domenica 11 aprile 2010

Anche questa è Bali

Bali ha mille volti e ci vorrebbero mesi per darle solo un'occhiata. In questi giorni abbiamo esplorato qualche zona in motorino e abbiamo visto paesaggi così belli che sembrano usciti da un libro di fiabe. Nessuna foto o dipinto possono darvi un'idea dei colori di questi luoghi, dal mare alle nuvole, dalle risaie alle montagne. In ogni caso, ecco un assaggio di questa isola magica.

Bali sud
La penisola che porta alla punta sud di Bali ospita le spiagge più famose, alcune per il mare cristallino, altre per surfisti con bellissime onde. Siamo stati alla spiaggia di Sanur formata da sabbia di corallo, in pratica pareva di camminare sulle perline. Qui il mare è pulitissimo, bello nuotarci. Sergio dice che comunque, se non fosse per la barriera corallina, sembrerebbe la Sardegna (Garau, quando ci andiamo?). Siamo arrivati fino al tempio di Uluwatu che si trova in cima ad una scogliera. Spettacolare, ma una scimmietta mi è saltata in testa e mi ha rubato l'elastico dai capelli.

Bali nord
Per questo giro siamo rimasti fuori una notte. Abbiamo lasciato gli zaini grandi alla guest house di Ubud dove saremmo tornati dopo la gita e siamo partiti con uno zainetto e il fido motorino. Prima ci siamo diretti al tempio di Batukaru, poi siamo passati nell'area di Jatiluwih nominata patrimonio dell'umanità dall'Unesco dove si aprono queste meravigliose valli terrazzate in risaie. Non sapete cosa sia il colore verde finchè non passate di qui. Ogni tanto abbiamo incontrato il solito temporale di questi giorni, ma adesso abbiamo il poncho impermeabile! Ci siamo poi diretti verso la costa nord, ma per raggiungerla si devono superare le montagne centrali dell'isola. Si sale oltre 2000 metri ed è strano mettersi la felpa appena sotto l'equatore. Nelle foto vedete il monte Batukaru sempre avvolto dalle nuvole, bene, la strada passa attraverso la nuvola che sta fissa sul monte e fa un bel freddino. Poi si scende di nuovo verso il mare e la temperatura torna estiva. A nord le spiagge sono di sabbia nera vulcanica, fa un certo effetto. Abbiamo dormito a Lovina e la mattina dopo siamo ripartiti per tornare alla base, Ubud.

Bali est
Riprendiamo il motorino perchè per esplorare Bali bisogna avere un mezzo proprio oppure spendere un capitale in taxi. Anche da questa parte l'isola ci regala angoli stupendi: Virgin beach con rocce laviche tra la sabbia e panorami grandiosi verso l'interno. Anche oggi la nuvolona di pioggia si è scaricata su di noi e siamo tornati presto, ma in fondo ci piace anche la pioggia perchè da quel tocco di fascino oscuro al paesaggio.

Poche parole e qualche foto non possono raccontarvi l'avventura che è scoprire Bali. Non posso elencare tutti i momenti divertenti, sorprendenti, sfigati e interessanti di questi giorni. Non posso descrivere le sensazioni contrastanti che suscitano certe situazioni. Prima sono davanti alla bottega di un artigiano (nota: sono convinta che gli artisti e artigiani italiani non abbiano pari per gusto, fantasia e abilità, ma la forza di questi è il prezzo!), un'ora dopo sono in mezzo alle risaie a chiacchierare con dei ragazzini che vogliono far pratica con l'inglese, poi sono sulle montagne con Sergio che ormai è un TdB (terrone di Bali) e guida sicuro su per i tornanti e la sera sono al mare a cenare sulla spiaggia, la sera dopo sono a vedere una nuova danza indù. Ci sono storie e persone, c'è un ristorante in una via secondaria di Ubud frequentato solo da balinesi e noi due, è a conduzione così familiare che mi sto appassionando alla telenovela che guardano ogni sera mentre cucinano! C'è differenza tra turisti e viaggiatori e noi stiamo imparando, da zero, ogni giorno.
Non si tratta solo di Bali, ma di tutto questo viaggio. Ogni momento ha un sapore, un colore e un profumo particolari che è impossibile descrivere. Bisogna aprire la finestra, guardare il mondo, essere curiosi. La maggior parte delle nostre paure sono infondate, me ne accorgo avvicinandomi a cose che da casa mi spaventavano. Bisogna sporcarsi e farsi qualche livido, ma tutto è ripagato.
Bisogna essere felici, qualunque cosa sia per voi la felicità.

6 commenti:

  1. "terrone" attaccato alla terra, permeabile alla vita che ha intorno, alla cultura usi e costumi. Dovremmo essere tutti dei piccoli terroni in motorino, integrati nel paese che visitiamo, sorridenti e attenti alle telenovelas dei padroni di casa: costruire, non distruggere. Imparare prima di insegnare.

    Bravi ragazzi, avanti così


    Dani

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  2. sì sì, bene, brava, tutto molto bello ... ma tralasci un aspetto oserei dire fondamentale: lì a bali, come butta a patata??? ; )

    magari, visto l'argomento, lascia una rubrica a sergio, visto che parli sempre e solo tu ; )

    scherzi a parte, non preoccuparti simo, noi dell'ufficio non manchiamo mai di seguirti, anche da questa valle di lacrime e anzi, sapere che almeno tu sei felice ci fa sentire meglio : )

    continuate a stupirci ...

    un abbraccio,
    simone

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  3. ...anch'io voglio un'acqua così, ed invece il week end del primo di maggio ci aspetta...Cattolica! siete invidiosi vero?
    un abbraccio
    Viviana

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  4. Questo si che è “grandeur nature” splendidi splendenti paesaggi senza parlare dell’emozione forte che si prova attraversi i vostri racconti straordinari.

    bravi ragazzi e grazie tanto di farci partecipi de ce long voyage et bonne route

    Aisha

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  5. Cattolica e' sempre Cattolica!!

    Grazie a tutti, continuate a seguirci che il viaggio e' ancora lungo anche se per noi vola...

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  6. Ciao,

    mi sono appassionata a leggere il vostro blog e passo da un post ad un'altro senza prendere fiato.
    Bravi davvero e vi invidio. Spero anche io di trovare un lavoro o il modo per viaggiare in quei paesi e poterne raccontare le storie,emozioni e persone conosciute lungo il cammino.
    Grazie

    Lucrezia

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