È che avevo creato questo blog per
quello che ancora tutti chiamano “il Viaggione” e, quando sono
tornata, l'ho abbandonato, era finito. Avrei ripreso solo al prossimo
viaggio, ma poi si è messa di mezzo la solita vita e insomma...
Sì, ho ritrovato le poche cose che mi
sono mancate in quei mesi (la Micia, papà e Sté, gli amici), ma
anche tutto quello che mi aveva spinto a scappare. Dunque l'obiettivo
è rimasto: partire di nuovo, partire in continuazione. Non facile,
certo, ma assolutamente non impossibile e ne sono la prova vivente.
Cerco un modo di tornare felice
viaggiando che, essenzialmente, significa mettere da parte anche i
centesimi di rame per poter comprare quello che è diventato il bene
più prezioso e raro: il tempo.
Trascorro la maggior parte del mio
tempo a lavorare, mi stanco, mi deprimo, dormo e torno al lavoro. Il
progetto, però, prevede di risparmiare tutto il possibile, vendere
tutto quello che possiedo e partire ancora, per sempre. Risparmiare
non è sempre facile quando le entrate sono poche e devi pur
mantenerti, ma non mi pesa rinunciare a una cena fuori, a un cappotto
nuovo, al parrucchiere o tenere il riscaldamento al minimo. Non mi
pesa, se penso che in cambio di queste piccolezze vedrò l'Africa, il
Sud America e tornerò in Indonesia. Ecco, l'unica spesa extra che mi
concedo, anche se molto meno di prima, sono i libri. Libri di
avventure e catastrofi, biografie di viaggiatori, gialli, scienza e
fantascienza, archeologia.
A me non pesa, ma agli altri pare di
sì.
Gli altri: -Andiamo al cinema?-
Me: -No.-
Gli altri: -Ma dai, è un film
fighissimo.-
Me: -No, leggo un libro e mi tengo i
soldi.-
Gli altri: -Su, cosa vuoi che siano 10
euro?-
Me: -Ho detto di no.-
Gli altri: -Barbona!-
Me: -Si dice Barbuna...-
Inoltre, sempre cercando le soluzioni
più economiche, mi regalo qualche breve vacanza ovviamente fuori
stagione. Così a maggio sono stata alle Eolie con il TdC. Che
meraviglia!
Mare splendido, passeggiate nella
natura, cibo indimenticabile e soprattutto vulcani!
Come base abbiamo scelto l'isola di
Salina dove abbiamo affittato una camera da un tizio incredibile,
Emanuele, che poi scopriremo essere soprannominato “il Principe di
Salina”. Il tizio fa un sacco di mestieri, dal regista teatrale
alla guida di trekking e ci ha dato diversi consigli su come esplorare
le isole nei dieci giorni che abbiamo a disposizione.
La mattina ci svegliamo sempre all'alba
per le nostre escursioni e facciamo colazione nel piccolo bar di Nino dove
sorprendiamo tutti per due cose: perché diavolo ci alziamo così
presto se siamo in vacanza? e veramente andiamo a piedi fin laggiù?
Al bar a quell'ora ci siamo solo noi e Simone, altro personaggio da fumetto. Bresciano autentico trapiantato a Salina per lavorare nelle vigne, appassionato di rugby (così hanno legato lui e il TdC), sogna di trasferirsi in Nuova Zelanda con la fidanzata tedesca Annika che lavora in un albergo di lusso sull'isola. Le birre e gli aperitivi con loro sono stati momenti di sguaiatissime risate!
Al bar a quell'ora ci siamo solo noi e Simone, altro personaggio da fumetto. Bresciano autentico trapiantato a Salina per lavorare nelle vigne, appassionato di rugby (così hanno legato lui e il TdC), sogna di trasferirsi in Nuova Zelanda con la fidanzata tedesca Annika che lavora in un albergo di lusso sull'isola. Le birre e gli aperitivi con loro sono stati momenti di sguaiatissime risate!
Oltre ad aver girato Salina in lungo e
in largo, dalle montagne gemelle alle bellissime spiaggette, un giorno
abbiamo preso l'aliscafo e siamo sbarcati a Vulcano. La salita non è
affatto impegnativa e arrivando la mattina presto, come noi, si può
godere della vista del cratere senza nessuno intorno a guastarne il
fascino. Che spettacolo le fumarole e i blocchi di zolfo gialli sullo
sfondo di terra nera! Che impressione i massi giganti che hanno
lasciato scie sui fianchi del cratere, quando sono stati stati
scagliati fuori dall'ultima eruzione! Tutto questo circondato da un mare tremendamente blu.
Pare che Vulcano eruttasse
regolarmente ogni 100 anni, ma dall'ultima volta ne siano già passati 120.
Parlavamo una sera con il Principe di come Stromboli sia sempre
attivo e quindi, in fondo, meno pericoloso perché sfoga continuamente
la sua energia, mentre Vulcano stia accumulando forza sotto un tappo
di terra. A questo proposito il Principe ha detto: -Se eruttasse Vulcano ci
ritroveremmo tutti in Liguria!- Umorismo da catastrofe, credo sia
indispensabile se vivi in luoghi come quello o lungo la cintura di
fuoco del Pacifico.
In quei giorni anche l'Etna era in
eruzione e si dice che le fontane di lava di Stromboli siano più
belle quando anche l'Etna è sveglio. Quindi la gita successiva è
stata appunto Stromboli, dove abbiamo anche passato una notte perché le escursioni migliori si fanno di sera, quando la lava luccica.
Ero emozionatissima: il mio primo
vulcano attivo! Siamo arrivati in un giorno piuttosto nuvoloso, ma il
mare era di un blu profondo contro la spiaggia nera di lava.
Siamo
andati da Beatrice, amica del Principe, che fa parte di un gruppo di
guide autorizzate per il trekking sullo Stromboli. C'è un sentiero
lungo la costa che si può fare in autonomia, ma per la salita vera e
propria è obbligatoria una guida esperta. Con le montagne non si
scherza, sopratutto se sputano fuoco. Quando ci siamo presentati la
mattina da Beatrice ci ha spiegato che, a causa delle nuvole, la
partenza non era sicura perché una volta arrivati in cima non
avremmo potuto vedere il cratere e le bocche sotto di noi. Ci ha dato
un pacchetto di regali per il Principe che era diventato papà da
poco e ci ha dato appuntamento per il pomeriggio. Abbiamo mangiato
una pizza favolosa in un ristorante gestito da autentici e orgogliosi
napoletani, poi abbiamo passeggiato sulla spiaggia e per i vicoli del
paese e infine siamo tornati da Beatrice perché fortunatamente il
cielo si era aperto!
Ci siamo presentati alle 17.30
attrezzati per la salita: scarpe da trekking, zaino con cena al sacco,
giubbotto, cappellino ed elmetto di protezione fornito da Beatrice,
maglietta di ricambio e pile. Il giorno prima a Salina il Principe mi
aveva preso in giro perchè mi ero portata solo una felpa: -Eh sì,
dalla Brianza credi che in Sicilia sia sempre estate. Guarda che sullo
Stromboli di sera ci sono 5 gradi!-. Quando siamo arrivati all'aliscafo per Stromboli, il ragazzo della biglietteria
mi ha detto che il Principe aveva lasciato un pacco per me. Era un
sacchetto con scritto sopra “Brianza” e dentro c'era un maglione
di pile che mi dava in prestito per l'escursione. Grande!
La nostra guida per la salita sullo
Stromboli era un simpatico veneto che ci raccontava dell'isola e del
vulcano ad ogni pausa. La camminata è durata tre ore e mezza. Prima
si percorre un sentiero nella vegetazione, poi comincia il sabbione e
diventa dura, sempre più ripido e franoso. Mentre ci si avvicina
alla cima si sente il fragore delle esplosioni, sono come tuoni di un
temporale, ma sapere che provengono dalle bocche del vulcano mette
una certa inquietudine.
Il sole tramonta sulle nuvole che
abbiamo superato e comincia a farsi buio. Ci fermiamo ad ammirare una
fessura laterale nella montagna che lancia getti di lava brillanti.
Saliamo ancora e, dopo una pausa per mangiare e riprendere fiato,
finalmente arriviamo sulla cima. All'inizio ci avevano detto che
avremmo fatto solo un breve passaggio sopra il cratere perchè in
quei giorni c'era un po' di movimento sismico e non era sicuro che
troppe persone si fermassero lì. Noi, però, eravamo l'ultimo gruppo
della serata e la guida ci ha permesso di restare parecchi minuti. Ci
ha fatto indossare le mascherine perchè c'erano sbuffi di gas
nell'aria.
Eccoci lassù al buio e al freddo che
ormai non sentiamo più per l'emozione. Osserviamo la camera
magmatica riempirsi di lava e poi sentiamo un fischio come quelli dei
fuochi artificiali e all'improvviso da una delle cinque bocche
esplode una fontana di lava alta 200 metri. Wow! Riusciamo a restare
affacciati sul cratere il tempo di vedere ben sette spettacolari
fontane. Sono lì, che guardo l'inferno e mi sento in paradiso. La
natura non smetterà mai di sorprendermi con le sue bellezze.
La discesa alla sola luce delle torce
frontali è stata divertente. Abbiamo superato il sabbione scivolando
giù nel profondo strato di cenere come fosse stata neve. Alla fine
siamo arrivati in paese sfiniti, ma soddisfatti. Le stradine erano
deserte e silenziose così andando a dormire ci siamo goduti in pace
il ricordo di quello che avevamo appena visto. Splendido.
Alla fine della vacanza abbiamo ripreso
il volo da Catania e dall'aereo abbiamo visto anche l'Etna in
eruzione. Meglio di così non poteva andare. Ed ecco qualche foto.
Adesso sono qui che cerco di risparmiare (niente regali per nessuno a Natale) per comprarmi il tempo di viaggiare, il tempo di vivere facendo quello che mi piace. Sono qui ad aspettare la tredicesima per prenotare il volo per Bali ad aprile perchè per il mio prossimo compleanno voglio essere a Flores. Sono qui ad aspettare che il mercato immobiliare si riprenda per vendere la casa, anche se gran parte del ricavato andrà alla banca per coprire il mutuo. Sono qui ad ammazzarmi di documentari e sognare sui libri.
Ogni giorno faccio un passo per cambiare definitivamente la mia vita perchè "Se fai le cose che hai sempre fatto, otterrai quello che hai sempre avuto".
Sono qui e vorrei essere altrove.
P.s. I soldi che volevo spendere per i vostri regali di Natale sono andati alle cure veterinarie per Marmitta, l'orso della luna che mi ha adottato il TdC l'anno scorso tramite http://animalsasia.org/?it
P.p.s. Ho scoperto che hanno letto questo blog anche persone che non conosco, hanno apprezzato e commentato, volevo solo dir loro... grazie mille!
P.s. I soldi che volevo spendere per i vostri regali di Natale sono andati alle cure veterinarie per Marmitta, l'orso della luna che mi ha adottato il TdC l'anno scorso tramite http://animalsasia.org/?it
P.p.s. Ho scoperto che hanno letto questo blog anche persone che non conosco, hanno apprezzato e commentato, volevo solo dir loro... grazie mille!
ciao, mi piace il tuo blog, non abbandonarlo! :)
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