sabato 17 settembre 2016

le Cavallette, il terribile mostro e altri misteri

Linate ore 6.00
Puntuali e operative anche se assonnate per l'ora, le tre Cavallette originali e le tre onorarie si sono trovate all'alba nell'area partenze di Linate. Tutte abbracci, evviva! e voglio un caffè subito, siamo pronte per l'avventura, ma a smorzare l'eccitazione interviene l'oscura presenza che si cela dietro gli angoli per apparire all'improvviso davanti al felice viaggiatore, la creatura di cui tutti parlano e che un po' si aspettano di incontrare anche se sperano di evitarla, la bestia della quale nessuno può prevedere dimensioni e velocità, ecco il terribile mostro degli aeroporti: la coda.
Coda per imbarcare i bagagli, coda alla toilette, coda al controllo bagagli a mano, coda al gate, coda sulla scaletta dell'aereo e coda nel corridoio per arrivare al sedile. Decollo, sorvolo delle Alpi, atterraggio a Parigi, tutto liscio, ma appena il pilota parcheggia l'aereo (dopo un bel quarto d'ora da quando il carrello ha toccato la pista, insomma, avrebbe potuto fermarsi un attimo con le quattro frecce e farci scendere, no?) ecco un nuovo guizzo del mostro: coda per scendere dall'aereo ovviamente.
A Parigi, illuse di averlo seminato, pregustiamo una pausa prima del lungo volo per Nairobi. Seguiamo le indicazioni per raggiungere la coincidenza fantasticando di passeggiate tra i negozi duty free, magari un altro caffè e una tappa in un bagno più confortevole di quello in aereo. La segnaletica ci conduce a una scala mobile fuori servizio e, mentre ci arrampichiamo, una risata sinistra accompagna la vista dall'ultimo gradino. Hahahaha! Di nuovo in coda al controllo passaporti anche se siamo solo passeggeri in transito e poi un'altra coda per prendere la navetta che ci avrebbe portate al terminal della coincidenza. Quando arriva il nostro turno di salire sul bus, gli...
Mi interrompo un attimo per farvi notare un altro mistero degli aeroporti: ci sono un sacco di persone che svolgono un mucchio di attività delle quali ignoro il nome corretto. Per esempio a questo punto del racconto ci sono gli addetti a prendere un certo numero di persone dalla coda disordinata, farle passare oltre le transenne e una porta scorrevole, metterle sulla navetta e attendere la prossima. Chi sono? I navettisti?
Ma torniamo alla storia e al bus che è troppo pieno per accoglierci tutte e sei (perchè noi, o sei o niente!), così i navettisti ci fanno arretrare di qualche passo oltre le porte scorrevoli, ma senza rigettarci nello stomaco del mostro tra i passeggeri accalcati contro le transenne. A guardarci in quel momento sembravamo sei vip in attesa del bus privato con una folla di ammiratori alle spalle, potevamo farci sfuggire l'occasione per la foto ignorante? Mai!
e gli altri dietro!

Da Parigi a Nairobi sono otto ore di volo che bisogna far passare in qualche modo. Tanto per cominciare lamentandoci che ma che diavolo abbiamo aspettato a fare il check-in in aeroporto per stare tutte insieme anche se avevamo prenotazioni separate se tanto ci hanno assegnato posti sparsi in giro per l'aereo?? Ok, al ritorno facciamo tutto online come le volte precedenti. Non che sia un problema perché a parte decollo e atterraggio possiamo farci visita l'un l'altra, ma intanto sto prendendo appunti per questo post seduta accanto a due tizi spagnoli che non hanno mai levato le cuffie e non sono certa si siano mai alzati per andare in bagno.
Poi c'è la questione del mangiar strano: siamo due vegane (io e Feddi), una vegetariana (Sonia) e tre onnivore (Fra, Claudia e Rosalba) e mi pareva di averlo specificato al momento della prenotazione sul sito perché solitamente lo faccio. Questa volta, però, deve essermi sfuggito oppure si tratta di un altro mistero perché al momento di servire il pranzo per me e Feddi non c'è nulla. La hostess (almeno di questo ruolo conosco il nome) è mortificata e promette di procurarci qualcosa da mangiare, ma solo dopo la fine del servizio in business class. Non comprendo l'attinenza della mia fame con il dare precedenza alla business class, ma quando infine arrivano i due vassoi per Feddi e me, mi chiedo se la frutta, le carote grattugiate e il pane siano stati rubati ai passeggeri ricchi per essere donati a noi poveri dell'economy. E preferisco pensare che sia così invece che all'alternativa.

Il mostro, comunque, non si arrende solo perché l'hai fatto aspettare otto ore, è lì che ti aspetta all'atterraggio con la coda per i visti, quella per i bagagli, quella per un altro bagno, quella per uscire e... Wow, siamo a Nairobi! Sopravvissute a mostri, misteri e una lista di film che per il cinquanta percento avevano per protagonista Sandra Bullock, siamo uscite dall'aeroporto e... finalmente Fred! Non solo ci ha riconosciute, ma ha anche notato che Feddi ha i capelli più lunghi.
Ora siamo arrivate al Khweza, preso le stanze, abbiamo ordinato una birra e la cena alla gentilissima Grace.
Ora sì che siamo in vacanza!
finalmente birra


Ps Lo shampoo di Fra è esploso, ora i suoi vestiti sono profumatissimi, ma umidi

2 commenti:

  1. Quasi quasi mi metto in coda anch'io dietro al computer, così per solidarietà. In bocca ai leoni per il proseguo... ehm... vista la località meglio di no.
    E poi si sa hic sunt leones, e non so se riferimi alle bestiole o a voi donne in viaggio. :D

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