Mancano 18 giorni al prossimo viaggio e, in attesa di collezionare nuovi ricordi, voglio omaggiare le mie origini perché è qui che sono cresciuta ed è da qui che parto ogni volta verso grandi avventure.
Lombardia dei Mercanti di Liquore, racconta le vecchie avventure di chi, come me, è un figlio storto nato dentro un'osteria e il testo che riporto sotto farà sorridere chi ha vissuto le stesse cose e si riconosce in questa poesia.
Parlavo, proprio stamattina, dei vecchi tempi con Sabina, mentre camminavamo per i colli di Montevecchia. Andavamo a scuola da soli, a piedi; facevamo chilometri in bicicletta senza caschi e protezioni da Robocop; ascoltavamo dischi in vinile e riavvolgevamo le cassette con una penna per non sprecare le pile del walkman; ci ubriacavamo con una birra media a sedici anni e tornavamo a casa spingendo la bici insieme agli amici. Ci siamo chieste se quelli fossero tempi meno pericolosi e sporchi oppure siamo stati l'ultima generazione di incoscienti. Sembrava un mondo più facile, malgrado tutto e si vedevano più stelle d'estate, quando su buttava una coperta sul prato per sdraiarsi a guardare il cielo. Forse son discorsi da anziane nostalgiche a passeggio tra i boschi, ma in auto abbiamo alzato il volume per ascoltare i Guns n' Roses... Buonanotte, Lombardia.
Atterrati
su in Brianza come un 747
siam
cresciuti di nascosto, come le castagne matte
La
regina Teodolinda ci faceva l'occhiolino
ma
noi irriconoscenti, non le abbiam fatto l'inchino
Imparammo
la chitarra per avere un'occasione
per
paura di sentirci come un mobile a Lissone
Poi
ci siamo travestiti da soldati di ventura
per
cercare di scalare questa ripida pianura
Lombardia,
com'è facile volerti male
di
sorrisi non ne fai e ti piace maltrattare
ma
noi siamo i figli storti, nati dentro un'osteria
e
riusciamo a respirare, pur essendo in Lombardia
A
Milano costruimmo una giostra di cristallo,
ma
la pioggia di monete l'ha distrutta sul più bello
riparammo
nei quartieri dove c'è periferia
perché
sotto all'immondizia sta nascosta la magia
E
fu notte sempre lunga, ubriaca nei sobborghi
imparammo
a camminare con il passo dei balordi
il
profumo dell'asfalto ed il nome dei coltelli
diventammo
spazzatura, diventammo molto belli.
Lombardia,
com'è facile volerti male
di
sorrisi non ne fai e ti piace maltrattare
ma
noi siamo i figli storti, nati dentro un'osteria
e
riusciamo a respirare, pur essendo in Lombardia
Quando
venne l'uragano ci sorprese sopra Lecco
lo
prendemmo per la coda e lo ficcammo dentro al sacco
anche
il lago fu gentile, ci ha svelato il suo mistero
con
in cambio la promessa di non raccontarlo in giro
Abbiam
preso qualche stella dalla notte bergamasca
mentre
il diavolo rideva gli fregammo la sua crusca
poi
chiedemmo alla montagna di cantarci una canzone
e
nella valle sottostante tutti fecero l'amore
Lombardia,
com'è facile volerti male
di
sorrisi non ne fai e ti piace maltrattare
ma
noi siamo i figli storti, nati dentro un'osteria
e
riusciamo a respirare, pur essendo in Lombardia
Abbiam
fatto la scommessa di una vita rattoppata
come
quando giochi il due nella briscola chiamata
non
ci provoca vergogna la volgarità o il baccano
perché
anche l'occhio pesto può vedere assai lontano
Quindi
non ci biasimare se non siamo riverenti
é
difficile parlare con in bocca il paradenti
Se
non puoi volerci bene facci almeno compagnia
Tanto
sai dove trovarci... Buonanotte, Lombardia
bella Montevecchia
RispondiEliminaBella e ispiratrice!
Elimina