Per farvi sentire ancora più partecipi della nostra avventura in BCS, eccovi una serie di brevi video girati da Feddi con la compatta che quando esce il sole fa quell'effetto così anni 70!
Ci trovate le balene di Guerrero Negro, quelle di Bahia Magdalena (spettacolare quella che si vede sotto l'acqua trasparente), le cagnoline di Patty e la nostra macchinina dispersa nella nebbia del deserto.
Godeteveli!
martedì 25 febbraio 2014
Video della Bassa
domenica 23 febbraio 2014
Las Piramides
Venerdì abbiamo salutato la Bassa (California Sur) trascorrendo la mattinata nella piscina di El Moro fino all'orario di check out, poi abbiamo lasciato le valige in reception e abbiamo passeggiato, mangiato e acquistato regali fino al triste momento di andare in aeroporto. Che avventura magnifica!
Qui trovate qualche foto di La Paz e delle saline di Guerrero Negro dove ci ha fatto da guida un simpatico vecchietto che per farci capire bene il funzionamento dell'impianto dove ha lavorato tutta la vita ci parlava lentamente e ci siamo fatte una cultura sul sale. Tornate a vedere gli album tra qualche giorno così avrò aggiunto anche le foto della Fra stipate nella sua Canon.
venerdì 21 febbraio 2014
Le Cavallette a Bahia Mag
Percorrendo a ritroso la
Mexico 1, ieri ce la siamo presa più comoda che all'andata con tante pause foto, una tappa alla graziosa Santa Rosalia per comprare
frutta e integratori di Nopal, una pausa pranzo vista mare dopo
Loreto e poi dritte fino a Ciudad Insurgentes dove si prende la
Mexico 22 verso Puerto San Carlos. Ci siamo fermate lì per la notte
perché è l'ultimo paese che si affaccia sulla Bahia Magdalena, un
altro punto di avvistamento per le balene.
Ci siamo sistemate al Mar
y Arena che è un eco-hotel appena entrati in paese direttamente sulla
spiaggia. È ancora in costruzione, infatti fuori dalla nostra stanza
c'erano gli attrezzi degli operai, ma è bellissimo e ha un
ristorante buonissimo gestito dal cuoco Juan Carlos e dal capitano
che ci ha organizzato l'escursione in barca per la mattina dopo.
Tutto molto carino, ma
una volta pigiamate e pronte a dormire, mi sono avviata al bagno e la
porta era bloccata. Panico! Feddi aveva rischiato di restare chiusa dentro
poco prima, ma ora non c'era proprio verso di aprirla, forse troppo nuova o
maniglia difettosa, comunque non potevamo restare senza bagno tutta
la notte. Così, ridendo come tre ubriache ci siamo rivestite e siamo
andate a cercare qualcuno, ma il ristorante era già chiuso ed era
tutto buio. Già mi vedevo sotto la finestra del cuoco a gridare
“Juan Carloooos! Non possiamo descargar!”, ma per fortuna c'era
un suo amico in giro così, con Feddi e Fra alle mie spalle che
sghignazzavano, gli detto nel mio spagnolo ormai fluente: “Desculpe,
la puerta del baño no se abre!” e in men che non si dica ha trovato
un omino con un cacciavite che l'ha aperta. Poi ci abbiamo messo uno
zaino davanti per ricordarci di non chiuderla più. Placate le risate
siamo crollate dal sonno visto che avevamo diverse centinaia di
chilometri sulle spalle.
Puntuali alle 8 di
stamattina siamo partite per il porto, abbiamo noleggiato una barca
solo per noi a 125 euro per tre ore. Lasciato il molo nel gran vento
e sole di questa mattina verso la baia delle balene, l'omino alla
guida si è avvicinato alle boe di segnalazione e non capivamo perché
finché non abbiamo notato che erano piene di leoni marini stesi a
prendere il sole. Bellissimi con quei grandi occhi scuri! Il capo
branco si è un po' incazzato perché stavamo disturbando la loro
siesta con i nostri “Wow” e le nostre foto, ma è stato un
incontro stupendo.
Le balene di Bahia
Magdalena non sono tante come a Guerrero Negro e bisogna inseguirle
per vederle da vicino mentre là erano loro a circondarci. Abbiamo
capito che non le avremmo accarezzate quando ci siamo rese conto che
qui non c'erano mamme con i piccoli pronte e giocare, ma coppie di
balene adulte giganti intente ad accoppiarsi. Era tutto un turbinare
di pinne e code, di sbuffi e immersioni. Si vedevano in trasparenza
sotto l'acqua e in fugaci apparizioni. D'altra parte vorrei vedere
voi inseguiti da tante barchette mentre trombate! È stato comunque
bello e ci siamo anche presi una codata (che trovate nelle foto). Al
ritorno abbiamo fatto un giro panoramico della costa sabbiosa con
dune bianchissime dove sostavano gabbiani e pellicani.
Nota per il TdC: avevo la
maglia di WCV, ma in barca faceva freddo così è coperta dal
giubbino, ma poi ho fatto la foto sotto la palma in spiaggia.
Rientrate dall'escursione
ci siamo cambiate e siamo ripartite per La Paz dove abbiamo salutato
la piccola I10 riconsegnata senza danni al noleggio. Ultima notte in
Baja California Sur nel nostro hotel preferito (farò poi un post da
BarbiAdvisor su hotel e ristoranti con foto e commenti per voi),
domani giornata in piscina e passeggiate fino a sera quando voleremo
a Città del Messico per passare gli ultimi giorni con Patty.
Voglio spendere due
parole sulle mie compagne di viaggio perché sono stupende! Si
conoscevano tra loro solo di vista, ma ci siamo trovate subito
affiatate come una squadra. Sono adattabili, ottimiste e con bagaglio
leggero. Non si spaventano, si accontentano, trovano sempre il lato
positivo, sono premurose e gentili, non stanno tutto il tempo a
pettinarsi o a guardare come sono pettinata io (in barca mi viene la
permanente). Sono affettuose e mi trattano come le Giovani Marmotte
fanno con il Gran Mogol. Sono fiera di come abbiamo vissuto questi giorni
intensi e avventurosi riuscendo a compiere la missione balene,
attraversando la BCS in una piccola e scattante I10 soprannominata la pequeña, percorrendo in su e in giù la Mexico 1 e la 22
veloci e prudenti, tutto con il sorriso e lo spirito d'avventura che
ci vuole per questi viaggi. Siamo pronte in 30 minuti se dobbiamo
fare le valige, in 15 se dobbiamo solo uscire: super operative! Inoltre,
siccome dove passiamo noi non resta più cibo nei ristoranti, i
ristoratori si disperano perché abbiamo consumato le scorte di una
settimana, le farmacie sono svuotate degli integratori a buon prezzo,
ci siamo auto nominate le Cavallette. Abbiamo deciso che diventerà
tradizione dedicare una settimana all'anno a un viaggio avventura
delle Cavallette e potranno unirsi a noi solo ragazze con le
stesse qualità perché le altre resterebbero indietro!
Ora guardate un po' di
foto di Bahia Magdalena e del nostro viaggio sulla Transpeninsular.
Mancano le foto della Fra perché il Signor Canon ha fatto la sua
memory card più grossa dell'eeepc e potremo aggiungerle solo a casa
(mentre il mio Signor Nikon e il Signor Kodak di Feddi sono
regolari).
L'avventura non è
finita!
mercoledì 19 febbraio 2014
Le balene sono morbide
A Guerrero Negro fa un
freddo cane e c'è un vento che il TdC potrebbe farci windsurf con la
vela piccola, ma niente ci avrebbe fermate questa mattina quando la
sveglia è suonata alle 6.15.
In 15 minuti eravamo
pronte. Altro che le fighette di Donna Avventura!
Colazione a Las Cazuelas:
avena in acqua e cannella por la nina, uova e riso per la Barbuna e
la Fra. Al tavolo accanto erano seduti marito e moglie messicani di
Tijuana che avrebbero condiviso la barca con noi.
Il mare era scuro, il
cielo grigio e soffiava un vento gelido mentre la nostra barchetta
saltava sulle onde per portarsi al largo. Già dalla riva si vedevano
in lontananza gli sbuffi e i salti delle balene e noi eravamo
emozionatissime tanto che in un attimo abbiamo dimenticato il freddo
e io non ho nemmeno sentito il mal di mare.
In pochi minuti ci siamo
ritrovati circondati da balene giganti che nuotavano con i loro loro
cuccioli accanto. Erano a pochi metri dalla barca e non ne erano
infastidite, anzi emergevano spesso curiose a guardarci. Salti,
schizzi, code, schiene e pinne da tutte le parti e noi così eccitate
che non facevamo nemmeno le foto per goderci lo spettacolo. Pensavamo
che avvicinarsi fino a toccarle fosse un evento raro per qualche
fortunato, ma eravamo comunque felici di poterle osservare a così
poca distanza. Si capiva che le balene erano tranquille in queste
acque protette e si divertivano a giocare tra loro e con i cuccioli.
Più tardi, invece, una volta presa confidenza con la nostra piccola
imbarcazione, mamma e piccolo hanno cominciato a nuotarci sempre più
vicino, passando sotto la chiglia ed emergendo sempre più spesso per
studiarci finché, meraviglia, si sono avvicinati per farsi
accarezzare! Il cucciolo si strusciava sulla barca come un gatto e
cercava letteralmente le nostre coccole. Si immergeva un poco, poi ci
sputava dallo sfiatatoio e spingeva fuori il muso in cerca delle
nostre mani. Anche la mamma si è avvicinata e si è fatta
accarezzare più volte, non un tocco fugace, non una carezza rubata,
ma lunghe coccole!
Ogni volta che spuntavano
ci sporgevamo tutti da quella parte e l'omino che guidava la barca
doveva gettarsi dal lato opposto perché non ci ribaltassimo.
È una cosa straordinaria
toccare la loro pelle morbida e calda, vederle girarsi su un fianco
per guardarti negli occhi, sentire la forza con cui spingono la barca
insieme alla delicatezza con cui ricambiano le tue coccole.
Indimenticabile e commovente!
Qui trovate alcune foto
per farvi un'idea della nostra gioia, ne aggiungeremo altre appena
possibile, ma intanto potete vederci realizzare un sogno con i
capelli scompigliati e grandi sorrisi. Saremmo rimaste tutto il
giorno, ma dopo due ore ci hanno riportate a riva.
I nostri due compagni di
barca hanno voluto fermarsi a visitare le saline sulla via del
ritorno. Sì, bel paesaggio e simpatico il vecchietto che ci ha
raccontato come funziona l'industria del sale per la quale ha
lavorato tutta la vita, ma dopo un'esperienza come quella con le
splendide balene grigie sai che ci fregava delle saline!
Ci annusavamo le mani per
sentire ancora la vicinanza di queste bellissime creature, ma le
balene non puzzano e restava solo la sensazione.
Siamo andate a pranzo che erano ormai le due, ma abbiamo trovato un posto, Puerto Viejo che da fuori non valeva una lira eppure la cucina era ottima e ci siamo abbuffate senza vergogna. Comunque non c'è problema perché descargamos regularmente!
Siamo andate a pranzo che erano ormai le due, ma abbiamo trovato un posto, Puerto Viejo che da fuori non valeva una lira eppure la cucina era ottima e ci siamo abbuffate senza vergogna. Comunque non c'è problema perché descargamos regularmente!
Speriamo di fare il bis
nei prossimi giorni a Bahia Magdalena prima di tornare a La Paz.
P.s. So che ci sono
problemi con i commenti ai post, credo dipenda dal fatto che
inizialmente erano impostati per incorporare quelli di Google+, ma
richiedevano il login così ho disabilitato il legame, però quelli
che avevate già fatto sono rimasti su G+ e qui non si vedono. Meglio
se li rimettete così resteranno nei post. Grazie per la pazienza,
sapete che sono una Barbuna da viaggio e non da tecnologia!
martedì 18 febbraio 2014
Cactus nella nebbia
Come da programma siamo
partite stamattina da La Paz alle 5.30 e siamo arrivate a Guerrero
Negro alle 18. Nel mezzo: la fiera dell'incredibile.
Era ancora buio quando
abbiamo caricato la nostra macchinina a noleggio (una I10 blu che
spariva nel parcheggio tra i giganteschi pickup americani). Qui il
traffico non esiste, tanto meno prima dell'alba quindi siamo uscite
comodamente dalla città e abbiamo imboccato la Carretera
Transpeninsular verso nord, al volante la Barbuna. Mentre la strada
si allontanava dai centri abitati per inoltrarsi nel deserto, a est
cominciava a sorgere il sole: uno spettacolo magnifico! Cactus
altissimi spuntavano dalla terra secca e la striscia asfaltata che ci
guidava saliva e scendeva tra i colori dell'alba e del deserto. Luce
rosa, strisce di cielo azzurro, cactus verdissimi, terra gialla e
asfalto nero. In giro solo noi, incantate già all'inizio del
viaggio.
Questa “autostrada”,
una corsia per senso, è perfetta e in questo la Baja California si
discosta dalla Calabria. L'asfalto sembra nuovo, non ci sono buche,
le linee sono perfette e ben visibili, la segnaletica si prende
letteralmente cura del guidatore avvisandolo di curve e pendii,
dossi, direzioni e distanze. Abbiamo incontrato spesso deviazioni per
la manutenzione, cioè nuove corsie che si allargavano intorno a
quella in riparazione, con operai alacremente al lavoro sotto il sole
mentre da noi i cantieri sono spesso disabitati. Abbiamo concluso che
probabilmente la maggioranza della forza lavoro della Baja California
è impiegata nella manutenzione stradale.
Alba nel deserto |
Ma torniamo al deserto. A
un certo punto sono comparsi segnali di pericolo che parlavano di
nebbia, ne abbiamo riso: che nebbia vuoi che ci sia nel deserto
californiano? Un chilometro dopo, il nulla ha inghiottito il
paesaggio. Era qualcosa di surreale scorgere i profili dei cactus
avvolti da una nebbia come non se ne vede più nemmeno in val Padana
e l'umidità che gocciolava dagli specchietti. Vedrete le foto perché
non ci si crede neanche mentre ci si passa in mezzo e abbiamo
proseguito così fino a Santa Rita dove abbiamo fatto il pieno di
benzina a 12 pesos al litro, poco più di 50 centesimi di euro. Da lì
si susseguono alcuni paesini e la strada ti costringe a rallentare
con dei dossi infidi e altissimi fino a Ciudad Insurgentes dove
abbiamo fatto una sosta pipì. Lo troverete incredibile, ma i bagni
dei benzinai messicani sono pulitissimi, non c'è paragone con i
nostri Autogrill. Qui il cielo era nuvoloso, perfetto per viaggiare
senza patire il caldo.
Fini a questo punto la strada da La
Paz si allontana dalla costa, poi da Ciudad Insurgentes svolta di
nuovo a est verso il mare, ma prima di arrivarci attraversa un tratto
splendido che abbiamo chiamato “valle dei cactus” dove la
Carretera s'inerpica su alte colline e attraversa canyon e valli
spettacolari. Anche il cielo si è aperto, vedevo le nuvole grigie nello
specchietto retrovisore mentre davanti a me splendeva un sole sempre
più caldo.
Dopo diversi chilometri abbiamo avvistato il Mar di Cortés e il contrasto di colori è stato abbagliante. È un mare cristallino sotto le scogliere e perfino in prossimità delle città che ci ha accompagnato fino alla cittadina di Loreto prima che la strada riprendesse a correre all'interno. A un certo punto abbiamo incontrato un posto di blocco dell'esercito perché si passava nei pressi di una base militare. I soldati sono stati gentili anche perché non parlavano inglese e ci siamo arrangiati con il nostro poco spagnolo, hanno fatto una veloce perquisizione dell'auto e ci hanno augurato buona vacanza. Poco dopo abbiamo ripreso a viaggiare lungo la costa e nel tratto dopo Rosarito ci sono tante baie con spiagge bianchissime dove si fermano i camper tutti in fila, come villette a schiera vista mare. Sembrano cartoline.
Dopo diversi chilometri abbiamo avvistato il Mar di Cortés e il contrasto di colori è stato abbagliante. È un mare cristallino sotto le scogliere e perfino in prossimità delle città che ci ha accompagnato fino alla cittadina di Loreto prima che la strada riprendesse a correre all'interno. A un certo punto abbiamo incontrato un posto di blocco dell'esercito perché si passava nei pressi di una base militare. I soldati sono stati gentili anche perché non parlavano inglese e ci siamo arrangiati con il nostro poco spagnolo, hanno fatto una veloce perquisizione dell'auto e ci hanno augurato buona vacanza. Poco dopo abbiamo ripreso a viaggiare lungo la costa e nel tratto dopo Rosarito ci sono tante baie con spiagge bianchissime dove si fermano i camper tutti in fila, come villette a schiera vista mare. Sembrano cartoline.
I segnali di lavori in
corso non ci preoccupavano finché ci siamo dovute fermare. La
situazione era questa: strada temporaneamente interrotta, mezzi in
coda su entrambe le corsie, una scavatrice ferma in attesa davanti a
noi e un'altra in cima alla collina che buttava giù massi così
grossi che rotolando sradicavano gli alberi sul fianco della
collina. Sarà anche stata una frana programmata, ma era inquietante
stare lì sotto ad aspettare. Dopo 10 minuti, la scavatrice ha
ripulito la strada dalle pietre buttate di sotto dalla collega e la
strada è stata riaperta.
Alle 14 ci siamo fermate
a Santa Rosalia, un grazioso paesino sulla costa dove abbiamo
pranzato al ristorante Mar y Tierra che ha un bel bagno, ma non
segue la tradizione delle porzioni abbondanti quindi non lo
consigliamo. Durante la sosta ci siamo addentrate in paese per
prelevare pesos e Feddi ha trovato in farmacia l'integratore di vitamina D2
che cercava al prezzo stracciato di 1,5 euro per una confezione che
da noi si paga 25€. Qui Feddi mi ha dato il cambio alla guida per
gli ultimi 230 km di deserto, salite da cui non si vede oltre, ripide
discese e un cielo blu inteso sorretto da migliaia di cactus fino a
Guerrero Negro.
Il tizio che ci ha
accolte al Motel Cowboy non era il massimo del receptionist, sembrava
l'avessimo disturbato. Ha tirato fuori la mia prenotazione dove c'era
scritto 550 pesos, l'ha corretto in 650 (35€) e ha voluto il
pagamento anticipato in contanti, ci ha dato una chiave e un
telecomando e se n'è andato. Venendo dal trattamento di lusso a La Paz, ci siamo rimaste un po' male e la camera
non è bellissima, ma comunque 35 euro per due notti da dividere in 3 è un affare anche se i copriletti sono degli anni 60! In fondo chi se ne frega: siamo qui per le balene!
Infatti ci siamo
precipitate a prenotare la barca sperando che ci fosse ancora posto
per domani. Abbiamo visto un cartello per le escursioni fuori dal
ristorante La Cazuela e siamo entrate a chiedere informazioni.
L'omino delle prenotazioni è stato gentilissimo e mentre parlavamo
sentivamo l'ottimo profumo che arrivava dalla cucina così ci siamo
anche fermate a cena. Nessun problema per domani mattina, si parte
alle 8, ma possiamo andare lì a fare colazione alle 7, la barca è
piccola come abbiamo chiesto (massimo 8 persone, ma per ora abbiamo
prenotato solo noi 3 quindi potrebbe essere un'escursione
personalizzata!), vola, seguro!
Dopo questo lungo e
bellissimo viaggio, a letto presto che domani c'è la missione
abbracci alle balene da compiere!
domenica 16 febbraio 2014
La comida por la niña
Qui le porzioni sono
esagerate e i prezzi bassi. Per esempio ieri sera al Molinito che sta
a due passi dall'albergo: due cene di pesce, una vegan, due birre, un
margarita frozen e un gelato per 30 euro, intendo 10 euro a testa!
Oggi siamo state al
Rancho Viejo sul lungomare, tipica cucina messicana davvero ottima
mentre il ristorante dell'albergo non è di gran qualità.
Avendo la bambina vegana
con noi, abbiamo imparato a spiegare in spagnolo tutto quello che non
può mangiare. Partiamo dicendo che vogliamo un piatto vegetariano e
fin lì tutto bene, poi dobbiamo aggiungere che non ci siano formaggio,
burro, latte e uova. A quel punto ci guardano un po' perplessi, ma
sono sempre gentilissimi e trovano il modo di farla abbuffare con
quello che rimane perché la loro più grande preoccupazione è che
il piatto sia comunque enorme. Così la Feddi mangia: tortillas,
guacamole (ottimo e fatto al momento), peperoni, cipolle, nopal,
fagioli, pomodori, cetrioli, peperoncini, nachos e un sacco di
frutta.
La sera fa freddo quindi
questa volta ci daremo alle zuppe che può mangiare anche la bambina,
poi a letto presto che domani si parte all'alba per Guerrero Negro:
dieci ore d'auto tra deserto e mare, ma non vediamo l'ora di entrare
nel vivo dell'avventura!
P.s. Non badate all'orario del blog che è quello italiano, qui sono le tre di pomeriggio
Messico: prime scoperte
...ed eccoci in Messico!
Per prima cosa
tranquillizziamo tutti: stiamo bene, il viaggio con Lufthansa è
stato ottimo anche in economy e il terrorismo psicologico sul fatto
che 1 ora e mezza non sarebbe stata sufficiente per lo scalo a
Francoforte perché l'aeroporto è troppo grande era infondato, forse
veniva da qualcuno che non è mai passato per Dubai. In ogni caso,
difficilmente una compagnia aerea vi venderà un volo che non potete
prendere.
Atterrate in orario nella
sterminata Città del Messico e superata un'ora di coda al controllo
passaporti, ci aspettavamo di trovare Patty in aeroporto, ma non
c'era e abbiamo cominciato a preoccuparci. Avevo il suo numero e lei
il mio per avvisarmi di un eventuale contrattempo, ma la prima amara
scoperta è stata che gran parte dei cellulari europei qui non hanno
campo. C'era il wifi per lo smartphone di Francesca, ma non potevamo
sapere se Patty avrebbe letto una mail. Ho pensato di comprare una sim
messicana da 5 dollari, come in Australia, ma queste sono diverse e
non vanno bene per i cellulari europei. Alla fine abbiamo comprato
una scheda per il telefono pubblico e abbiamo chiamato da lì. Erano
ormai le 22 in Messico e per noi facevano 24 ore senza dormire quando
abbiamo fatto la seconda scoperta: Patty ha avuto un improvviso lutto
in famiglia ed era via per il funerale. Era dispiaciutissima e non
finiva più di scusarsi anche se le abbiamo detto che non c'era
problema, avremmo dormito in aeroporto e preso il volo per La Paz la
mattina. Ci siamo date appuntamento per venerdì prossimo e ci siamo
preparate alla notte zingara. Un po' come mi era capitato a Sydney
solo che per fortuna l'aeroporto di Città del Messico non chiude di
notte, mentre in Australia mi avevano fatto dormire all'aperto con 5
gradi!
Barbi e Fra come i barboni |
Erano ormai le 5 del
mattino messicano quando hanno aperto un'area tutta bella moquettata
dove abbiamo finalmente riposato al calduccio un paio d'ore. È stata
un'esperienza, si dice quando è passata, ma in quelle ore ero così
stordita dal sonno che mi veniva da vomitare e non riuscivo a
ragionare. La parola d'ordine tra me e la Fra è diventata “tieni
d'occhio la bambina” perché non dobbiamo mai lasciare sola la
piccola Feddi altrimenti mio fratello ci ammazza.
La Barbunata |
Oggi, invece, tutta
un'altra vita! A La Paz ci sono 28 gradi e un piacevole venticello,
stiamo in un bellissimo hotel di fronte al mare, il cielo è di un
blu intenso e parliamo spagnolo dopo 5 minuti. Abbiamo dormito,
mangiato e siamo state a mollo nell'idromassaggio a bordo piscina:
donne nuove e pronte a cominciare la vera avventura verso l'incontro
con le balene!
L'albergo si chiama El
Moro ed è proprio sul lungomare, gli altri ospiti sono coppie di
pensionati americani abbronzatissimi e Feddi ha già trovato due
gatti che si aggirano nei dintorni ai quali abbiamo dato un
tramezzino avanzato dal volo per Francoforte. Abbiamo già spiegato
alla bambina che, anche se qui sembra di stare in Calabria (sole,
mare, ospitalità e peperoncini) non può portarsi a casa i randagi
che trova.
Domani relax e sole a La
Paz, poi ritireremo l'auto a noleggio e lunedì all'alba si parte.
A presto! (wifi
permettendo)
venerdì 7 febbraio 2014
Riflettiamo 4 minuti
Questo video occuperà 4 minuti della vostra vita, ma chi l'ha realizzato confida che vi resti impresso molto a lungo.
Il testo in italiano è questo:
"Umani,
che mondo incredibile! Siamo considerati la specie più intelligente
del pianeta, invece, siamo la peggiore. Cosa facciamo in questo
mondo? Chi ci ha portati qui? Qual è la nostra missione su questo
pianeta? Sembra che la nostra unica missione sia continuare a
distruggerlo.
Hai
mai considerato che questo mondo non ci appartiene? In ogni modo, la
sua cura è nelle nostre mani. Loro sono arrivati qui molto prima di
noi e noi non siamo nient’altro che loro ospiti. Siamo arrivati e
abbiamo invaso il loro territorio, stiamo distruggendo la loro casa.
Sono
stati tolleranti, siamo stati perdonati innumerevoli volte, ma
continuiamo a ignorare la loro situazione. Siamo stati i loro
sequestratori, i loro assassini, tuttavia ci accettano come loro
padroni. Siamo l’unica specie che attacca, distrugge, abbatte,
contamina ed elimina solo per ambizione, o solo per vivere meglio.
Il
mondo è tuo, è nostro, è per tutti noi. Ricorda, però, che è
anche il loro mondo e dobbiamo capire che non sono in grado di
salvare le loro vite, ancora meno di salvare il pianeta.
Il
Pianeta Terra sta morendo, lo stiamo distruggendo selvaggiamente, ma
ha fame d’amore. Si sta indebolendo, e, malgrado tutto questo,
continua a donarci generosamente le migliori esperienze dal primo
momento in cui siamo comparsi. Questo pianeta è stato il miglior
ospite per tante specie, non merita un riconoscimento?
Se
davvero ci è stata data la capacità di parlare, pensare, creare,
costruire e aiutare, perché rimaniamo in silenzio,
ignorando,devastando e uccidendo?
Apri
gli occhi: anche tu stai morendo insieme al tuo pianeta, l'unico
pianeta nel sistema solare sul quale ci è stato concesso il
privilegio di vivere. Siamo miliardi su questo pianeta, siamo
pensanti, razionali, dominanti, perché non ce ne siamo accorti?
Siamo capaci di conquistare nazioni, la Luna, perfino pianeti eppure
non siamo in grado di conquistare i nostri stessi cuori.
Tocca
il tuo cuore, ascolta ciò che sta cercando di dirti e cerca di
capire che dobbiamo condividere lo stesso pianeta. Comincia a
cambiare te stesso, impegnati, assicurati che i tuoi figli lo
sappiano e lo comprendano e ricordalo a quelli che l'hanno
dimenticato.
Quando
un giorno l'umanità smetterà di esistere e un'altra specie troverà
il nostro pianeta, scopriranno che noi siamo la specie che ha
fallito, che è crollata. Ma alziamoci e ripariamo i nostri errori.
Il
pianeta non è più lo stesso e non possiamo più aspettare. Sappiamo
tutti cosa dobbiamo fare, è il momento di agire, il futuro del
pianeta è ancora nelle tue mani: aiutalo, perché il pianeta Terra
sei tu."
domenica 2 febbraio 2014
Back in action
La
vostra National GeoBarbi sta per tornare in viaggio e a deliziarvi
con i racconti delle sue avventure in giro per il mondo.
So
che vi sono mancata, ma il 2013 è stato un anno difficile dal punto
di vista economico e organizzativo e dunque povero di viaggi.
Comunque i 18 giorni di maggio trascorsi in Borneo e Sumatra sono
stati incredibilmente affascinanti mantenendo l'Indonesia ai primi
posti nella classifica delle mie mete preferite. Non dimenticate che,
tra l'altro, è proprio durante quella vacanza che ho coronato il mio
sogno di scalare il figlio del Krakatoa!
Per
il resto dell'anno ho viaggiato con la fantasia e mi sono immersa
nella composizione del capolavoro mondiale Legione per soddisfare
anche la seconda delle mie personalità multiple, la scrittrice.
Quindi, tutto sommato, è stato un anno proficuo.
Il
2014 si preannuncia molto più movimentato e pieno di cambiamenti
epocali che vi racconterò in diretta. Tanto per cominciare, mancano
due settimane alla partenza per il Messico, il primo girl travel di
Semm de Passacc che mi vedrà attraversare la Baja California con
Feddi e Fra (mentre il TdC ci seguirà sul blog appena rientrato da
Capo Verde per la tradizionale vacanza windsurf con Thomas). La
missione di questo viaggio è una foto di me che accarezzo una
balena, ma vi illustro l'intero programma:
- venerdì 14 partenza da Linate, scalo a Francoforte e arrivo a Città del Messico per cena. Lì saremo ospiti della mia cara amica Patty anche se all'inizio staremo da lei solo una notte
- sabato 15 volo interno mattiniero per LaPaz nella punta sud della penisola della Baja California dove passeremo il weekend a rilassarci in spiaggia
- lunedì 17 all'alba partiremo con la piccola auto a noleggio per risalire la penisola verso nord fino a Guerrero Negro, il tragitto sarà lungo, ma faremo solo una tappa per il pranzo perché ci soffermeremo sulle mete intermedie al ritorno. La Laguna Ojo de Liebre, poco fuori Guerrero Negro, è il principale spot di avvistamento balene della regione e contiamo di fare qui la nostra prima uscita in mare il 18 o 19.
- tappa successiva San Ignacio oppure Bahia Magdalena a seconda dell'spirazione, altri due spot di avvistamento. Sulla strada per raggiungerli passeremo per il classico deserto messicano con i cactus.
- il 20 dovremo essere a LaPaz entro sera per restituire l'auto a nolo e il giorno dopo ancora un po' di spiaggia prima di tornare a Città del Messico in serata.
- Sabato 22 tutto dedicato a Patty e alla sua bella famiglia e, se ci sarà tempo, mi piacerebbe tornare alle rovine di Teotihuacan che mi hanno tanto affascinato la prima volta che sono stata laggiù. Alle 20.45 volo di ritorno in Italia
Dunque,
cari lettori, lasciate che questo piovoso e grigio inverno venga
illuminato dal sole messicano che condividerò con voi attraverso
foto e racconti della prima avventura 2014!
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