Sveglia alle 2.30 perché Junior ci aspettava alle 3.00 per portarci al check-in due ore prima del volo, praticamente è come non dormire. Nairobi era silenziosa e deserta, almeno fino all'aeroporto dove c'era una discreta coda ai controlli per l'ingresso. Mollate le valigie da stiva, siamo passati al controllo dei bagagli a mano e l'addetto alla mia fila mi ha chiesto di tirare fuori il coltello. Quale coltello? Gli ho risposto di non avere nessun coltello, ma mi ha mostrato l'immagine a raggi x del mio zaino ed effettivamente si vedeva la forma di un coltello sul fondo. L'ho svuotato completamente chiedendomi se ci fosse qualche tasca segreta di cui ero all'oscuro dove qualcuno aveva infilato un coltello, ma né io né l'addetto siamo riusciti a trovarla. Alla fine pare che la strana immagine fosse causata dalla pochette che avevo comprato alla Simo a Ol Pejeta con dentro un braccialetto.
Evitato il carcere, abbiamo bevuto un orribile caffè e un'altrettanto orribile cioccolata per passare il tempo. È stato allora che i miei compagni d'avventura si sono accorti di aver dimenticato al Khweza la cartina dell'Africa di Francis, ognuno pensava che l'avesse presa l'altro, mentre probabilmente era caduta dal tavolino e non l'avevano vista, mezzi addormentati com'era comprensibile. Abbiamo mandato un messaggio a Peris perché la recuperasse per spedirgliela nei prossimi giorni.
Ci siamo imbarcati con mezz'ora di ritardo, ma tanto avevamo oltre tre ore di scalo in Egitto. Il video con le istruzioni di sicurezza in volo di Egyptair è favoloso, narrato da una bellissima attrice in abiti e gioielli egizi e con le animazioni degli antichi dei. Il guerriero che con una freccia spegne la sigaretta per il divieto di fumo e Horus che apre e oscura gli oblò con le ali sono i momenti clou. Da Nairobi al Cairo, tutto bene, sono anche riuscita a dormire vista la levataccia.Durante lo scalo, ce la stavamo prendendo comoda quando un annuncio chiede ai passeggeri del nostro volo di procedere al gate. All'andata ci avevano chiamati per controllare il green pass per il Covid, forse era ancora per quello che dovevamo presentarci con tanto anticipo. Abbiamo scoperto, invece, che l'imbarco per Malpensa era in un altro terminal perciò ci siamo incamminati a passo svelto non sapendo quanto fosse lontano, e meno male che ci siamo mossi subito perché di strada ce n'era.
Trovato il nostro gate, ci siamo guardati sbalorditi: ad aspettare il nostro stesso volo c'era una sposa con un abito strabiliante che occupava un'intera fila di sedili e tanto di corona in testa, circondata dai parenti. Non riuscivamo a smettere di fissarla e farci mille domande: come sarebbe entrata nel sedile dell'aereo? Come avrebbe allacciato la cintura di sicurezza? Perché non si è vestita all'arrivo invece di viaggiare in quel modo? Era legale imbarcare una persona con un abito così ingombrante da bloccare le uscite d'emergenza in caso di evacuazione? Francesco è riuscito a fotografarla di nascosto, ma ovviamente non pubblico la foto per rispetto, ma l'ho inviata a mio fratello che sarebbe venuto a prendermi a Malpensa con la Simo perché entrasse in aeroporto a vederla all'arrivo.
Ancora più sorprendente è stato scoprire che la sposa viaggiava in economy, ma, come era prevedibile, non riusciva a entrare nella sua fila per cui è stata spostata in business class. Che fosse uno stratagemma per ottenere l'upgrade gratis?
Un bambino iperattivo e maleducato ci ha rotto le palle per tutto il volo e all'atterraggio siamo scattati lungo il corridoio disseminato dei lustrini dell'abito nuziale. Mentre recuperavamo le valigie, mio fratello mi ha scritto di aver trovato lo sposo, tutto elegante e con un mazzo di fiori, in attesa con lui, la Simo e i genitori di Francesca. Naturalmente siamo usciti prima noi così avremmo potuto assistere all'incontro dei due sposi, ma lei si faceva attendere, così Francesca e Kamau ci hanno salutato e sono andati a casa. Noi abbiamo aspettato ancora un po' visto che il parcheggio era pagato per mezz'ora, ma alla fine ci siamo arresi e pure lo sposo sembrava abbastanza scocciato.
In auto, i miei adorati Sté e Simo mi hanno fatto trovare un vassoio di pasticcini vegani con candelina di compleanno che ho divorato perché non avevo mangiato quasi nulla sui voli. Mentre lasciavamo il parcheggio, però, abbiamo visto gli sposi alla loro auto addobbata per un'ultima foto ricordo.
Arrivati a casa, mi hanno dato i regali di compleanno e io ho consegnato i souvenir, inclusa la pochette/coltello. Bio mi ha fatto un sacco di feste e fusa e, dopo aver annusato per bene i miei bagagli, ha voluto passare la serata in braccio a me sul divano, tenendomi con le unghie per assicurarsi che non partissi di nuovo.
Purtroppo, micetto mio, devi abituarti all'idea che ogni tanto io prenda il volo per qualche avventura mentre ti accudiscono gli zii, ma tornerò sempre da te e, il giorno in cui deciderò di stabilirmi altrove, ti porterò con me.
Qui finisce l'avvenuta keniana di Barbi, Fra & Fra e già pensiamo alle prossime anche se non sono sicura che Francesco voglia viaggiare di nuovo con me dopo aver dovuto assistere Junior sia come addetto all'apertura e chiusura del tetto del pulmino per i safari che negli insabbiamenti, impantanate ed esplosioni. Spero che lo splendore della natura lo abbia ripagato di tante fatiche. Io, con voi due, sono stata benissimo e sono sempre disponibile come tour leader.
In fondo, se non è dura, non è avventura!
P.S. nella pagina FOTO DE PASSACC trovate gli album di questo viaggio con le mie foto che aggiornerò con quelle di Fra & Fra nelle prossime settimane