venerdì 3 novembre 2023

Artemide

 "... Milagros, sempre disposta a partire, dato che alla sua età, diceva, era l'unico modo per correre dei rischi e sentirsi come una giovane innamorata."

Angeles Mastretta - Mal de amores


La mia surel Elisa mi ha invitato a partecipare un laboratorio di libroterapia con il titolo "Dee dentro la donna", una serie di incontri che si tengono un giovedì sera al mese presso la graziosa libreria Elsa, non lontana dal nostro quartiere. 

In ognuna di queste serate, Carla, la libroterapeuta, ci presenta una dea della mitologia greca che rappresenta un archetipo di donna e consiglia alcuni libri nei quali è possibile trovarne i tratti nei personaggi per poi discuterne nell'incontro successivo mettendoli in relazione, se la troviamo, con il nostro carattere. Trattandosi di archetipi e non di donne reali è ovvio che nessuno può riconoscersi pienamente nelle caratteristiche di una sola dea, ma in diverse fasi della vita o in alcuni aspetti è possibile trovare delle affinità e ragionarci insieme.

Il primo incontro riguardava Artemide e tra le letture proposte c'era il romanzo della scrittrice messicana Angeles Mastretta. Non conoscevo questa autrice ed è stata una piacevole sorpresa perché il suo stile mi ha catturata fin dall'inizio insieme all'ambientazione storica tra Ottocento e Novecento che racconta dei moti rivoluzionari e della politica messicana. Già dall'introduzione di Carla riguardo le caratteristiche di Artemide mi si sono accese diverse lampadine e il personaggio della zia Milagros nel romanzo aveva spesso la mia voce.

Artemide, generalmente, emerge nelle donne durante l'adolescenza con la sua passione per le cause perse, la febbre della caccia anche in amore, il giudizio implacabile, la lotta per l'indipendenza, il rapporto paritario e d'amicizia con i maschi anche dopo una relazione, il rifiuto del matrimonio, la sorellanza e la cura dei cuccioli. 

Il problema, che condivido con il personaggio di Milagros, è che non ho mai superato la fase Artemide della vita, non mi sono evoluta in una donna adulta. La mia ossessione per i viaggi è la febbre della dea per la caccia, la ricerca continua che non si riesce a dissetare. L'impegno nelle cause "perse" come quella con Alert di continuare a ripiantare alberi dopo ogni incendio, anche se a volte mi sento scoraggiata mentre Artemide non si perde mai d'animo. Ritrovo il suo senso di sorellanza nell'atteggiamento protettivo con le mie amiche. Ho un rapporto paritario e di amicizia con gli uomini, forse per essere cresciuta solo con padre e fratello, che alcuni vivono male, mentre altri apprezzano. Riguardo la cura dei cuccioli, è risaputo che non ho una grande predilezione per i bambini, ma infinita per gli animali. Giudico e non perdono un torto o un'offesa, anche se non cerco lo scontro o la vendetta come Artemide, e non perdono neanche me stessa per i miei errori. Carla ha aggiunto che Artemide è anche lo stereotipo della zia nubile un po' eccentrica ed è quello che sono per i bambini di Elisa, promettendo di portarli in viaggio con me non appena avranno l'età per apprezzare e ricordare gli spettacoli della natura e l'avventura. L'unico tratto di questa dea che mi manca è la competitività, a volte perché non mi sento all'altezza di certe sfide, spesso per pigrizia. 

Rispecchiarmi così tanto in un archetipo che non si addice troppo all'età adulta mi fa un po' vergognare di non riuscire a tenere i piedi per terra quando ormai sono vicina ai cinquant'anni. Insisto a fantasticare, a costruirmi nella testa sogni irrealizzabili come quello di possedere un'isola dove abitare tra animali liberi con un paesino che somigli alla Cattolica della mia infanzia. Il progetto di andare in pensione con un klotok sul fiume Kumai è appena appena più ragionevole.

Non so se sia troppo tardi per crescere e non so se lo desidero perché, alla fine, Artemide mi piace.

2 commenti:

  1. Non vale la pena crescere solo per cambiare e snaturarsi, sei sempre stata bella e piena così e sempre lo sarai

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