Oggi è il mio compleanno e sono riuscita a installare whatsapp sul pc
GRAZIE A TUTTI PER GLI AUGURI, VI VOGLIO BENE!
Ho festeggiato con gli elefanti, ma ve lo racconterò domani. Adesso leggete della stupenda seconda giornata con Alert.
Malgrado il caldo, la notte dormo benissimo e pensate che questo Ecolodge non ha l'aria condizionata, ma solo ventilatori. La mia camera è abitata da tanti carinissimi gechi che mi proteggono dalle zanzare. Così, quando alle 6 del mattino il manager ha bussato per svegliarmi con un timido good morning, ero perfettamente riposata.
Alle 7, con Edo alla guida, partiamo per Rantau Jaya Makmur un villaggio sul lato del Way Kambas che dà sul mare a più di tre ore di distanza da noi. Dan vuole farmelo visitare perché Alert sta portando avanti con il capo villaggio un progetto di sviluppo dell'ecoturismo. Metà del percorso scorre velocemente tra battute sui cd di gruppi pop indonesiani che Edo ci sta facendo ascoltare e discorsi sulle conseguenze dei cambiamenti climatici. Dan mi dice che i contadini non sanno più bene quando seminare perché la stagione delle piogge e quella secca non si alternano più con la precisione di una volta e la loro durata è diventata imprevedibile. Si rischia di perdere il raccolto seminando nel momento sbagliato.
Lasciata la bella strada asfaltata, prendiamo una traversa piena di buche, dossi, tratti sterrati resi viscidi dal fango e pozzanghere che sembrano laghi. Sarà così fino a destinazione. Edo è così impegnato nella guida che gli passo l'acqua e l'accendino quando vedo che cerca un modo di raggiungerli. -Basta che me lo chiedi- gli dico -Visto che sono seduta davanti, sono la driver assistant!- I ragazzi dietro scoppiano a ridere, ridono un sacco quando dico queste cazzate, un po' come la Simo quando qualcuno dice scorreggia. Attraversiamo un villaggio fondato da un gruppo di balinesi, infatti in ogni giardino riconosco i tipici templi di famiglia, alcuni piccoli, altri esagerati. -Costa più il tempio che la casa!- commenta Dan, ma siamo tutti d'accordo che sono bellissimi con i loro decori arzigogolati e i colori sgargianti. Mi viene in mente il Nyepi e chiacchieriamo delle usanze delle diverse isole.
Infine arriviamo a Rantau Jaya Makmur sul fiume che sfocia in mare e segna il confine del Way Kambas. Il paesino è povero, ma bello, con le casette in fila lungo la via principale, i giardini ordinati, pieni di fiori, e una splendida vista sul parco nazionale. Ad accoglierci ci sono un ranger del parco e il giovane Andre, uno dei ragazzi che hanno in gestione il progetto di ecoturismo perché il capo villaggio, saggiamente, vuole coinvolgere tutti, ma investe soprattutto sulla nuova generazione che farà da traino al resto della comunità. Ci sediamo con loro e altri due ragazzi del progetto su un tappeto all'ombra del portico di una casa tutta bianca, dove ci offrono acqua, tè freddo e caffè macinato al momento. Mentre Edo si riposa dopo aver guidato senza sosta su una strada tremenda e Sarpin prepara la macchina fotografica per documentare l'incontro, Dan e Eddie mi fanno da interpreti. Il governo investe solo in Giava e Bali, le altre isole devono cavarsela da sole con risorse limitate, ma hanno voglia di crescere. Questo grazioso paesino ha grandi ambizioni, perciò Alert è decisa a dare il proprio contributo, sia economico che, soprattutto, di esperienza perché lo sviluppo sia sostenibile. Il governo fatica persino a rilasciargli i permessi per portare i turisti nel parco ed è una cosa senza senso perché se la gente impara a guadagnare legalmente dalla natura, la proteggerà di conseguenza e gratuitamente, sentendola parte fondamentale della propria vita.
il capo villaggio |
A dimostrazione che ormai nel villaggio sono una rockstar, mi si avvicina un signore chiedendomi se gentilmente posso farmi una foto con sua moglie e la sua bambina. Come rifiutare?
La celebrità non fa per me, mi imbarazzo troppo, però è bello sapere di aver fatto qualcosa di buono per queste persone, quindi non capisco perché il karma mi abbia rotto il telefono.
Nel pomeriggio, mi godo l'ombra e una dolcissima anguria con Dan, Eddie, Andre e Andy nella palafitta sul fiume. I ragazzi mi chiedono di fare un altro video, questa volta in italiano che poi sottotitoleranno, sulle mie impressioni riguardo il progetto per invitare altri a contribuire. Faccio anche questo, a me non costa nulla e loro ne hanno bisogno per raccogliere fondi. Nel frattempo, mi sono mangiata ben nove fette di anguria per sopravvivere al caldo e scherzo scimmiottando i mei video: -Hello, I am Simona, the watermelon champion.- Dan ride così tanto che vuole girarlo davvero così mi fingo seria e ripeto la frase mentre mi riprende e, per fare la splendida, comincio a contare le bucce di anguria in indonesiano, solo che so contare solo fino a tre: satu, dua, tiga. Ecco il risultato:
Sappiate che abbiamo continuato a ridere per le tre ore del viaggio di ritorno.
Adesso, quando la gente di passaggio sul fiume leggerà il mio nome sotto i divieti dirà: ah, Simona Colombo, la campionessa di anguria!
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