domenica 18 settembre 2016

Le cocche di Madre Natura

Scrivo questo post dal cortile dell'albergo Green Hills di Nyeri dove alloggeremo per due notti. Le ragazze sono già a letto e io sono qui sotto le stelle con un sottofondo di cicale e lo strano verso di un uccello che sembra russare. Sto alla grande, anche se un po' stanca (siamo un'ora avanti), e vi racconto la giornata. Perdonate errori e refusi, scrivo quasi al buio.
Stamattina, dopo una bella colazione sulla terrazza del Khweza, siamo partite con il fedele pulmino di Fred verso nord perché i parchi che visiteremo quest'anno si trovano nei dintorni del Monte Kenya.

Lungo la strada, abbiamo fatto tappa sul fiume che forma le Fourteen Falls. La particolarità di questo luogo è che a prima vista sembra bellissimo poi, avvicinandosi alle cascate, si nota qualcosa di strano: schiuma. Non la consueta spuma delle acque agitate di un fiume che precipita a valle, ma schiuma chimica maleodorante che si gonfia e vola in aria. 
Dopo una prima foto di gruppo sorridenti, insomma, ci siamo rese conto che il bel paesaggio che ci circondava era in realtà la scena di morte di un fiume ucciso dall'inquinamento. E mi fermo qui perché conoscete i miei pensieri a riguardo.

Lasciato questo triste scorcio di Kenya, la strada ci ha portato, attraverso valli e colline, sugli altipiani che precedono il secondo monte più alto dell'Africa e fuori dai finestrini scorrevano villaggi, chiese, scuole e mercati. Ho pensato che un po' di quella bella frutta esposta sui banchetti di legno ci avrebbe fatto comodo, così il sempre gentilissimo Fred si è fermato per lasciarci fare la spesa: mango, frutto della passione in due varietà e banane. Tutto buonissimo, saporitissimo e lontano abbastanza chilometri dal fiume chimico. A quel punto però ci serviva un coltello, ma al piccolo supermarket dove l'abbiamo cercato c'erano solo “modello tagliatori di teste”, così Fred si è guardato intorno e ha urlato a un tizio che aveva una bancarella di cianfrusaglie se avesse coltelli da frutta. Ora giro con un affilatissimo coltello da cinquanta centesimi nella borsetta!

Per pranzo ci siamo fermati in una zona famosa per le piantagioni di caffè, nel paesino di Nanyuki, in un locale dove questa bevanda è celebrata da frasi dipinte sui muri. Ne pubblico una, ma troverete le altre nell'album fotografico che spero di riuscire a caricare sul blog nei prossimi giorni ; abbiate pazienza, ma sono qui per vivere un'avventura quindi scattare foto e scrivere sono attività secondarie al momento.
Nanyuki però non è famoso soltanto per il caffè: di qui passa la linea dell'Equatore e potevamo evitare la foto ignorante del giorno? Neanche per sogno!
Il primo pensiero che mi ispira il trovarmi in questo particolare punto è un po' da esploratrice e un po' piratesco perché mi vengono in mente i riti dei naviganti del passato come un tatuaggio o un foro nei lobi ad ogni passaggio da un emisfero all'altro. In questo tour faremo su e giù tra boreale e australe per tre volte, ma ne porteremo il segno solo nel cuore. Io oggi ho attraversato l'Equatore a piedi, e voi?
Durante il pranzo è arrivata una tenerissima telefonata di Peris che non abbiamo fatto in tempo a vedere a Nairobi perché non lavora nei weekend. Ha chiesto a Fred di passarmi il telefono perché voleva salutarmi e dirmi che non vede l'ora di rivedere me e le ragazze giovedì sera al nostro rientro in città. È un'orsacchiotta di cioccolato fondente, ma dolcissimo.
Da Nanyuki a Nyeri abbiamo preso una strada sterrata di quelle che piacciono tanto a Fred e siamo passati intorno a una delle riserve naturali della regione sperando di avvistare i primi animali del tour anche se da lontano. L'anno scorso al Masai Mara, a Nakuru e Naivasha ci siamo trovate circondate da tutte le creature ammirate nei documentari, ma secondo Fred siamo state molto fortunate. “Oggi se va bene vedremo al massimo cinque rinoceronti” ha detto. Sappiamo bene che a Madre Natura non si comanda, quindi tutto ciò che viene è regalato, non ci facciamo illusioni.
Bene, malgrado la recinzione di mezzo, dal pulmino scoperto vediamo qualche zebra, un po' di giraffe che spuntano da dietro gli alberi, gazzelle, scimmiette Velvet e... sedici rinoceronti, signore e signori, sedici!

A quanto pare, Madre Natura ha un debole per noi. E questo è solo un assaggio...



P.s. Stanotte ho sognato di lavorare con Iron Man. Sarà il Lariam o che in aereo ho visto Capitan America Civil War? La risposta non è così scontata.

2 commenti:

  1. Heilà Cavallette e ospiti!
    L'aspirante Cavalletto vi ha già iniziato a seguire con tutta l'invidia del caso... prima o poi riuscirò a infilarmi in uno dei vostri zaini, vedete voi se prenderla come promessa o minaccia!
    Sembra sempre di essere con voi, grazie alle parole di Simona... che meraviglia!
    E che meraviglia voi, che andate all'avventura... come può Madre Natura non volervi bene e mettersi a vostra disposizione?!? Chi non lo farebbe?!?
    Continuate ad aggiornarci e a renderci partecipi delle vostre giornate africane!
    Un abbraccio a tutte!!!
    Diego

    p.s. conoscendoti, al limite sarebbe Iron Man a lavorare con te, non viceversa!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sei riuscito a commentare, Evviva! Ci mancava il nostro fan numero uno. Per aggregarti vediamo, indiremo una riunione straordinaria del consiglio superiore delle Cavallette ;)

      Elimina