In questi ultimi 7 giorni abbiamo viaggiato lungo la west coast australiana per oltre 2000km e, come previsto, non ho avuto modo di aggiornare il blog (a volte per mancanza di tempo, altre per mancanza di connessioni internet e spesso non prendeva nemmeno il cellulare). Comunque stasera siamo di nuovo a Perth quindi mettetevi comodi che ho un po' di cose da raccontarvi.
Per questo viaggio di una settimana abbiamo condiviso l'autobus con una ventina di persone, alcune si sono fermate lungo la strada, altre sono tornate indietro con noi. Prima di scendere nei particolari vi dico che è stata un'ottima esperienza.
Siamo partiti il giorno del mio compleanno, ma appena salita sul bus ho pensato che fosse il compleanno di Sergio perchè, su venti persone, quindici erano ragazze di cui dieci bionde! (Anche se non tutte belle comunque, vedrete le foto)
Ecco la lista dei passeggeri protagonisti di questa avventura in ordine sparso:
Kate, australiana, autista e guida -Hanne e Gudrun, norvegesi, una bionda una no (siccome non avevamo capito i nomi, i primi giorni le chiamavano Alce e Renna) -Anna Laure, francese, biologa,di poche parole, ma non antipatica -Paul e Shirley, simpaticissima coppia irlandese -Mr e Mrs Burns, esilarante coppia di anziani inglesi -Pilvi, finlandese, racconta un sacco di storie divertenti su suoi viaggi -Isabel, tedesca simpatica, appena diciottenne era già in viaggio da sola -Kaori, la classica giapponese timida - Hidenori (Hida), il primo giapponese non timido, anzi compagnone, che incontriamo -Terry, ubriacone inglese, esperto di immersioni che andava a Exmouth per un lavoro in quel campo (nessuno ha capito quanti anni avesse: ventitre portati male per l'alcol oppure trenta?) - Corina, svizzera con la faccia incazzata, poi se le parlavi sorrideva - Melanie, tedesca, esperta di immersioni andava a Exmouth per lo stesso lavoro di Terry -Principessa e Voglia di Vivere, due bionde tedesche troppo superiori per far gruppo con noi - Quella Magra e la sua amica Sabrina, altre due tedesche ma non bionde - una Barbuna e un TdC
All'inizio del viaggio Kate ci chiede di presentarci al gruppo (in inglese) dicendo il nostro nome, da dove veniamo, da quanto viaggiamo, qualche gossip, quello che ci pare.
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Simo: -Ciao a tutti. Mi chiamo Simona, vengo dall'Italia...-
Gruppo: -Oh Italia! Spaghetti!-
Simo: -Oggi è il mio compleanno.-
Mi cantano Happy Birthday e quando arrivano al punto in cui devono dire il mio nome nessuno lo ricorda, ma per non essere scortesi inventano, fantastico! Comunque da queste presentazioni viene fuori che la maggior parte di queste persone è in giro da mesi e molte viaggiano da sole. I nostri tre e quattro mesi sembravano il ponte dei morti al confronto. Esclusi i Burns che sono pensionati, gli altri come fanno? Le due norvegesi lavorano qualche mese e poi partono per stare via finchè finiscono i soldi, ma con la loro moneta e i loro stipendi riescono a girare parecchio prima di dover tornare a casa, poi sono giovani e vivono ancora in famiglia. Altri lavorano qualche settimana mentre viaggiano, come Pilvi che si è pure venduta l'auto, i mobili e i vestiti per partire dalla Finlandia ha fatto un sacco di lavori diversi in diverse nazioni. Terry e Melanie sono sub “diplomati e certificati” e devono solo scegliere in quale paese sul mare vogliono abitare, lui ha vissuto tre anni in Thailandia e adesso cerca di stabilirsi in Australia. Soltanto noi, Anna Laure, che è venuta a trovare un'amica a Perth e dopo questo tour sta tornando a casa, e gli irlandesi siamo semplicemente in vacanza. Ho pensato molto alle storie che queste persone ci hanno raccontato sulle loro vite di viaggiatori e quando avrò più tempo scriverò anche questi miei pensieri, ma ora torniamo alla costa occidentale australiana.
Le cose stanno così: una strada, solitamente una corsia per senso, con intorno cespugli a perdita d'occhio e tanto, tantissimo cielo. Non alberi, non montagne, non case, solo cespugli e il cielo. Questo gigantesco interminabile cielo australiano che fa paura perchè non c'è nulla a sorreggerlo tranne questi dannati cespugli e se cadesse? Qui si perde la prospettiva, il senso della misura. Questo è il pesaggio mentre si viaggia da queste parti. Il resto, città, deserti, la costa, l'oceano perfino, appare solo all'ultimo momento. Per ore resti ipnotizzato dalla triade strada-cielo-cespugli e all'improvviso sei arrivato. Sul serio, le cose appaiono quando ci arrivi, prima non esistono. È spaventoso, vero? Però è anche bellissimo.
Gerald Burns alla moglie: -Ecco! Questo è quello che gli australiani chiamano bush (cespuglio)... effettivamente è proprio una distesa di cespugli...-
La moglie un po' delusa: -Eh già, sono cespugli...-
Il giorno del mio compleanno abbiamo visitato il deserto dei Pinnacles che è una sorta di foresta pietrificata molto scenografica. È divertente trovare le rocce dalle forme strane e i colori sono stupendi. In lontananza si vedono delle altissime dune di sabbia e dietro quelle c'è l'oceano. Tornati all'autobus l'abbiamo trovato addobbato di palloncini colorati per il mio compleanno (sono rimasti appesi per 3 giorni).
Siamo stati alle dune a fare sandboard, cioè si vien giù dalla duna su una tavola che fa molto ridere. La sera abbiamo dormito a Kalbarri. Qui siamo stati in un piccolo ostello con due stanze per le ragazze e una per i ragazzi, i Burns invece avevano la stanza matrimoniale riservata per tutto il tour. È stato strano per me dormire con altre sei ragazze, sembrava di stare in uno di quei film americani sui college dove ci sono le compagne di stanza, la file alle docce eccetera. Interessante come il gruppo si sia naturalmente diviso nelle due stanze e questa divisione sia rimasta fino alla fine tranne per Pilvi che dormiva con le principesse per questioni logistiche, ma di giorno stava con noi ragazze di campagna. Per i ragazzi gara di rutti da sollevar le lenzuola e storielle sconce tutta la notte. Uno spasso!
La mattina dopo abbiamo visitato il Kalbarri National Park dove ho ucciso Paul. Ah, non vi ho detto che per tutta la settimana abbiamo fatto questo gioco: abbiamo pescato da un cappello un nome, un luogo e un oggetto; dovevamo uccidere la persona sul primo biglietto nel luogo sul secondo biglietto usando come arma l'oggetto sul terzo biglietto. Tutto in gran segreto perchè si ereditava la vittima designata dalla persona uccisa e il gioco continuava. Alla fine chi avesse ammazzato più compagni di viaggio avrebbe vinto. Una sera chiacchierando abbiamo concluso che non è il miglior modo per far socializzare le persone perchè tutti diventano sospettosi, ma è stato buffo. Ho ucciso Paul mentre usciva dal bagno con un leccalecca. Io sono stata uccisa due giorni dopo da Gerald Burns sulla spiaggia con un paio di occhiali da sole, ma poi lui si è suicidato perchè io avevo ereditato il suo biglietto da Paul. Sergio ha ucciso Hanne in ostello con una conchiglia e un paio di sere dopo è stato ucciso da Shirley con (non mi ricordo, poi glielo chiedo e correggo il post) così lei ha vendicato Paul. Credo che Shirley abbia vinto facendo fuori 4 persone, una potenziale serial killer. E pensare che noi scommettevamo su Kate perchè si sa che tutti gli australiani sono un po' serial killer.
Dopo questi parchi siamo entrati nel territorio di Shark Bay che è tutto riserva marina. Prima siamo stati in una baia dove ci sono questi Stromatoliti che pare siano gli organismi viventi più antichi del mondo, esistono da tipo tre miliardi e mezzo di anni. Sembrano rocce, ma secondo gli scienziati respirano e con l'alta marea fanno le bolle (roba strana eh?). Si trovano solo in 5 posti nel mondo, quattro sono in Australia e uno alle Bahamas. Osservandoli io e Isabel abbiamo cominciato a fare ragionamenti stupidi su queste creature, tipo: se nasci stromatolito accanto ad uno stromatolito antipatico devi passarci dei millenni insieme senza potertene andare e altre congetture del genere.
Poi siamo stati a Shell Beach che è uno dei posti che mi sono piaciuti di più e avrei voluto passarci più tempo, ma purtroppo avevamo i giorni contati per il ritorno a Perth. È una spiaggia fatta, come dice il nome, completamente di conchiglie, milioni di conchigliette bianche che formano dune e colline fino ad una baia dove il mare è così trasparente che quasi non si vede. Kate ha fatto l'errore di dare ai ragazzi una palla da rugby: con una palla tutti i maschi tornano bambini. Ci hanno giocato fino all'ultimo minuto dell'ultimo giorno!
Sempre nell'area di Shark Bay c'è la cittadina di Monkey Mia famosa perchè la sua baia è frequentata abitualmente dai delfini. Sergio ci ha fatto il bagno insieme la prima sera e li abbiamo rivisti la mattina dopo. Sempre a Monkey Mia abbiamo incontrato anche i pellicani e un emù che si aggirava tra l'ostello e la spiaggia. La sera chiacchiere e birra finchè ci cacciano dal bar. il gruppo è sempre più unito e gli altri ospiti degli ostelli cercano di aggregarsi alle nostre serate perchè si vede che ci divertiamo.
Durante le ore di autobus giocavamo a farci suonare i poderosi clacson dai giganteschi camion austrliani: quando ne incrociavamo uno Kate urlava “Truuuck!” noi aprivamo i finestrini e facevamo il gesto di tirare la leva se il camionista era ben diposto rispondeva suonando. Il record precedente era di 15 trucks in 7 giorni, noi siamo arrivati a 20! Risultato ottenuto con scene come: tutti che dormono, Kate avvisa del camion in arrivo e la gente con gli occhi chiusi apre il finestrino e fa il gesto. I migliori!
A Coral Bay, altra cittadina nel parco nazionale marino, facciamo snorkeling sulla vicina barriera corallina e qui i pesci sono enormi, come ogni cosa in questo Paese! L'ostello ha la piscina e anche lì giochiamo con la palla da rugby. La sera abbiamo fatto una gara a squadre tra gruppi di diverse guide e ha vinto una delle nostre. La prova consisteva nel mangiare una barretta di cereali secchissima, bere una lattina di birra, fare dieci flessioni e una vasca di piscina nel più breve tempo possibile: delle scene indimenticabili, vi assicuro! A Coral Bay lasciamo i signori Burns che ormai erano i nostri zii e ci dispiace. Io e Sergio siamo invitati da loro a Manchester quando vogliamo.
Due notti a Exmouth dove lo snorkeling diventa stupefacente sul Ningaloo Reef dove vediamo coralli e pesci stupendi, tartaruge giganti e squaletti. La natura ha dato spettacolo e tutti sono usciti dall'acqua soddisfatti (Hida che aveva la macchina fotografica subacquea ci manderà le foto). Andiamo al faro a vedere un tramonto che alla fine non c'è stato perchè era troppo nuvoloso, ma ci siamo bevuti una birra insieme abbiamo imparato che Cin Cin in giapponese vuol dire pene, quindi occhio ai brindisi se andate in Giappone.
A Exmouth perdiamo gran parte del gruppo con dispiacere e il giorno dopo in autobus è anarchia per lo spazio guadagnato. viaggiamo tutto il giorno fino alla fattoria dove passeremo la notte. Serata intorno al fuoco con Gudrun che suona la chitarra e canta, un gran freddo e tantissime stelle. Kate ci racconta storielle divertenti sulle domande cretine dei suoi compagni quando ha fatto il corso di guida turistica ("Ma questa è la stessa luna che vedevo in Germania?").
Ultimo giorno sulla via del ritorno. Ci siamo fermati a visitare il piccolissimo principato di Hutt River per avere il suo timbro raro sul passaporto e fare quattro chiacchiere con il vecchissimo principe Leonard che è un personaggio mooolto strano.
Ed eccoci di nuovo a Perth, con le mail di tanti nuovi amici, un sacco di bei ricordi, tanti aneddoti che vi racconteremo di persona e naturalmente centinaia di foto. Eccone alcune del viaggio e del gruppo.
Stasera partiremo per Adelaide e tre giorni a Kangaroo Island prima di arrivare a Melbourne dalla nostra amica Erin. Internet e orari permettendo, a presto!
P.S. Grazie a tutti per gli auguri di compleanno nei commenti e via sms!!
Bellissimo! A sentire parlare voi (che siete in giro da un paio di mesi) di gente che sta in giro da più tempo mi fa capire quanto la mentalità delle vacanze all'italiana sia ridicola...come avete già provato voi è da tempo che mi dicono "ma stai via addirittura un mese a giugno?".
RispondiEliminaCome saprete io e Colo arriviamo a Brisbane perchè siamo poveri e 100 euro di differenza sono 20 guinness in meno e non ce lo possiamo permettere.
PS: ha ragione biella, ormai sergio è un punkabbestia.
W il vombato
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