sabato 26 giugno 2010

La miglior sbronza della mia vita (finora)

Questo viaggione è stato una follia, una meraviglia e una sbronza che lascia postumi incancellabili. C'è così tanto là fuori e il nostro mondo quotidiano è troppo piccolo per contenere tutte le bellezze della vita: aprite le finestre e saltate oltre le finestre!

Primo impatto

Sabato scorso a Dubai c'erano 43 gradi, quando siamo decollati, a 1700 mt di altezza ce n'erano ancora 26, a Malpensa sono scesa dall'aereo in pantaloncini e sandali e ne ho trovati 15! Ad aspettarmi il Papy e Viviana (grazie) abbronzati quanto me, ma come fanno?? Mi raccontano com'è andata qui mentre non c'ero, la Micia, la casa, le vacanze, i colleghi di papà che seguivano il blog appassionati come a una telenovela.

La cosa più strana è stata tornare a vivere in casa. Per quattro mesi la mia casa è stato lo zaino, tutto quello di cui avevo bisogno era lì, autisticamente sistemato nelle tasche. Ho avuto paura dell'armadio! Non mi serve tanta roba, non mi serve quasi niente e questa casa è enorme e si perdono le cose. Ho fatto un sacco di vestiti e li ho dati via.

Per fortuna c'è la Micia, la parte più selvatica della mia vita in città. Con il suo passo calmo e il suo miagolìo insistente mi ha guardata pensando: -Ah, finalmente è tornata la cameriera! C'è da cambiare la sabbietta, darmi una pappa decente e acqua fresca. Poi, se ne avrò voglia, ti farò un po' di fusa.- ...Non è fantastica?

Gente che ho visto, cose che hanno detto

Ho rivisto Sergio (sembra un ragazzino senza barba!) e stiamo già parlando del prossimo viaggio anche se per adesso si sfoga al lago con il windsurf. Ho rivisto sua mamma e un po' di zie e zii che sembrava Natale. Ho rivisto un po' di amici e ne ho ancora tanti da incontrare. Giretto in centro Monza con Elisa con tappa in libreria che è una bella tradizione. Merenda in voliera con Sergio, Gluria, Elena (una compagna di forchetta persa!), Ale, Mauro, Biella e una partita dell'Italia scandalosa, ma non era ancora il tracollo finale. Una festa si fa stasera con tutti (compresi Gigi&Altea e Altea, Diego e Yuri che non ho ancora visto) e poi ne faremo un'altra quando ci saranno anche il mio fratellino e il Berna. Magari poi metterò le foto delle feste come gran finale per il blog.

Non è stato difficile riprendere a guidare, a parte ritrovare il senso della misura nei parcheggi, ma il traffico mi ha messo un po' d'ansia la prima mattina in tangenziale. Quante auto! Quanti deficienti! Eppure sono arrivata sana e salva al lavoro dove ho rivisto i colleghi.

Nicoletta mi aspettava al bar... con le stampelle, disastro! Bellissima la Garau (come sempre da quando ha cambiato ufficio e non si presenta più in ciabatte e bigodini) e i Blues Brothers Simone e Giovanni promettono di indossare contemporaneamente le camicie tamarre che ho portato da Bangkok, a Fabio ho raccomandato di non attaccare i magneti al bancomat. Aisha, che è senegalese, ha avuto il coraggio di dirmi: -Come sei nera!-. Marco, il sostituto che mi ha permesso di fare questo viaggio, non si è fatto trovare perchè ha approfittato del mio rientro per prendere ferie. Lorenzo ha già cominciato a paccarmi per pranzo, ma ha detto: -Cos'è questa minaccia di chiudere il blog??-

In generale i colleghi sono comprensivi perchè è normale che io mi senta spaesata e poi è estate e sono tutti in aria di vacanze. Mi trovano diversa e ammettono che questa esperienza mi ha fatto un gran bene, qualcuno mi invidia, qualcuno non si è accorto che sono stata via, qualcuno mi dice che rientrerò nella routine e questa sì che è una minaccia. Non voglio proprio che mi passi questa sbronza da viaggio. Molte cose sono cambiate (Antonella, come sei magra!), altre sono rimaste terribilmente uguali.

Ci sono tanti amici che devo ancora rivedere (tranquilli, c'è tempo, non riparto così presto) e inviti da amici di Sergio che vogliono conoscermi e amici miei che vogliono conoscere lui dopo aver letto le nostre avventure e amici come Carlo per cui dobbiamo prenderci un weekend e andare a trovarlo in Toscana e The Sedlmaiers a Monaco. Spendo un bacio per PanNokia che ci ha sempre seguito, ci vediamo presto con Franchina. Sarà un'estate intensa, ma il gelato aiuta.

Per finire

Volevo stupirvi con un finale speciale, ma cosa posso dirvi di più bello di quello che vi ho raccontato in questi mesi? Solo grazie di averci aiutati a partire, di averci seguiti e di averci aspettati al ritorno. Adesso abbiamo bisogno di qualche mese per rimetterci economicamente, poi cominceremo a programmare il prossimo viaggio e se qualcuno di voi si vorrà aggregare o partire per i fatti suoi vi assicuriamo che esperienze come questa sono le migliori sbronze che si possano prendere. Se avete bisogno di consigli o chiarimenti sapete dove trovarci. Non pensateci troppo, andate e godetevi la vita. Ricordatevi sempre che alla fine semm de passacc!

martedì 22 giugno 2010

Penultima puntata

C'è tutto un mondo dietro questo blog. Ci sono i lettori assidui e quelli sporadici, ci sono i maniaci del commento e quelli che invece ci scrivevano mail private, ci sono gli sms e gli incontri su skype. Poi ci sono le cose che non ho scritto e vi dirò di persona, ci sono le cose che ho dimenticato in qualche angolo e mi torneranno in mente in momenti strani, ci sono gli amici stranieri che hanno guardato solo le foto e aspettano di sentire i racconti, ci sono persone che non conosciamo che hanno cominciato a leggerlo per sentito dire da amici di amici.
C'è tutto un mondo di persone e storie che si intrecciano con la nostra e sono contenta che molti si siano sentiti davvero in viaggio leggendo queste cronachette.
Questo è il penultimo post perchè per l'ultimo ho bisogno di più tempo per tirare le somme di questi 4 mesi lontano lontano (e poi ci vuole un po' di suspance per l'ultima puntata della serie!). Intanto ho preparato questi riassunti fotografici che ripercorrono i ricordi nostri che ormai sono anche i vostri.








sabato 19 giugno 2010

Ultimo scalo

Aeroporto di Dubai. Meno di tre ore al volo per Malpensa, una volta su quell'aereo sarà davvero finita. Per questo ho le vertigini.
Sul serio, sento l'avventura finire da qualche parte intorno al mio stomaco.

Una volta a casa scriverò qualche post conclusivo e di consigli pratici per chi volesse fare la stessa stupenda follia che abbiamo fatto noi.

"Our grand collaborator Bertoni is partit just quest mattin with the motorin. In the portapack he has mess the journalet you want. Au revoir." era più o meno così... mi fa sempre ridere! In qualunque modo comincino le avventure, partire è fantastico, andare, muoversi, su su, via!

Io però sto tornando e contrariamente al classico modo di dire, per me, "tornare è un po' morire" quindi vediamo di ridere un po' perchè pensieri brutti e stressanti ne ho avuti abbastanza stanotte.

Ora faccio un giro in questo aeroporto spaziale e ovviamente cerco da mangiare!
Au revoir.

giovedì 17 giugno 2010

Bangkok, di nuovo

Dopo il gelido passaggio a Sydney e un paio d'ore a Melbourne per cambiare aereo, eccomi di nuovo dove tutto è cominciato: Bangkok.
La prima e l'ultima fermata del mio giro su questa giostra coloratissima (a parte Dubai, ma è solo lo scalo in aeroporto e non conta), fino all'ultimo era rimasta in forse per via dei disordini, ma alla fine sono contenta di essere tornata qui. Altro fuso orario, mentre scrivo questo post qui è appena passata mezzanotte, ma stamattina a Melbourne ero tre ore avanti mentre voi siete sei ore indietro. Altra temperatura, è mezzanotte e ci sono 31 gradi con un'umidità oltre la soglia di sopportazione umana!
L'alberghetto è sempre quello e se vi capita di venire da queste parti ve lo consiglio. Mi sono fatta venire a prendere in aeroporto perchè ho tenuto da parte parecchi baht dall'altra volta e posso fare la signora, infatti la mia stanza doppia uso singola con bagno in camera aria condizionata frigo e tv 520 baht a notte (13 euro) colazione compresa. Poi visto che sono sola e sperduta ho preferito non affidarmi ad un qualunque tassista, è anche vero che nessun thailandese è più alto di me, ma di sera mi son sentita più tranquilla così. Domani andrò al mercato e poi a mangiare dalla signora dove andavo con Sergio.
Vi aggiorno anche sui due disgraziati, Stè e il Berna, che ho lasciato soli e sperduti nella selvaggia Australia del nord. Con la bella temperatura di 34 gradi al mattino e un freddo fottuto la notte, i due temerari sono partiti da Darwin per una gita di tre giorni nel parco nazionale di Kakadu dove secondo il programma dormiranno sotto le stelle. Mi dispiace essermelo perso perchè è uno dei luoghi per cui vale la pena andare fino in Australia. Il parco di Kakadu è un concentrato di storia aborigena, animali strani, piante e paesaggi sorprendenti. Le prossime notizie riguardo i nostri due esploratori saranno sul sito della voliera non appena torneranno alla civiltà.
Da Bangkok è tutto, a voi studio.

Homeless


Arrivando da Cairns a Sydney alle 21.15 e avendo il volo per Bangkok via Melbourne la mattina presto, decido di rimanere a dormire in aeroporto perchè non vale la pena di spendere soldi per taxi e ostello solo per poche ore. Mi sistemo con gli zaini sulle poltrone al piano delle partenze. Nessuno in giro tranne una ragazza di Londra che ha fatto il mio stesso ragionamento. Quattro chiacchiere e poi ci mettiamo comode ognuna a leggere il proprio libro.
Alle 23.30 arriva un tizio della sicurezza che ci dice che l'aeroporto chiude fino alle 4 di mattina e non possiamo restare. Siamo sorprese e perplesse, ci guardiamo chiedendoci se sia serio oppure oppure dobbiamo ridere. Perfino Orio al Serio resta aperto tutta la notte! Possibile che a Sydney ci sbattano fuori? Il tizio dice che gli dispiace, chiudono tutti i terminal, ma possiamo passeggiare nel parcheggio se vogliamo. Lo fissiamo ancora più perplesse: Bello, fuori ci sono 5 gradi!
Al tizio viene un'idea: possiamo sistemarci tra le porte scorrevoli, lì saremo un po' più al coperto. Allora non scherzava. 
Io e la londinese ci trasciniamo nel box a vetri dell'ingresso, ancora non ci pare vero. La porta per entrare resta chiusa, ma quelle per uscire continuano ad aprirsi ad ogni nostro movimento e l'unico modo per non fare entrare il freddo è sistemarci agli angoli opposti. Ho dei sacchetti di plastica vuoti e li usiamo come tappetini per sederci tra gli zaini. Più barbuna di così!
Tempo cinque minuti vediamo arrivare un'altra disgraziata cacciata dal terminal vicino, una ragazza tedesca. A lei rimane il posto sfigato tra le due uscite e ci mettiamo un po' a trovarle una posizione che non faccia scattare continuamente le fotocellule. Ridiamo di questa assurda situazione e ci facciamo anche le foto con l'autoscatto (da sinistra la londinese, la tedesca e me mentre si apre di nuovo la dannata porta scorrevole!).
L'inglese, studentessa, è in giro da sei mesi, quattro in Sud America, poi Nuova Zelanda e adesso Australia. Sta andando a nordest da dove arrivo io.
La tedesca, in giro dallo scorso ottobre in cerca di lavoro, è stata in Thailandia, Vietnam, Cina, Hong Kong, Indonesia e adesso l'Australia che le sembra troppo facile, quasi noiosa.
Io racconto i miei quattro mesi e come al solito sono quella in viaggio da meno tempo, pure la disoccupata mi batte! Le chiacchiere si smorzano e cominciamo ad apoggiarci agli zaini, coprirci con le felpe e sonnecchiare. Ogni tanto la tedesca si gira e la porta si apre. Che notte!

mercoledì 16 giugno 2010

Cairns-Sydney-Melbourne-Bangkok-Dubai-Milano

I took a walk down a road
It’s the road I was meant to stay
I see the fire in your eyes
But a man’s got to make his way
So are you tough enough for my love?
Just close your eyes to the heaven above
I’m coming home
I’m coming home

I took a ride in a world
I’ll be spinnin’ for the rest of my life
I feel your heart beatin’ baby
Ooo sometimes it cuts like a knife
So are you tough enough for my love?
Just close your eyes to the heaven above
I’m coming home
I’m coming home

I’m coming home
Where your love tonight can shine on me
I’m coming home
Where your lovin’ arms can set me free

Cinderella "Coming Home"

Pozzanghere


Questo è un post un po' anomalo, più per me che per voi. È un estratto degli appunti che ho preso su un quaderno durante questi mesi e forse sono chiari solo a me...
Diceva il saggio Eddie Vedder in Push me Pull me: come una nuvola che gocciola pioggia, sto scaricando tutti i miei pensieri, mi prosciugherò lasciando pozzanghere sul terreno.
Ecco, specchiatevi nelle mie pozzanghere, sono pensieri che fanno parte di questo viaggio e per questo li scrivo. Non sforzatevi però di capire tutto, prendete solo quello che vi resterà dalla lettura e sarà la parte che vi spetta.

martedì 15 giugno 2010

Ritorno alla Barriera

Come promesso sono tornata alla Grande Barriera Corallina con Stè e il Berna. Questa volta abbiamo noleggiato la macchina digitale subacquea per fotografarci a vicenda nei tre siti dove la barca ci ha portato a snorkelare. Non abbiamo però incontrato né squali né tartarughe com'era successo con Sergio, peccato! Comunque ho visto tre nuove sezioni di questa meraviglia che è l'unico essere vivente visibile dallo spazio.
Dunque ecco le foto, anche se non rendono un decimo di quello che è davvero questa sbirciata negli abissi.
Nota per Voliera: contro il mal di mare ho preso due pillole e sono stata benissimo, il Berna ne ha presa una. Siccome il mare al ritorno era molto mosso, il Berna è diventato verde e si è addormentato sul ponte all'aperto. Io e Stè siamo rimasti fuori con lui a prendere freddo e ondate, ma ne è valsa la pena per lo spettacolo. La barca saltava su e giù e il Berna ciondolava dalla sedia finchè non è stato svegliato dagli spruzzi di un'onda, ha aperto gli occhi ed è stato investito da un'onda più grande. Non respiravamo più dal ridere!

giovedì 10 giugno 2010

So far so good...

Fin qui tutto bene. È trascorsa la prima settimana e più in camper ed ecco il resoconto degli ultimi giorni.
Magnetic Island
Abbiamo fatto una fantastica gita su Magnetic Island, al largo di Townsville. Traghetto e poi biglietto giornaliero dell'unico autobus che fa il giro dell'isola diverse volte al giorno. Noleggiare un'auto sull'isola costa 70 dollari più una strisciata di carta di credito per eventuale addebito di danni e va riportata al noleggio entro le 17 perchè poi chiude, mentre con 6,60 dollari di bilgietto si sale e scende dall'autobus quanto si vuole fino a tarda sera, ma quasi tutti comunque scelgono l'auto. Io non capisco...

sabato 5 giugno 2010

Vita in camper

Eccomi, di nuovo scusate il ritardo, ma non vi assicuro che migliorerà nei prossimi giorni.
Sergio è partito e io ho passato il weekend da Mirko e Sarah trattata ancora da regina: un bel libro sul divano, gatti in giro per casa e cibo indiano.
Lunedì sono arrivati Stè e il Berna. Che bello rivedere il mio fratellino dopo tre mesi! Non siamo mai stati separati tanto tempo. La mattina dopo abbiamo ritirato il camper (che non è proprio un camper, ma un furgone attrezzato per dormire e cucinare) e siamo partiti verso nord inseguendo l'estate che in questo emisfero sta finendo.