giovedì 15 settembre 2022

Karen ovunque

Salire quella stretta scala che dalla strada sale al Khweza mi ha dato un senso di casa. Peris mi avrebbe raggiunta in un paio d'ore, nel frattempo ho preso possesso della mia stanza e mi sono fatta quella fantastica doccia post-volo che toglie di dosso l'odore di aereo e la stanchezza. Sono salita sul terrazzo a bere un caffè e tutti i dipendenti che incontravo mi dicevano: “Ah tu sei Simona!” perché Peris aveva allertato tutti dell'arrivo di una sua cara amica che andava trattata meglio degli altri. Mi son sentita una star.

Alle undici arriva Peris e, dopo due anni di whatsapp, finalmente ci abbracciamo e ci raccontiamo un sacco di cose mentre andiamo in giro per Nairobi.

Prima pranzo in un posto carinissimo vicino al Giraffe Center, poi naturalmente un salto al Giraffe Center dove è sempre divertente dar da mangiare alle giraffe con le loro espressioni buffe. Ci porterò Penelope e Lucio quando saranno un po' più grandi.

Al ritorno ci siamo fermate a visitare il museo di Karen Blixen che è la casa in cui ha vissuto. Devo dire che mi è piaciuto più di quanto mi aspettassi. La ragazza che ci ha fatto da guida ci ha raccontato l'intera storia mentre ci accompagnava attraverso le stanze. Negli armadi erano appesi gli abiti di scena donati dalla produzione del film La mia Africa a fare ancor più atmosfera insieme agli oggetti originali appartenuti alla scrittrice. Nelle foto vedrete solo l'esterno della casa e il giardino perché non si possono fare foto all'interno, ma vale una visita se passate da Nairobi. L'autrice danese è talmente amata da queste parti che tutto nel quartiere si chiama Karen: il meccanico Karen, la scuola Karen, l'ospedale Karen, il panettiere Karen.

La sera, Peris mi lascia al Khweza e torna a casa in autobus nascondendo in diversi sacchetti il mio vecchio laptop che le ho regalato per i figli che ne hanno bisogno per la scuola. Alle sette mi riscaldo con un'ottima zuppa di zucca sul terrazzo e alle otto e mezza vado già a letto. A Nairobi è già buio come fosse mezzanotte e fa un certo freddino, quindi prendo dall'armadio la coperta pesante, una di quelle che sono pesanti in chili non in calore, e svengo non appena poso la testa sul cuscino.

Il giorno dopo alle otto si parte per il Masai Mara. Al posto del nostro caro Fred – che probabilmente incontrerò venerdì quando tornerò a Nairobi – è James ad accompagnare me e Peris in questo tour. Vi dirò alla fine se si dimostrerà all'altezza della nostra guida preferita.


Nessun commento:

Posta un commento