domenica 4 febbraio 2024

Storie e guide

Amo leggere libri dei generi più disparati, dalla fantascienza alle biografie, dai classici dell'avventura ai romanzi d'orrore, dai libri per bambini ai saggi sull'archeologia, la storia moderna, le scoperte scientifiche e perfino la botanica, dai gialli al fantasy.
Non saprei dire, quindi, quale sia il mio libro preferito in assoluto, ne ho almeno uno per ogni genere, spesso più di uno, e poi ne scopro sempre di nuovi o vecchi che non avevo ancora letto. La lettura è un piacere che mi riempie di emozioni e pensieri quanto i miei viaggi, mi appaga quando non posso viaggiare, mi ispira e mi accompagna mentre viaggio.



E mi piace leggere dei viaggi altrui, specialmente se di altre epoche perché mi mostrano un mondo che non c'è più e che non potrò mai visitare se non con una macchina del tempo. Vivo nel fortunato periodo in cui si raggiunge il Messico in dodici ore volando anziché in quattro mesi di navigazione, ma ho anche l'impressione di perdermi così una parte importante del viaggiare. Le avventure degli esploratori includevano le lunghe traversate per nave o a piedi verso mete sconosciute, arrivarci era la sfida, tanto quanto scoprirle e visitarle. Spesso erano viaggi senza ritorno e questo rendeva quelle partenze delle vere e proprie scelte di vita. Mi sento ancora parte della spedizione di Scott raccontata dal sopravvissuto Apsley Cherry-Garrard in Il peggior viaggio del mondo che probabilmente è il mio libro di esplorazioni preferito. Restando in Antartide c'è la fantastica storia di Shackleton, sia nel suo diario, sia nella deliziosa versione di Caroline Alexander che in L'ultima spedizione di Mrs Chippy la racconta dal punto di vista del gatto di bordo: avventura e gatti, cosa potrei desiderare di più?
Non era solo lo spirito d'avventura a spingere i protagonisti di questi libri, c'erano interessi commerciali, scientifici, di prestigio nell'arrivare prima di qualcun altro, ma anche la curiosità verso altre culture come per Isabelle Eberhardt o Agatha Christie al seguito del marito archeologo, gli spassosi racconti di Bill Bryson che fanno da contraltare alle imprese eroiche o la lunga traversata da nord a sud nell'Africa delle colonie di Theresa Wallach per ribellarsi a chi le diceva che non era cosa da signore o Robert Fulton che per fare il figo davanti a una ragazza accetta la scommessa di fare il giro del mondo in moto totalmente impreparato. Tutte storie che trovate in questo blog sotto l'etichetta "libri in viaggio" e che mi hanno affascinata, ognuna a modo suo.



Faccenda a parte sono le guide, cadute in disuso con l'avvento degli smartphone. Io ho cominciato a viaggiare nell'epoca delle Lonely Planet che spesso pesavano più dello zaino e mi sono anche letta l'interessante biografia dei fondatori Tony e Maureen Wheeler. Per un certo periodo sono state utilissime, ma il loro grande successo ha portato a incanalare tutti i turisti negli stessi posti, lungo le stesse strade, negli stessi ristoranti. Sapete che io non amo la folla e non amo quel genere di turisti che viaggiano per appuntare bandierine sul mappamondo o si atteggiano a esploratori con i soldi di papà, quindi per evitare questa ggente (sì con due g) le ho abbandonate ancor prima che passassero di moda. Forse adesso sono considerate dei classici e comunque le ringrazio per avermi fatto sentire più sicura quando muovevo i primi passi in altri continenti. Di tutt'altro tipo sono le guide Polaris, incentrate su diversi aspetti dei luoghi che raccontano. A differenza delle guide tradizionali che ti dicevano dove dormire, dove mangiare, cosa visitare e come arrivarci, le Polaris descrivono cultura, storia e paesaggi in modo quasi poetico, mentre le leggi sei già là. Quella sulle Hawaii che ho letto prima di partire, per esempio, mi ha permesso di cogliere lo spirito delle isole e comprenderne meglio l'atmosfera e le abitudini una volta arrivata.

Quando entro in libreria, quello dei viaggi è il primo scaffale che cerco. Ecco, un viaggetto in libreria fa sempre bene e, per chi è della zona, la piccola e affascinante Elsa libreria creativa in via Carlo Rota 11 a Monza è il porto più grazioso in cui approdare.



 

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