In Oz tutti i personaggi sono cattivi. Quelli in Paradiso, i normali, gli AC e gli altri dipendenti, quelli in isolamento e quelli nel braccio della morte. Nessuno è innocente.
Nessuno di loro vi può piacere, in nessuno volete identificarvi. Restate lì a guardarli compiacendovi di non essere come loro. Tutta quella violenza e quella tristezza vi spaventano, ma continuate a guardarli, un po' come quegli idioti che rallentano in autostrada per vedere l'incidente.
All'inizio.
Poi vi accorgete che per ogni cattivo ce n'è uno peggiore che gli fa del male e allora vi dispiace per il primo cattivo, ma pensate "Come posso provare compassione per questo stronzo?". Non sapete più da che parte stare.
Questi stronzi vi raccontano le loro storie e i loro pensieri che qualche volta somigliano alle vostre storie e ai vostri pensieri.
All'improvviso i cattivi sono persone come voi e non vi piace l'idea, perchè vi fa ripensare a tutte le cose detestabili che avete fatto o pensato o detto: i cattivi di Oz sono i nostri brutti pensieri all'ennesima potenza. Nessuno è innocente.
Siamo tutti cattivi in fondo, chi più e chi meno. Ma...sorpresa! Siamo anche tutti buoni in fondo, sempre chi più e chi meno ovviamente.
La linea di confine tra il bene e il male non passa tra un uomo e un altro, ma dentro ogni uomo. Ora, siccome ogni uomo decide a che punto tracciare quella linea dentro di sè
e considerando che la percentuale di stronzi imbecilli sul totale dell'umanità è decisamente rilevante, secondo voi, Oz è davvero così lontano?
Jonathan Coushaine: Propongo di proibire l'uso delle parolacce.
Raoul "El Cid" Hernandez: Ma vaffanculo.
Augustus Hill: Succhiami il cazzo.
Kenny Wangler: Rompipalle.
Ryan O'Reily: Coglione.
Chucky Pancamo: Faccia di merda.
Jaz Hoyt: Pezzo di stronzo.
Tim McManus: Se nessuno ha qualcosa di più intelligente da dire, la riunione è finita.
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