martedì 28 maggio 2019

Le gloriose


C'è una storia nella storia di questo viaggio che vi voglio raccontare per celebrare... un paio di scarpe.
Per le escursioni nella giungla, aspettandomi molta più pioggia di quanta ne abbiamo trovata, ho raccomandato alle ragazze di munirsi di scarpe adatte a camminate nel fango e ho portato con me i miei vecchi scarponi da trekking. Me ne sono lamentata tutto il tempo: troppo pesanti, ingombranti, calde. Finché, la mattina dell'ultimo giorno, le suole si sono aperte per ripicca, prima una e poi l'altra per solidarietà alla sua protesta.
Ho provato a ripararle con la colla che mi ha prestato Eros, camminando sulle punte perché facesse presa.

Non ha funzionato e ho capito che volevano andare in pensione. Dopotutto, hanno lavorato duramente ai miei piedi per anni e anni, per viaggi e viaggi, e quante avventure potrebbero raccontare dal loro punto di vista. Hanno percorso chilometri di strade, hanno scalato le dune del deserto del Sahara, si sono arrampicate su vulcani dalle Eolie alle Hawaii all'Indonesia, hanno guadato fiumi e attraversato foreste, camminato nella savana e su sentieri di montagna, sono passate dal caldo torrido al gelo della neve: queste scarpe hanno girato il mondo, proteggendomi fino alle caviglie senza mai lamentarsi.
Finché le suole si sono spalancate come bocche per dirmi: «Adesso basta! Noi ci fermiamo qui.» Così, le ho fotografate, salutate e lasciate al lodge perché meritavano una fine all'altezza del loro eccellente servizio, nell'ambiente per cui sono state fabbricate. E poi, chissà, qualcuno potrebbe ripararle e portarle a camminare dentro nuove storie.
Ciao, scarpe gloriose!



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