Questo 2015, a parte la bellissima esperienza con le Cavallette in Kenya, sarà un po' povero di viaggi a causa di altre spese programmate. Per consolarmi, però, sto già raccogliendo le idee per l'anno prossimo e, tra le innumerevoli ispirazioni che mi offre il pianeta, ce ne sono due che voglio condividere: Uganda e Guyana. Come sempre, scelgo mete che mi permettano di osservare la natura selvaggia in tutto il suo splendore e si tratta di viaggi all'insegna dell'avventura.
Uganda.
Incantata dalle foto del viaggio di nozze di un'amica, ho scoperto
questo meraviglioso scorcio d'Africa.
Pensando all'Uganda, mi vengono
subito in mente i gorilla, animali splendidi e misteriosi che si
muovono tra le ombre di una fitta foresta. Si trovano nel Bwindi
Impenetrable National Park che ospita la metà dei pochi Gorilla di
Montagna rimasti sulla terra. I gorilla del parco, chiamati "gorilla
Bwindi", sono divisi in gruppi, vivono in completa libertà e
sono controllati dai progetti di ricerca della comunità scientifica.
Questo
parco è anche considerato un paradiso per gli amanti del
birdwatching perché vi si trovano ben 348 specie di uccelli. Se non
bastasse, ci sono 120 specie di mammiferi, 202 specie di farfalle,
163 specie di alberi, 100 specie di felci, 27 specie di rane,
camaleonti e gechi.
L'Uganda
offre ai viaggiatori una gran varietà di paesaggi da esplorare,
modellati dalla storia geologica della zona: montagne, laghi, fiumi,
cascate, giungla equatoriale e savana.
La catena montuosa di
Ruwenzori, per esempio, è nata da un unico blocco di crosta
terrestre sollevato da forze titaniche e le sue cime
superano tranquillamente i 4mila metri, separando l'Uganda dal Congo.
La Fossa Albertina, invece, è
il ramo occidentale della Rift Valley, la cicatrice che attraversa l'Africa per migliaia di chilometri, dalla Siria al Mozambico. Questa gigantesca spaccatura tra le placche tettoniche, osservata anche in Kenya, ha separato individui della stessa specie che si
sono evoluti dalla preistoria in maniera differente perché si
adattassero alle diverse condizioni dei due versanti: uno umido e
piovoso, ricoperto di foreste; l'altro più secco, caratterizzato da
savana e prateria. Gli antenati della giraffa che troviamo nella
savana, al di là della fossa Albertina sono più piccoli, più
adatti a vivere nella foresta e assomigliano a grossi cervi.
Un
viaggio tra le riserve protette dell'Uganda può, quindi, portarci dai
trekking in montagna a escursioni in barca sul Nilo Bianco, dalle
isole nel Lago Vittoria ai safari fotografici nella savana dei
parchi.
Il
Kibale National Park è famoso perché ospita la più alta varietà e
concentrazione di scimmie dell'Africa orientale, ma
anche uccelli e numerosissime farfalle. Il Queen Elizabeth National
Park include la foresta di Maramagambo e parte del lago Edward. Il
paesaggio comprende savana, foresta pluviale, paludi e numerosi coni
e crateri vulcanici. La fauna è costituita da coccodrilli del
Nilo, ippopotami, elefanti, leopardi, leoni, scimpanzé, facoceri,
bufali e antilopi kob. Qui i leoni hanno la particolare abitudine
(osservata solo in pochissime altre zone dell'Africa) di arrampicarsi
sugli alberi.
Guyana.
Al di là dell'Atlantico, un'altra foresta ha attirato la mia
attenzione. Vi avevo già parlato del fascino dell'Amazzonia, ma non
avevo mai pensato di entrarci da altri Paesi, se non seguendo il
classico percorso dal Brasile. La Guyana, per esempio, un'ex colonia
contesa tra inglesi e olandesi, oggi repubblica indipendente, può essere un'interessante alternativa.
In
una puntata di River Monsters ho scoperto lo sperduto villaggio di
Rewa e, facendo qualche ricerca sul web, ho trovato un eco-lodge(strutture per il turismo eco-sostenibile alle quali mi sono già
affidata in altri Paesi) gestito proprio dagli abitanti del
villaggio, tra i fiumi Rewa e Rupununi.
È raggiungibile solo in
barca, come il Rimba in Borneo, e offre una serie di attività per
gli amanti della natura selvaggia: dal birdwatching alle camminate,
dalle gite in canoa a piccole crociere sui fiumi alla scoperta di
giaguari, tapiri, capibara, armadilli, caimani, tartarughe giganti,
puma, anaconde e una gran varietà di uccelli colorati.
Si può
esplorare un'area forestale completamente disabitata dove gli animali
non temono l'uomo ed è quindi più facile avvistarli. È inoltre
possibile visitare il villaggio per conoscere gli usi e la cultura
della popolazione amerinda della zona.
Sono
due viaggi piuttosto costosi, la Guyana per il volo e l'Uganda per
gli ingressi ai parchi, ma, citando un'amica (che però parlava di
comprare un paio di scarpe) meglio uno molto bello che dieci di bassa
qualità.
Quindi,
qualche mese di cinghia stretta e poi via verso nuove strabilianti
avventure!
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