Linate ore 6.00 |
Puntuali e operative
anche se assonnate per l'ora, le tre Cavallette originali e le tre
onorarie si sono trovate all'alba nell'area partenze di Linate. Tutte
abbracci, evviva! e voglio un caffè subito, siamo pronte per
l'avventura, ma a smorzare l'eccitazione interviene l'oscura presenza
che si cela dietro gli angoli per apparire all'improvviso davanti al
felice viaggiatore, la creatura di cui tutti parlano e che un po' si
aspettano di incontrare anche se sperano di evitarla, la bestia della
quale nessuno può prevedere dimensioni e velocità, ecco il
terribile mostro degli aeroporti: la coda.
Coda per imbarcare i
bagagli, coda alla toilette, coda al controllo bagagli a mano, coda
al gate, coda sulla scaletta dell'aereo e coda nel corridoio per
arrivare al sedile. Decollo, sorvolo delle Alpi, atterraggio a
Parigi, tutto liscio, ma appena il pilota parcheggia l'aereo (dopo un
bel quarto d'ora da quando il carrello ha toccato la pista, insomma,
avrebbe potuto fermarsi un attimo con le quattro frecce e farci
scendere, no?) ecco un nuovo guizzo del mostro: coda per scendere
dall'aereo ovviamente.
A Parigi, illuse di
averlo seminato, pregustiamo una pausa prima del lungo volo per
Nairobi. Seguiamo le indicazioni per raggiungere la coincidenza
fantasticando di passeggiate tra i negozi duty free, magari un altro
caffè e una tappa in un bagno più confortevole di quello in aereo.
La segnaletica ci conduce a una scala mobile fuori servizio e, mentre
ci arrampichiamo, una risata sinistra accompagna la vista dall'ultimo
gradino. Hahahaha! Di nuovo in coda al controllo passaporti anche se
siamo solo passeggeri in transito e poi un'altra coda per prendere la
navetta che ci avrebbe portate al terminal della coincidenza. Quando
arriva il nostro turno di salire sul bus, gli...
Mi interrompo un attimo
per farvi notare un altro mistero degli aeroporti: ci sono un sacco
di persone che svolgono un mucchio di attività delle quali ignoro il
nome corretto. Per esempio a questo punto del racconto ci sono gli
addetti a prendere un certo numero di persone dalla coda disordinata,
farle passare oltre le transenne e una porta scorrevole, metterle
sulla navetta e attendere la prossima. Chi sono? I navettisti?
Ma torniamo alla storia e
al bus che è troppo pieno per accoglierci tutte e sei (perchè noi,
o sei o niente!), così i navettisti ci fanno arretrare di qualche
passo oltre le porte scorrevoli, ma senza rigettarci nello stomaco
del mostro tra i passeggeri accalcati contro le transenne. A
guardarci in quel momento sembravamo sei vip in attesa del bus
privato con una folla di ammiratori alle spalle, potevamo farci
sfuggire l'occasione per la foto ignorante? Mai!
e gli altri dietro! |
Da Parigi a Nairobi sono
otto ore di volo che bisogna far passare in qualche modo. Tanto per
cominciare lamentandoci che ma che diavolo abbiamo aspettato a
fare il check-in in aeroporto per stare tutte insieme anche se
avevamo prenotazioni separate se tanto ci hanno assegnato posti
sparsi in giro per l'aereo?? Ok, al ritorno facciamo tutto online
come le volte precedenti. Non che sia un problema perché a parte
decollo e atterraggio possiamo farci visita l'un l'altra, ma intanto
sto prendendo appunti per questo post seduta accanto a due tizi
spagnoli che non hanno mai levato le cuffie e non sono certa si siano
mai alzati per andare in bagno.
Poi c'è la questione del
mangiar strano: siamo due vegane (io e Feddi), una vegetariana
(Sonia) e tre onnivore (Fra, Claudia e Rosalba) e mi pareva di averlo
specificato al momento della prenotazione sul sito perché
solitamente lo faccio. Questa volta, però, deve essermi sfuggito
oppure si tratta di un altro mistero perché al momento di servire il
pranzo per me e Feddi non c'è nulla. La hostess (almeno di questo
ruolo conosco il nome) è mortificata e promette di procurarci
qualcosa da mangiare, ma solo dopo la fine del servizio in business
class. Non comprendo l'attinenza della mia fame con il dare
precedenza alla business class, ma quando infine arrivano i due
vassoi per Feddi e me, mi chiedo se la frutta, le carote grattugiate
e il pane siano stati rubati ai passeggeri ricchi per essere donati a
noi poveri dell'economy. E preferisco pensare che sia così invece
che all'alternativa.
Il mostro, comunque, non
si arrende solo perché l'hai fatto aspettare otto ore, è lì che ti
aspetta all'atterraggio con la coda per i visti, quella per i
bagagli, quella per un altro bagno, quella per uscire e... Wow, siamo a Nairobi! Sopravvissute a mostri,
misteri e una lista di film che per il cinquanta percento avevano per
protagonista Sandra Bullock, siamo uscite dall'aeroporto e...
finalmente Fred! Non solo ci ha riconosciute, ma ha anche notato che
Feddi ha i capelli più lunghi.
Ora siamo arrivate al
Khweza, preso le stanze, abbiamo ordinato una birra e la cena alla
gentilissima Grace.
Ora sì che siamo in
vacanza!
finalmente birra |
Ps Lo shampoo di Fra è
esploso, ora i suoi vestiti sono profumatissimi, ma umidi
Quasi quasi mi metto in coda anch'io dietro al computer, così per solidarietà. In bocca ai leoni per il proseguo... ehm... vista la località meglio di no.
RispondiEliminaE poi si sa hic sunt leones, e non so se riferimi alle bestiole o a voi donne in viaggio. :D
C'è posto per tutti :)
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