la dea hawaiiana Pele |
Nei
prossimi due articoli, che pubblicherò a breve, vi racconterò nel
dettaglio le due escursioni che io e il TdC abbiamo fatto al parco
dei vulcani su Big Island. Ho deciso di dedicare un approfondimento
ai sentieri che abbiamo percorso perché interesserà certamente i
nostri amici appassionati di camminate nella natura, ma anche gli
altri lettori del blog perché racconterò le storie straordinarie
dei luoghi che avete visto nelle mie foto.
Per
parlarvi del Volcanoes NP è, però, necessario fare una premessa
geologica riguardo tutto l'arcipelago hawaiiano in modo che sappiate,
a grandi linee, da dove comincia la turbolenta storia delle Hawai'i.
Ora
vesto i panni della “figlia di Quark” e vi spiego come se avessimo tutti sette anni.
Normalmente, il magma che compone lo strato cremoso, ma incandescente, del nostro pianeta, risale in superficie lungo le fratture tra le placche che formano la crosta terrestre (tipo le faglie sulla cintura di fuoco dove si trovano ad esempio l'Indonesia, il Giappone e l'Alaska) ed è in queste zone che si concentra principalmente l'attività sismica e vulcanica, determinata appunto dai movimenti delle placche che si scontrano, si rompono, si piegano, salgono una sull'altra.
La
particolarità delle Hawai'i e dei loro vulcani, però, sta proprio nel fatto che dalle loro parti non c'è nessuna faglia. Tutto questo fermento vitale, nel bel mezzo dell'Oceano
Pacifico, è opera di un singolo punto caldo (hot spot), cioè un
disturbo intestinale del pianeta che si manifesta con un'anomala
risalita di magma dal mantello direttamente in superficie. Sotto le Hawai'i esiste dunque questo mostro, un hot spot che erutta in continuazione sempre nello
stesso punto, al quale gli abitanti hanno dato l'aspetto di una dea chiamata Pele. Attualmente questa divinità dimora nelle viscere del monte Kilauea e si manifesta in maniera spesso violenta, in fondo, però, ha creato e continua a trasformare la terra su cui vivono persone, piante e animali.
Vi spiego meglio con un disegno che ho fatto col fotosciopp.
Il materiale eruttato dal punto caldo si accumula da milioni di anni,
formando montagne gigantesche; queste crescono fino ad affiorare sulla
superficie dell'oceano, diventando isole. La placca del Pacifico, intanto, scorre lentamente verso nord e
così ogni isola che si forma sul punto caldo si sposta in quella
direzione. Allontanandosi dal luogo d'origine, si scollega dal punto
caldo e i suoi vulcani si spengono perché non sono più alimentati
dal magma.
Al
contrario, i vulcani che si formano sulle faglie non si estinguono
mai completamente e possono tornare in attività in qualsiasi momento. Insomma, quando un
vulcano hawaiiano va in pensione ha davvero smesso di lavorare e va
incontro a un lento sgretolarsi per azione del mare e delle piogge,
tanto che le isole più antiche, a nord delle attuali Hawai'i, sono tornate in fondo
all'oceano. La stessa O'ahu, dove sorge Honolulu, ha perso anticamente una bella fetta di territorio franato sott'acqua.
Big
Island si trova attualmente sul punto caldo, con due vulcani ancora
attivi, il Mauna Loa e il Kilauea, e tre montagne, Kohala, Mauna Kea e Hualalai, ormai addormentate.
Intanto, a sud
dell'isola, sta nascendo il prossimo membro dell'arcipelago. Si chiama
Lo'ihi e, per adesso, è ancora un vulcano sommerso anche se molto
esuberante.
L'intero
parco nazionale dei vulcani si estende dal gigantesco monte Mauna Loa al più basso, ma super esteso, Kilauea e comprende la caldera con tutti i suoi crateri
secondari e le colate laviche che si sono susseguite nei secoli.
In questo vivace spettacolo di creazione e distruzione, è
possibile passeggiare imboccando diversi sentieri. Ci sono due strade asfaltate: la Crater Rim Drive,
che fa tutto il giro della caldera per 11 miglia, e la Chain of
Craters Road che scende per 19 miglia fino all'oceano (circa 61 km andata e ritorno).
mappa stradale regalata dal Visitor Center: in basso c'è l'oceano, quelle in grigio sono colate laviche |
Lungo entrambe
le strade si trovano indicazioni per accedere a piedi ai vari
sentieri che si diramano in tutta l'area, lasciando l'auto in appositi parcheggi dove spesso trovate
anche un bagno con la carta igienica! Ci sono percorsi di ogni tipo e
durata, per alcuni ci vuole più di un giorno, ma all'interno del
parco c'è anche un'area campeggio gratuita. Portatevi acqua e cibo
perché non c'è nulla oltre il Visitor Center e fate il pieno di
benzina prima di entrare nel parco perché, per motivi ovvi anche a
un deficiente, non ci sono distributori entro i confini.
Ogni
sentiero ripercorre un pezzo di storia del vulcano Kilauea, conducendo
i visitatori alla scoperta di antichi crateri, resti di eruzioni,
imponenti colate, tunnel di lava, fratture nel terreno, frane e altre
meraviglie ferme nel tempo che aspettano solo di rivivere davanti ai vostri
occhi. Si possono fare escursioni insieme ai ranger a orari prestabiliti, ma il parco è visitabile facilmente in autonomia. Al Visitor Center vendono guide da 2 dollari, ognuna dedicata a un diverso sentiero, che rendono la passeggiata ancor più interessante, fornendo informazioni, mappe e consigli. Lungo i percorsi ci sono cartellini numerati che fanno riferimento alle guide, ogni volta che ne abbiamo incontrato uno, ci siamo fermati a leggere la descrizione e la storia di ciò che stavamo guardando.
Infine, qualche raccomandazione valida per tutti i
percorsi del parco:
- restate sul sentiero. Quando vi avventurate fuori dal percorso indicato, rischiate, non solo di farvi male seriamente (e sarebbero fattacci vostri perché ve la siete cercata e se ci lasciate la pelle siete solo un idiota in meno sul pianeta), ma soprattutto potreste rovinare un ambiente millenario fatto di rocce e piante molto preziose e fragili;
- non sottovalutate i segnali di pericolo. Se c'è scritto "Non sporgersi oltre questo punto" non fate gli sboroni che poi finite di sotto insieme al terreno instabile; se c'è scritto "Attenzione agli sbuffi di vapore" e vi affacciate lo stesso sull'apertura nel terreno vi meritate di avere la faccia bollita com'è capitato a certi turisti. Il Kilauea è un vulcano estremamente attivo, in ogni momento potrebbe aprirsi una nuova bocca eruttiva dove state mangiando il vostro panino, non vi basta questo brivido? Dovete per forza scavalcare le recinzioni e farvi la foto dove è scritto chiaramente "Non qui, razza di idiota"?
- presentatevi equipaggiati. A Big Island, come su ogni isola del mondo, il tempo può variare rapidamente. Portatevi protezione sia per sole, perché siete all'equatore, che per la pioggia (cappellino, crema, k-way). Indossate scarpe comode e non dimenticate l'acqua!
Ora sapete quanto basta per seguirmi nei prossimi post dentro il Volcanoes National Park.
Au revoir.
Ma come k-way può andar bene anche uno da ciclista?
RispondiEliminaAttento: potresti trovarlo nel pozzo di Natale!!
Eliminaleggo tutto con molta molta attezione perchè le Hawaii mi hanno rubato il cuore e non avevo mai cercato info quark style!!!
RispondiEliminaGrazie, Roberta. Sono appassionata di vulcani e geologia quindi mi piace parlarne e spesso non si pensa all'origine dei luoghi che visitiamo.
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