdwatching e litiga con Peris su quale uccello abbiano avvistato o quale verso faccia, lascia sempre i fari accesi, ha fatto un paio di sorpassi alla cieca che ci hanno tolto anni di vita, ma alla fine è un simpatico bravo ragazzo e ormai fa parte della squadra.

Dopo qualche tappa pipì siamo finalmente arrivati al nostro alloggio, Ikweta Safari Camp, che abbiamo subito notato essere in realtà il lodge dei gatti. Lo staff ci ha spiegato che ne hanno tanti perché tengono lontani topi e serpenti e hanno anche costruito per loro una casetta con le cucce per quando piove anche se vivono liberi sui vialetti tra le tende. Ecco, per tende non immaginate le “due secondi” da campeggio, sono dei bungalow tendati con dei bagni da centro benessere. 

Il tempo di pranzare (erano le due passate e io avevo il nervoso da fame) e siamo entrati nel Parco Nazionale Meru per un safari serale. Il Meru è il più piccolo tra i parchi che ho visitato in Kenya ed è molto bello. È verde, rigoglioso e pieno di alberi alti che a me piacciono tanto, ma rendo difficile avvistare gli animali, almeno all'inizio, perché più ci addentravamo, più il panorama di animava. Scimmiette Velvet monkey, babbuini, bufali, gazzelle varie, zebre e l'instancabile scarabeo stercorario che si porta in giro una palla di cacca grossa tre volte lui.


La sera, ancora stanchi dal viaggio, abbiamo cenato e ci siamo ritirati presto nelle nostre stanze per riposare prima del safari mattutino. Peccato che la tenda di Fra & Fra fosse così vicina alla piscina che le rane li hanno tenuti svegli tutta la notte con il loro gracidare. A me, che le sentivo in lontananza, invece, hanno conciliato il sonno come fanno sempre i suoni della natura e ho anche goduto della pioggia all'alba.

Alle 6.30 caffè e via di nuovo dentro il parco dove abbiamo incontrato tantissime giraffe e poi un elefante che litigava con una famiglia di struzzi, zebre con i puledrini e un gufo!

Poi Junior ha aperto la barriera elettrificata fingendo di prendere la scossa e siamo entrati nell'area protetta dei rinoceronti dove abbiamo avvistato perfino un piccolo. 




Tornando verso l'ingresso del parco, abbiamo avuto un altro incontro emozionante con un leopardo, avvistato da Junior su un albero, che dopo essersi lasciato fotografare un po' è sceso e se n'è andato nei cespugli, lontano da noi paparazzi.

Visitare parchi poco famosi e poco frequentati è davvero bello. Puoi goderti i paesaggi e la fauna in tutta calma, senza altri turisti intorno che finiscono per infastidire sia noi che gli animali. Tra nuvole e sole equatoriale, la luce che cambia ora dopo ora fa risplendere i diversi colori del panorama e alimenta l'atmosfera da favola che l'Africa ha sempre avuto nella nostra immaginazione. Non serve nemmeno essere grandi fotografi perché è tutto così bello che ogni immagine è un capolavoro, le vedrete non appena avrò tempo e connessione decente per caricare gli album fotografici, per adesso accontentatevi del racconto 

Usciti dal Meru siamo partiti per la tappa successiva: il parco Samburu di cui vi parlerò nel prossimo post.

Nessun commento:

Posta un commento