sabato 20 ottobre 2012

La tempesta arriverà domani

Questo è quello che ho scritto ieri sera
“Cape Town è carina, ma non è Africa. Cape Town è carina, ma se Monza avesse l'oceano sarebbe meglio. Eh sì, l'oceano è bellissimo e pieno di vita, l'oceano ha personalità. 
L'ho visto a Capo di Buona Speranza dove salta oltre gli scogli, a Cape Point dove l'Atlantico e l'Indiano si incontrano con le loro correnti inverse, qui sulla spiaggia che va da Marine Circle a Big Bay dove passiamo ogni mattina per prendere l'autobus e ogni sera quando torniamo da un'escursione.
Qui non è Africa anche perchè oggi fa un freddo terribile e, ovviamente, proprio oggi che piove come nei nostri autunni peggiori, siamo andati a Hermanus a vedere le balene. Comunque non m'importava quanto potesse piovere: sono venuta per le balene e vado a vedere le balene!
Il pulmino per Hermanus ci aveva dato appuntamento in centro Cape Town perchè nessuno viene mai a prenderci al Surf Hostel che è troppo fuori città (ok, ma qui abbiamo la spiaggia più bella della costa!). Con mezz'ora di ritardo arriva il pulmino guidato da un francese che vive qui da due anni e parla tantissimo. Il resto dei passeggeri sono una coppia canadese e cinque tedeschi. Mentre andiamo verso Hermanus il francese ci parla di qualsiasi cosa, dai lavori in corso sulle autostrade al vino sudafricano, dalle township alle abitudini dei babbuini. A proposito dei babbuini ci ha raccontato un aneddoto: i surfisti si sono sempre lamentati del fatto che i babbuini di queste parti danneggiano le loro auto in cerca di cibo (perchè qualche idiota ha dato loro da mangiare la prima volta e ora ne cercano in continuazione senza paura delle persone), così un giorno un surfista ebbe l'idea di ricoprire la sua auto di serpenti di gomma sapendo che i babbuini ne hanno paura in modo che stessero alla larga; beh, tornato dalla surfata ha trovato l'auto devastata perchè, per scacciare i serpenti, i babbuini l'avevano presa a sassate!
Tra storielle come questa, statistiche sui vari tipi di balene e un'inutile sosta in un giardino botanico (dove l'unica cosa interessante era un ruscello con l'acqua colorata dal ferro e da altri minerali che sembrava un fiume di coca cola), finalmente raggiungiamo il paesino di Hermanus famoso per essere l'unico luogo dove le balene si possono ammirare dalla scogliera senza uscire in barca. Comunque oggi il tempo era talmente orribile che le barche non uscivano in mare. Sfidando il vento freddo e la pioggia battente, ci siamo avventurati sulla scogliera e sul vecchio molo cercando di avvistare qualcosa. Vi dico già che non sono riuscita a fare un granché con le foto, cercatele sul vero national geographic, non mi interessa. L'importante è che noi le abbiamo viste dal vivo ed è stato incredibile! Prima si notano gli spruzzi in lontananza poi, tra le enormi onde di questa tempestosa giornata, affiorano i corpi scuri e lucidi e si comincia ad avvistarne più di uno. Mamme con i cuccioli, coppiette e ballerine che saltano fuori dall'acqua quando meno te l'aspetti. Fanno “ciao” con la pinna poi spariscono e poi spunta una gigantesca coda a pochi metri da noi. Noi e la coppia canadese, come quattro deficienti avvolti in k-way troppo leggeri, siamo rimasti oltre un'ora sotto la pioggia a contemplare incantati questo teatro di vita oceanica con un sipario di onde altissime e le balene che si rubavano la scena l'un l'altra. Fa niente se non siamo riusciti a fare belle foto, fa niente se ci verrà la polmonite, fa niente se c'è stato il sole fino a ieri e fa niente se i nostri ultimi vestiti puliti sono fradici: abbiamo visto le balene!!
Sulla strada del ritorno, il francese guidava in una pioggia così fitta che si vedevano appena le auto accanto a noi e ci raccontava delle township che Hannes ci ha sconsigliato di visitare. Le township sono quartieri di baracche tipo le favelas sudamericane dove vivono i neri. Una volta i neri potevano lavorare nelle città, ma non gli era permesso abitarci con i bianchi quindi sono state costruite le township, praticamente dei ghetti. Sia qui che a Johannesburg organizzano addirittura dei tour per visitarle. Secondo il francese vale la pena andarci perchè è un'esperienza culturale e tanti ci vivono per scelta e con orgoglio, ci si può andare anche per provare la cucina locale. Secondo Hannes è come andare allo zoo a vedere i poveri passeggiare nell'immondizia. In effetti il discorso del francese mi pareva un po' da hippy, come se fosse l'ultima moda degli “alternativi” andare a cena nella baracca del fratello nero che vive sotto due lamiere incrociate perchè ne è orgoglioso, non perchè povero. Come no! Va beh, potremmo parlarne per ore, ma lasciamo stare.
Fuori il vento ulula e spazza le strade con turbini di sabbia rubata alla spiaggia e spruzzate di pioggia fredda. Di solito da qui si gode di una splendida vista su Cape Town e Table Mountain, ma stasera sono scomparse dietro le nuvole e ora che è buio sembra di galleggiare, sembra che l'oceano sia arrivato sotto la finestra. Meno male che, diceva il francese, secondo il meteo la tempesta arriverà domani.”
Ora è mattina, c'è un gran vento e... un bellissimo sole.

2 commenti:

  1. Immagino che tu abbia sfoggiato il tuo balenese come Dori :)))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ormai parlo un balenese perfetto, devo mettermi a dieta!

      Elimina