Scrivo questo post dal cortile
dell'albergo Green Hills di Nyeri dove alloggeremo per due notti. Le
ragazze sono già a letto e io sono qui sotto le stelle con un
sottofondo di cicale e lo strano verso di un uccello che sembra
russare. Sto alla grande, anche se un po' stanca (siamo un'ora avanti), e vi racconto la giornata. Perdonate errori e refusi, scrivo quasi al buio.
Stamattina, dopo una
bella colazione sulla terrazza del Khweza, siamo partite con il
fedele pulmino di Fred verso nord perché i parchi che visiteremo
quest'anno si trovano nei dintorni del Monte Kenya.
Lungo la strada, abbiamo
fatto tappa sul fiume che forma le Fourteen Falls. La particolarità
di questo luogo è che a prima vista sembra bellissimo poi,
avvicinandosi alle cascate, si nota qualcosa di strano: schiuma. Non
la consueta spuma delle acque agitate di un fiume che precipita a
valle, ma schiuma chimica maleodorante che si gonfia e vola in aria.
Dopo una prima foto di gruppo sorridenti, insomma, ci siamo rese
conto che il bel paesaggio che ci circondava era in realtà la scena
di morte di un fiume ucciso dall'inquinamento. E mi fermo qui perché
conoscete i miei pensieri a riguardo.
Lasciato questo triste
scorcio di Kenya, la strada ci ha portato, attraverso valli e
colline, sugli altipiani che precedono il secondo monte più alto
dell'Africa e fuori dai finestrini scorrevano villaggi, chiese,
scuole e mercati. Ho pensato che un po' di quella bella frutta
esposta sui banchetti di legno ci avrebbe fatto comodo, così il
sempre gentilissimo Fred si è fermato per lasciarci fare la spesa:
mango, frutto della passione in due varietà e banane. Tutto
buonissimo, saporitissimo e lontano abbastanza chilometri dal fiume
chimico. A quel punto però ci serviva un coltello, ma al piccolo
supermarket dove l'abbiamo cercato c'erano solo “modello tagliatori
di teste”, così Fred si è guardato intorno e ha urlato a un tizio
che aveva una bancarella di cianfrusaglie se avesse coltelli da
frutta. Ora giro con un affilatissimo coltello da cinquanta centesimi
nella borsetta!
Per pranzo ci siamo
fermati in una zona famosa per le piantagioni di caffè, nel paesino
di Nanyuki, in un locale dove questa bevanda è celebrata da frasi
dipinte sui muri. Ne pubblico una, ma troverete le altre nell'album
fotografico che spero di riuscire a caricare sul blog nei prossimi
giorni ; abbiate pazienza, ma sono qui per vivere un'avventura quindi
scattare foto e scrivere sono attività secondarie al momento.
Nanyuki però non è
famoso soltanto per il caffè: di qui passa la linea dell'Equatore e
potevamo evitare la foto ignorante del giorno? Neanche per sogno!
Il primo pensiero che mi
ispira il trovarmi in questo particolare punto è un po' da
esploratrice e un po' piratesco perché mi vengono in mente i riti
dei naviganti del passato come un tatuaggio o un foro nei lobi ad
ogni passaggio da un emisfero all'altro. In questo tour faremo su e
giù tra boreale e australe per tre volte, ma ne porteremo il segno
solo nel cuore. Io oggi ho attraversato l'Equatore a piedi, e voi?
Durante il pranzo è
arrivata una tenerissima telefonata di Peris che non abbiamo fatto in
tempo a vedere a Nairobi perché non lavora nei weekend. Ha chiesto a
Fred di passarmi il telefono perché voleva salutarmi e dirmi che non
vede l'ora di rivedere me e le ragazze giovedì sera al nostro
rientro in città. È un'orsacchiotta di cioccolato fondente, ma
dolcissimo.
Da Nanyuki a Nyeri
abbiamo preso una strada sterrata di quelle che piacciono tanto a
Fred e siamo passati intorno a una delle riserve naturali della
regione sperando di avvistare i primi animali del tour anche se da
lontano. L'anno scorso al Masai Mara, a Nakuru e Naivasha ci siamo
trovate circondate da tutte le creature ammirate nei documentari, ma
secondo Fred siamo state molto fortunate. “Oggi se va bene vedremo
al massimo cinque rinoceronti” ha detto. Sappiamo bene che a Madre
Natura non si comanda, quindi tutto ciò che viene è regalato, non
ci facciamo illusioni.
Bene, malgrado la
recinzione di mezzo, dal pulmino scoperto vediamo qualche zebra, un
po' di giraffe che spuntano da dietro gli alberi, gazzelle,
scimmiette Velvet e... sedici rinoceronti, signore e signori, sedici!
A quanto pare, Madre
Natura ha un debole per noi. E questo è solo un assaggio...
P.s. Stanotte ho sognato di lavorare con Iron Man. Sarà il Lariam o che in aereo ho visto Capitan America Civil War? La risposta non è così scontata.
Heilà Cavallette e ospiti!
RispondiEliminaL'aspirante Cavalletto vi ha già iniziato a seguire con tutta l'invidia del caso... prima o poi riuscirò a infilarmi in uno dei vostri zaini, vedete voi se prenderla come promessa o minaccia!
Sembra sempre di essere con voi, grazie alle parole di Simona... che meraviglia!
E che meraviglia voi, che andate all'avventura... come può Madre Natura non volervi bene e mettersi a vostra disposizione?!? Chi non lo farebbe?!?
Continuate ad aggiornarci e a renderci partecipi delle vostre giornate africane!
Un abbraccio a tutte!!!
Diego
p.s. conoscendoti, al limite sarebbe Iron Man a lavorare con te, non viceversa!
Sei riuscito a commentare, Evviva! Ci mancava il nostro fan numero uno. Per aggregarti vediamo, indiremo una riunione straordinaria del consiglio superiore delle Cavallette ;)
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