lunedì 30 aprile 2012

Squalo vs TdC e un po' di altre cose

Nonostante Sergio sia piuttosto incazzato perchè Sté è andato a vedere Avengers e lui no, mi concede di pubblicare il video che ha fatto con la sua macchina subacquea. Noterete che è il TdC a dare la caccia al povero squaletto e non il contrario. Solo grazie alla provvidenziale intrusione di un branco di pesciolini azzurri, lo squalo riesce a sfuggire alla minaccia cinisellese.



Come mi trovo a viaggiare in tre? Beh, spesso sono io il terzo incomodo perchè i due ragazzi fanno comunella. Comunque Marco, quando non si fa arrestare, non crea problemi e fa davvero ridere. Basta rispettare i ruoli: loro portano i pesi e io faccio il bucato.
Per i giorni che ci rimangono a Bali abbiamo deciso di alternare gite e mare. A parte le splendide risaie di Jatiluwih che dobbiamo far vedere a Marco, io avevo proposto di andare al lago Batur sotto un vulcano quasi estinto. Solo che sulla guida di Marco c'è scritto che al villaggio sono inospitali e quano muore qualcuno non lo seppelliscono né lo cremano, ma lasciano i cadaveri all'aperto in gabbie di bambù, quindi i ragazzi non mi ci vogliono portare.
Le guide a volte sono utili, soprattutto per le mappe, ma spesso finiscono per incanalare tutti i turisti nello stesso giro perchè la gente lo reputa più sicuro. In realtà uscire e perdersi seguendo l'istinto, la fantasia o il consiglio di un passante, come ci è capitato più volte, è il modo migliore di vivere un paese.

Parentesi di note pratiche varie
1. Se volete vedere i tre laghi del Kelimutu cercate un passaggio solo fino al parcheggio oltre l'ufficio dei ranger (dove pagate 20.000 rupie l'ingresso + 50.000 rupie per macchina fotografica), il sentiero è facile e ben segnalato, non potete sbagliare anche se è buio e dovete portarvi una torcia. Una volta spuntato il sole potete scendere altrettanto facilmente fino all'entrata del parco passando per il sentiero dell'arboreum che vi indica un po' di nomi delle piante. Da lì a Moni è un po' lunga, ma basta seguire la strada asfaltata fino a che incontrate l'unico villaggio interno alla riserva. Venendo dall'alto, alla fine del villaggio c'è la casa di Ambros che ha un grande cortile davanti e, subito dopo casa sua, c'è una stradina sterrata che diventa un sentiero scendendo verso valle attraverso i campi e vi porta direttamente alla cascata. Una volta alla cascata attraversate il ponte di bambù e il sentiero che trovare si ricongiunge alla strada asfaltata a pochi passi da Moni.
2. Questa volta a Ubud abbiamo cambiato più sistemazioni di un redattore di guide. I motivi sono stati diversi: Nick's Homestay aveva una bella stanza, ma era costoso e pieno di uccelli in gabbia che al mattino, giustamente, facevano un casino d'inferno; Warini era una buona scelta nel 2010, ma da allora non hanno fatto manutenzione ed è piuttosto trascurato, soprattutto i bagni, costa poco (15 dollari la doppia con bagno e colazione) e ha aggiunto il free wifi, ma non vale più la pena starci se non si è solo di passaggio e poi i due ragazzi con me stanno diventando fighetti dopo essere stati viziati all'ecolodge Kelimutu; Artini Cottage, al prezzo di Nick, ci rifila una doppia chiamando "extra bed" il materasso per terra per Marco, ci restiamo solo stanotte; lo stesso proprietario ha un'altra struttura più costosa dall'altra parte della strada dove però c'è la piscina che possiamo usare anche noi. Domattina ci trasferiamo da Dewa che sembra il migliore finora visto che allo stesso prezzo (400.000 rupie che sono 40 dollari) ci dà una tripla spaziosa con letti veri e un bel bagno, colazione e piscina (anche se più piccola di quella di Artini). La cosa bella di Dewa è che prima di arrivare alle stanze si passa per un laboratorio dove artigiani locali lavorano alle decorazioni dei templi e alle maschere per le danze tradizionali  (ovviamente documenterò con foto).

Intanto ecco quelle dei villaggi visitati con Mario e qualche immagine della Blue Lagoon Beach
Con più calma vi racconterò più avanti (forse quando sarò tornata a Monza) altri aneddoti che per questioni di tempo o connessione ho tralasciato nei post. Poi spero che i miei compagni di viaggio vi raccontino nei commenti anche le loro impressioni prechè quello che leggete ora è ovviamente solo il mio punto di vista e non sono famosa per l'imparzialità. Cerco di racontarvi senza perdermi troppo nei miei pensieri, ma ne parleremo sul blog quando sarò a casa.
Heaven is a place on earth, cantava la bella Belinda Carlisle un secolo fa, e anche se ancora non l'ho trovato, ho visto luoghi che gli somigliano molto.
Baci alla famgilia e agli amici.

domenica 29 aprile 2012

Immagini da quaggiù

Oggi abbiamo noleggiato i motorini, come da tradizione balinese, e siamo andati in cerca di una spiaggia. Eravamo stati avvisati che a Bali, quando i poliziotti hanno bisogno di prelevare contanti, non vanno al bancomat, ma fermano i turisti in motorino e fanno multe.
La prima volta ci fermano, guardano le patenti internazionali e ci lasciano andare, era un vero controllo. La seconda siamo stati fermati perchè Marco, che ci precedeva, è tornato indietro tagliando un incrocio con il rosso perchè aveva sbagliato strada. I poliziotti l'hanno fatto accostare con grande scena, tipo "Abbiamo catturato il terrorista internazionale". Gli hanno fatto una multa mentre offrivano il caffè a tutti e tre al baracchino sulla strada, beh ce lo offrivano con i suoi 12 dollari dopo avergli detto "O paghi subito o vieni al processo a metà maggio" che è una balla, ma meglio pagare e andare piuttosto che far questioni per pochi soldi. In fondo era davvero passato con il rosso! L'hanno sgridato in ogni modo e ci hanno raccomandato di tenerlo d'occhio. Marco ha pure rovesciato il caffè che gli hanno offerto e loro ne hanno approfittato per fare ancora più scena. Ad un certo punto uno dei poliziotti è andato alla moto e ha tirato fuori anche le manette, ma allora gli altri non ce l'hano fatta a rimanere seri. Tutto finito a tarallucci e vino come da noi. Ci hanno indicato la strada per la bella Blue Lagoon Beach e tanti saluti a 12 dollari.
Per raggiungere la spiaggia siamo passati da Padangbai, il portoda cui due anni fa siamo partiti per le Gili Island. Che paradiso, quanti ricordi.
Vorrei prendermi un paio di mesi per stare in isolamento su Gili Meno e scrivere il mio capolavoro.
La Blue Lagoon è molto suggestiva anche se piccola. Chiedendo indicazioni ai passanti si arriva in motorino al parcheggio, anche se al porto vi dicono che ci si può arrivare solo in barca, poi si scende per una lunga scalinata di pietra fino alla baia. Quindi oggi relax: sole, onde, nuotate e commenti sui personaggi da spiaggia. Domani nuova meta.
Ah, abbiamo rinunciato al Bali Barat National Park perchè servono almeno tre notti fuori visto che il viaggio da Ubud dura circa 7 ore, non abbiamo abbastanza tempo questa volta, ma torneremo.

Ecco ora qualche foto riguardo il viaggio fin qui, sono poche perchè oggi ho una connessione lenta, ma rimedierò nei prossimi giorni.

Scimmie e risaie

Labuan Bajo e Rinca

Kelimutu


Domani caricherò:
Moni e i villaggi nei dintorni
Blue Lagoon Beach
e poi il video dello squalo!!


sabato 28 aprile 2012

V for Voodoo

Eccoci tornati a Bali dopo giorni senza internet tra le splendide montagne dell'isola di Flores. Domani pubblicherò i link agli album fotografici dall'inizio a qui, ma per ora vi lascio al diario dell'avventura al vulcano Kelimutu e dintorni.



martedì 24 aprile 2012

Il mare e le isole a ovest di Flores

Questo mare è vivo.
Tra Flores e Komodo ci sono decine di isole e isolotti alcuni brulli, altri verdissimi, altri circondati da file di mangrovie. Mentre ieri sera tornavamo da Angel Island tre delfini hanno affiancato la nostra barca e questa mattina presto quando siamo salpati per Rinca abbiamo incrociato una foca. Snorkelando ieri intorno alla piccola Angel Island, che ha una bellissima barriera corallina, abbiamo incontrato uno squaletto e Sergio è riuscito a riprenderlo in un breve video con la macchina fotografica subacquea. Ve lo caricherò sul blog appena sarò tornata a Ubud.

lunedì 23 aprile 2012

Paperoga Airlines per Labuan Bajo


Per leggere un fondo di caffè balinese ci vorrebbero giorni, si fa come quello greco, lasciando depositare il caffè nella tazza di acqua bollente. È dolce e pastoso come cioccolata.
Pensavo queste boiate nella notte e sono arrivate subito le 5.00 del mattino, ora in cui il taxi ci avrebbe portati all’aeroporto di Denpasar per volare a Flores. Splendido percorrere all’alba quelle strade nel sud di Bali che durante il giorno sono intasate di traffico.
Arrivati al terminal delle partenze nazionali cerchiamo il nostro volo TransNusa sugli schermi. Non esiste.
Cominciamo a sudare visto che abbiamo gestito tutto troppo facilmente via mail con la gentilissima signorina Vera di TransNusa, chiesti orari e percorsi, pagato con bonifico estero e ricevuti strani e-ticket con timbri apposti a mano e scansionati. Ma ci siamo fidati.
Dopo qualche minuto di perplessità davanti all’elenco delle partenze che non ci includeva, cerchiamo l’ufficio della compagnia, ma apre alle 9 e il nostro volo dovrebbe decollare alle 8. Entriamo allora nell’area dei check in e ci passano tutti i bagagli ai raggi x prima ancora di arrivare ai banchi. Chiedono di vedere il cavalletto della mia macchina fotografica, poi ci fanno passare. Non sappiamo bene come fare visto che il nostro volo ancora non esiste sugli schermi. Ci dirigiamo allora a casaccio verso i banchi dei check in e ne vediamo uno con scritto “Labuan Bajo” che era la nostra meta, ma con il logo di un’altra compagnia aerea. Chiediamo comunque alla signorina del desk che ci fa capire che non ci sono problemi: il nostro biglietto va bene lo stesso anche per la AviaStar. Tutto molto napoletano. Non ci chiede nemmeno i passaporti, bastano i nostri e-ticket scansionati. Pesa la nostra valigia condivisa (il resto dei bagagli resta a Bali in deposito gratuito dove abbiamo prenotato le stanze per il giorno del ritorno), poi pesa noi.
Sì avete letto bene, ci fa salire uno per uno sul nastro pesa-bagagli con in spalla i nostri zainetti e ci pesa! Tutto ok, possiamo passare.
Ancora perplessi arriviamo al passo successivo, lo sportello per la tassa aeroportuale: la tizia guarda i biglietti, ci fa pagare 4$ a testa e ci fa passare. Ancora nessuno ci ha chiesto i passaporti, potremmo essere chiunque. Al controllo bagagli, di nuovo con i raggi x, nemmeno. Al gate nemmeno. Ci portano in pullman fino all’aereo e ancora nessuno sa chi siamo! Però ci hanno fatto tre volte i raggi x al bagaglio.
Decolliamo con questo piccolo quadrimotore pilotato, credo, dalla hostess perché il tipo vestito da capitano è salito dirigendosi verso la coda dell’aereo. Il volo dura un’oretta, ci danno un bicchiere d’acqua e una brioche mentre sorvoliamo un mare così bello che mi dimentico di essere sulla Paperoga Airlines.
Isole, isolotti, scogli, secche e mille sfumature di blu scorrono sotto il nostro quadrimotore rumorosissimo e in un attimo atterriamo a Labuan Bajo. Una pista, un salone che fa da terminal arrivi e una panca sotto il cartello “baggage claim” che consiste in due omini che scaricano le valigie dall’aereo e praticamente per ognuna chiedono “Di chi è questa?”. Che scena!
Fuori dall’aeroporto avrebbe dovuto esserci un incaricato dell’hotel venuto a prenderci, ma visto che avevamo più di un’ora di ritardo forse se n’era andato. Quindi Sergio contratta con un tassista un prezzo inferiore a quello che ci avrebbe fatto l’hotel. Ottimo, partiamo per la città che dista pochi minuti.
Ora dovete sapere che Labuan Bajo è un paesino brutto e sporco che si accalca sui due lati di una via circolare che sale sulle colline e ridiscende fino al porto. Il giovane tassista ci porta sotto un albergo e noi gli facciamo presente che non è il nostro. Lui va, comincia a disperarsi perché non lo trova. Si ferma a chiedere ad un amico che fa una faccia preoccupata e gli indica poi una strada, sempre quella, l’unica del paese. Rifacciamo il giro un’altra volta e mezza finché finalmente arriviamo! Il ragazzo tutto contento ci fa scendere ridendo un po’ di se stesso.
Con il gestore dell’alberghetto organizziamo subito la gita per domani a Rinca e per questo pomeriggio ci fa portare in barca sulla spiaggia di una delle tante isolette qui attorno. Labuan Bajo è un continuo cantiere (piacerebbe tanto ai vecchi) con relativa polvere e rumore, qui dicono che sia un paese in crescita, a noi sembra una mezza discarica. Comunque è tanto brutto il paese quanto son belli i dintorni che si raggiungono con pochi minuti di barca.
Spettacolare barriera corallina ovunque, l’incontro con un cucciolo di squalo e i delfini che sono spuntati accano alla barca ci hanno fatto dimenticare il viaggio sgangherato, ma divertente e la bruttezza del paesino di Labuan Bajo che ha l’unico pregio di essere la porta per queste isole meravigliose e selvagge.
Spero di trovare presto una connessione veloce per caricarvi le foto e i video perché così potrete farvi un'idea di quali bellezze naturali vi sto parlando.
Baci!

domenica 22 aprile 2012

A spasso tra scimmie e risaie

Bali è bella come la ricordavo.
Ieri mattina ci siamo alzati con calma per recuperare la stanchezza del viaggio. Poi abbiamo fatto un primo giro del mercato di Ubud, colorato e incasinato, interessante e labirintico. Ho fatto un paio di acquisti, ma ci tornerò la prossima settimana.
Nel pomeriggio abbiamo portato Marco al Monkey Forest Sanctuary che con le sue centinaia di scimmiette è sempre divertente da vedere. Certo i macachi più grossi mettono un po' soggezione perchè potrebbero aggredirti per un gesto sbagliato e tu non puoi farci niente perchè sono più che protetti: sono sacri. Quindi, se vogliono ucciderti, tu devi stare lì a morire per rispetto!

sabato 21 aprile 2012

Siamo arrivati


Dopo un viaggio pesante come prendere la Salerno-Reggio Calabria a Ferragosto, eccoci a Bali!
Devo comunque fare i complimenti alla Qatar Airways perchè finora la sua classe economy è la migliore che abbia provato, sia per spazio vitale che per servizio.
Alla prenotazione, sul sito, permettevano anche di scegliere il tipo di menù preferito. Al primo pasto, la hostess si avvicina e chiede -Are you Mr Sergio?- e il TdC conferma, lei tira fuori dal carrello un vassoio contrassegnato e glielo porge dicendo che ha un pasto speciale per lui.
Sergio si era dimenticato di aver selezionato “low cholesterol” sul sito e così si è ritrovato per tutto il viaggio (14 ore esclusi gli scali) con questi tristi piatti di carotine e panini integrali. Che ridere! Non che io abbia mangiato benissimo, nella norma per i pasti aerei, ma faceva ridere lo stesso!
Una cosa bellissima invece è stata osservare un temporale dal cielo. Eravamo quasi arrivati dopo lo scalo tecnico a Singapore, ormai stavamo già sorvolando l'Indonesia verso Bali e mi sono messa al finestrino (nella fila da tre eravamo soli) per guardare il tramonto.
Che spettacolo le nuvole incendiate sopra il mare e le isole! Ad un certo punto, come se l'ala dell'aereo me lo indicasse, ho visto in lontananza un enorme ammasso di nubi scure e mentre passavamo a distanza ho potuto vedere i fulmini illuminarlo dall'interno! È rimasto visibile fin dopo il tramonto perchè lampi e fulmini lo facevao risplendere nel buio. Wow!
Atterrati, oltre alla stanchezza del volo (non fai nulla per un giorno intero eppure arrivi distrutto) ci siamo ritrovati nella afosa notte di Bali sud alla quale non eravamo più abituati. Sbrigate le formalità (al controllo immigrazione mi hanno fatto gli auguri leggendo la data del mio compleanno sul passaporto), abbiamo prelevato in moneta locale, perchè cambiare non conviene, e preso il taxi per Ubud. Che bella sensazione riconoscere le strade, rivedere gli sciami di motorini, ritrovare i vecchi punti di riferimento.
Tranne uno. Volevamo tornare a dormire nella guesthouse del 2010, economica e caratteristica, così Marco, che è arrivato a Ubud nel pomeriggio, è andato a cercarla con le mie indicazioni autistiche. L'ha trovata, ma non aveva posto e neanche quella vicina che era la seconda opzione. Così ha girovagato un po' e alla fine ha trovato Nick's Homestay un posto molto bello anche se un po' costoso perchè avevano libera solo la “superior”. Avevamo bisogno di riposare ed era già buio (qui fa buio alle 18) quindi va bene. La stanza è esagerata, una suite per famiglie e noi tre ci stiamo ben larghi. Ha una doccia gigante con i sassi (ciottoli suggerisce Marco) al posto delle piastrelle per terra.
Sì, le ore di volo sono tante, bisogna ri-abituarsi al clima tropicale, e stamattina a colazione ho esordito con -Ma questo melone non sa di niente!- al che Sergio e Marco in coro -Per forza, è una papaya.-, ma... sono strafelice di passare il compleanno a Bali!!

giovedì 19 aprile 2012

Arrivi e partenze

Franceso è arrivato ieri a Edimburgo! Grandissimo!
Le notizie sono state frammentarie dopo il suo intervento sul blog perchè, tra le altre cose, ha perso il cellulare. Come dico sempre, però, senza imprevisti non sarebbe un'avventura. Se troverà il tempo vi aggiornerà lui stesso su queste pagine.
Intanto oggi finalmente parto anch'io!
Marco è già a Bali da martedì e dice che fa caldissimo. Io e Sergio abbiamo il volo oggi alle 16 da Malpensa e, dopo uno scalo stanotte in Qatar, domani sera ci scaricherà alla nostra meta. Evviva!
Il prossimo post sarà da Ubud.
Ciao a tutti!

giovedì 5 aprile 2012

Psicopatia da viaggio

Ma c'è anche un altro odore nell'aria, odore di fuochi lontani, con un vago sentore di cannella: è il profumo dell'avventura!
da Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu di Walter Moers

Mentre aspettiamo che Francesco trovi un internet cafè dal quale aggiornarci, io non vedo l'ora del 19 aprile per imbarcarmi nella nuova avventura indonesiana. Come al solito ho preparato un programma autisticamente completo che ovviamente rispetteremo poco. Il viaggio comincia da casa, ma poi prende vita da solo strada facendo e a me piace anche farmi trasportare dalle soprese del momento. Quindi quello che sto per riferirvi è il piano a grandi linee.