venerdì 29 maggio 2015

Roma arrivo!

Vi avevo appena raccontato quanto ammirassi l'ingegneria degli antichi romani, che mi si è presentata l'occasione di trascorrere un weekend lungo proprio nella capitale. Da domani a lunedì sarò a Roma con Nicoletta, la mia ex compagna di scrivania al lavoro, quindi aspettatevi cronaca e foto al mio ritorno. Certo, sono pochi giorni per godersi una città che, come diceva un'altra collega originaria proprio di Roma, "non è 'na città, è 'n'emozione". Spero perciò di tornarci con più tempo a disposizione, ma sarà comunque una bella esperienza.
La partenza è prevista da Milano domattina alle 8.00 in treno. Per queste date ho trovato più conveniente Italo piuttosto che Frecciarossa, l'avevo già preso per il Capodanno a Napoli e mi sono trovata molto bene. A differenza dell'aereo, il treno ti porta già in centro città e, considerando gli spostamenti da e per gli aeroporti, il check-in e le attese, diventa vantaggioso anche in termini di tempo. Bagaglio leggero come sempre e un hotel a dieci minuti dalla stazione prenotato con Booking completano i preparativi. Le previsioni meteo sono da mezza estate, quindi tornerò anche con un po' di colore addosso, giusto per togliere il grigiore padano.
Ora mi prendo qualche riga per vantarmi, informandovi che la presentazione dei miei libri è andata molto bene. Sul mio sito da scrittrice trovate l'articolo che ne parla e qualche foto dell'evento.
A presto!

venerdì 22 maggio 2015

Ispirazione 10

Dedicata ai miei compagni di viaggio

I have slept beside the winter, and the green is growing slow
I have watched you find the places hidden by the snow
I have tripped into a valley that is blue till you can see
I want you to come walk this world with me

With the light in our eyes, it's hard to see
Holding on and on till we believe
With the light in our eyes, it's hard to see
I'm not touched but I'm aching to be
I want you to come walk this world with me

And I'm sucked in by the wonder and I'm fucked up by the lies
And I dig a hole to climb in and I build some wings to fly
And I think that I could love you 'cause you know how to be free
I want you to come walk this world with me

With the light in our eyes, it's hard to see
Holding on and on till we believe
With the light in our eyes, it's hard to see
I'm not touched but I'm aching to be
I want you to come, I want you to come
I want you to come walk this world with me

And it's burning in our fingers and it's burning on the road
And I like the way you're broken and I'll like you when you're old
And I see you in the garden and I feel you plant the seed
I want you to come walk this world with me

With the light in our eyes, it's hard to see
Holding on and on till we believe
With the light in our eyes, it's hard to see
Holding on and on till we believe
With the light in our eyes, it's hard to see
Holding on and on till we believe
I'm not touched but I'm aching to be
Dust to dust, ah dream to dream
I want you to come, I want you to come
I want you to come walk this world with me

Heather Nova, Walk this world

sabato 16 maggio 2015

Sugar Man

Tra i regali per i miei 40 anni, c'erano due biglietti per il concerto di Rodriguez. Ci sono stata ieri sera. 
Vi avevo già consigliato, in passato, di guardare il film documentario Searching for Sugar Man che nel 2013 ha vinto l'Oscar, perché vale la pena di scoprire l'incredibile storia di questo musicista. Il film racconta l'indagine di un suo grande fan sudafricano che si era messo in testa di svelare il mistero dietro due album che negli anni 70 vendevano più dei Beatles in quel Paese isolato dal resto del mondo per via dell'apartheid. Proprio per questo, Rodriguez non ha mai saputo di essere diventato una star, ispirando i giovani bianchi liberali a ribellarsi al sistema attraverso la musica, mentre negli Stati Uniti, dove viveva, era rimasto uno sconosciuto. Circolavano diverse leggende in Sudafrica su che fine avesse fatto l'idolo di una generazione: si diceva che si fosse suicidato, sparandosi o dandosi fuoco davanti al pubblico durante un concerto. Nessuno conosceva la verità.
Chi lavorò con Rodriguez a quegli album straordinari, Cold Facts e Coming from reality, non si spiega il motivo di un tale flop negli USA, dal momento che i suoi pezzi erano pura poesia di strada messa in musica. Le sue canzoni raccontavano storie di prostitute e spacciatori, criticavano il sistema e la politica, parlavano della miseria nelle strade di Detroit. I suoi vecchi produttori dicono che allora c'era solo un altro cantautore che scriveva in quel modo: Bob Dylan. Forse, ipotizzano, il fallimento fu causato dal suo nome che tradiva le origini messicane e faceva storcere il naso al pubblico. 
In ogni caso, Sixto Rodriguez abbandonò il suo sogno e trascorse la vita spaccandosi la schiena nei cantieri edili, mentre un discografico senza scrupoli faceva sparire i soldi che arrivano a palate dal Sudafrica.
Ha condotto una vita semplice e umile, ma mantenendo sempre l'animo romantico che traspare dalla sua musica. Portava le figlie nei musei, alle mostre, nelle biblioteche per insegnare loro che essere poveri non significava necessariamente diventare persone ignoranti o disoneste.
Quando finalmente il fan sudafricano, che stava conducendo la ricerca su di lui, l'ha trovato e gli ha raccontato la verità sul suo successo segreto, chiunque al posto di Sixto si sarebbe infuriato con chi l'aveva truffato. Rodriguez, invece, si è comportato da vero signore. Non gli è mai importato del denaro e si è limitato a sorridere, con l'espressione serena di chi è in pace con se stesso e pensa che nella vita siano altri i valori importanti.
Invitato a tenere un concerto in Sudafrica nel 1996, sold out per una serie di date, riprende la carriera di musicista. Nonostante ottenga finalmente il riconoscimento che merita, Rodriguez continua a vivere nella sua casa scassata, donando tutti i suoi guadagni a famiglia e amici.

venerdì 8 maggio 2015

Cose antiche

L'archeologia mi ha sempre appassionata. Ho divorato libri su antichi misteri, documentari sulle grandi civiltà del passato e i film di Indiana Jones sono tra i miei preferiti fin da bambina.
Visitare un sito archeologico mi fa pensare a chi l'ha costruito, immagino scene di vita dell'epoca e fantastico sulle storie degli archeologi che, tra mille difficoltà, riportano alla luce questo patrimonio inestimabile in ogni parte del mondo. È emozionante trovarsi davanti a qualcosa che è sopravvissuto per secoli, conservando il suo fascino e raccontando storie di popoli che non ci sono più. D'altra parte, mi rattrista riflettere su quanto abbiamo distrutto e perduto per imporre una cultura diversa o per far passare un'autostrada. Certi misteri rimarranno irrisolti.
Riprendo dai miei viaggi il ricordo di alcuni siti che mi hanno fatto viaggiare indietro nel tempo.

venerdì 1 maggio 2015

L'alfabeto dei miei viaggi

In questo periodo gira una specie di giochino tra gli scrittori: usare l'alfabeto per descrivere il proprio stile di scrittura. 
Ognuno ha pubblicato sul proprio blog o sito un elenco di parole che lo definisce per poi condividerlo e discuterne con lettori e colleghi. L'ho scoperto perché seguo Penna Blu che mi insegna sempre qualcosa di utile.
Considerandomi ancora un'apprendista scrittrice, le mie definizioni sono ancora (forse lo saranno sempre) in progress, quindo ho preferito applicare il gioco ai viaggi.
Ecco il mio personale alfabeto del viaggiatore:

A come Avventura
Ogni volta che si parte, qualunque sia la meta, è sempre un'avventura. Si va in un luogo mai visto o si torna in un luogo conosciuto, ma ogni viaggio è diverso. Non sono una grande sportiva (nemmeno una piccola, in realtà) eppure mi sono spinta dentro foreste, ho attraversato fiumi, ho scalato vulcani e piramidi solo per il piacere di trovarmi lì.
B come Barbuna
Ovviamente