sabato 5 giugno 2010

Vita in camper

Eccomi, di nuovo scusate il ritardo, ma non vi assicuro che migliorerà nei prossimi giorni.
Sergio è partito e io ho passato il weekend da Mirko e Sarah trattata ancora da regina: un bel libro sul divano, gatti in giro per casa e cibo indiano.
Lunedì sono arrivati Stè e il Berna. Che bello rivedere il mio fratellino dopo tre mesi! Non siamo mai stati separati tanto tempo. La mattina dopo abbiamo ritirato il camper (che non è proprio un camper, ma un furgone attrezzato per dormire e cucinare) e siamo partiti verso nord inseguendo l'estate che in questo emisfero sta finendo. 

Il piano è quello di arrivare a Cairns per il 15 giugno, lasciare il camper e il giorno dopo dividerci: i ragazzi andranno a Darwin ad esplorare il Northern Territory (che io e Sergio a malincuore non abbiamo fatto in tempo a visitare), io punterò a Sydney dove mi aspetta il volo per Bangkok e poi da lì a casa.
Ci vuole un po' per prendere la mano a guidare sulla sinistra e per organizzare la convivenza in tre nel furgoncino che vedete nelle foto, ma come disse Gene Wilder in Frankenstein Jr: si può fare!
La prima notte abbiamo dormito in un parcheggio a Mooloolaba come i barboni, cucinando sui bbq gratis vista mare e facendo la doccia fredda nei bagni della spiaggia. La sera siamo andati a bere il caffè al Mc Donald's perchè c'era la connessione internet gratis. Io mi sono svegliata per il rumore del camion del lavaggio strade alle 5 del mattino, per il resto la notte è passata tranquilla.
Il secondo giorno siamo saliti molto lungo la costa per trovare un clima migliore e ci siamo fermati a Gladstone in un campeggio stupendo, più bello e attrezzato di molti hotel e ci è sembrato di tornare alla civiltà. Purtroppo la cittadina non offriva molto, ma abbiamo fatto la spesa e siamo ripartiti più organizzati e riposati. Siamo arrivati ad Airlie Beach dove il campeggio non era altrettanto bello, ma da lì siamo andati alle Whitsunday Islands che fanno parte del parco nazionale della barriera corallina. Abbiamo preso il traghetto che, dopo una tappa a Hamilton Island (posto da ricchi), ci ha portati a Whiteheaven, una spiaggia famosa per essere una delle più belle d'Australia e in effetti questa sabbia bianca e questo mare trasparente valgono il prezzo del biglietto. Ora siamo a Townsville e tra un paio di giorni si va nell'outback. Appena possibile carico un po' di foto.
Potendo guidare solo di giorno partiamo la mattina presto e siamo costretti a fare tappa dove ci troviamo al tramonto, dobbiamo calcolare bene le distanze per non ritrovarci al buio in mezzo al nulla che non è raro in Australia. La nostra unità di misura sulla mappa è la penna di mio fratello (vale circa 200km) quindi ci perderemo e verremo rapiti dai dingo. Guidiamo a turno, Stè è quello che se la cava meglio. Il problema del Berna è che ha sempre sonno di giorno perchè a casa è abituato così, ma quando è sveglio ci porta in giro. Con la guida al contrario, un classico è far partire i tergicristalli pensando di mettere la freccia. Per cambiare le marce io premo la frizione e mio fratello ingrana perchè con la sinistra non mi trovo e comunque non arrivo a mettere la prima visto che il sedile non si regola più di tanto. A me capitano sempre i tratti di strada con i lavori in corso e cartelli terrificanti sugli incidenti stradali causati dal sonno e dagli animali che attraversano la strada (veramente orribili come “Riposati o riposa in pace”).
Per ora stiamo risalendo la costa in cerca di spiagge, ma prima di arrivare a Cairns vogliamo deviare verso l'interno per vedere un po' del famoso outback, quel paesaggio da film western ma con i serial killer australiani. Quando scegliamo una meta sulla cartina, la guida (Lonely Planet in inglese comprata a Bali) ne parla malissimo e nel mettere giù un programma stiamo impazzendo tra “acque infestate da coccodrilli”, “la cittadina più umida d'Australia” e “la maggiore attrazione del posto sono le collezioni di cavalli nani” (di questa traduzione non sono sicura, ma fa ridere). Inoltre, per non farci mancare nulla, puntiamo ad un paesino con un motel infestato dai fantasmi. Insomma, come nella più classica delle avventure on the road, il divertimento non è tanto dove stiamo andando, ma andare.

1 commento:

  1. Ciao a tutti i viaggiatori!!!!!e anche all'unico ritornato all'ovile.
    Sono felice che tutto proceda per il meglio...noi siamo tornati dopo una settimana fra Cattolica e Casargo ( montagna x chi non lo sapesse...) ed è dura ritrovarsi chiusi in ufficio a Carugate....non oso pensare come sarà x voi tornare. ma tutte le cose belle finiscono ( così si dice ma xchè??????).
    un abbraccio e....a presto ( questa volta è vero, i tempi si stringono!!!)
    Viviana

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