giovedì 31 dicembre 2009

Ispirazione 6

...ogni tanto però accade qualcosa che ci ricorda che il mondo segue le sue regole, non le nostre e che siamo qui solo di passaggio.

Ally
dalla serie "Taken"

sabato 26 dicembre 2009

Ispirazione 5

Ma i veri viaggiatori partono per partire e basta: cuori lievi, simili a palloncini che solo il caso muove eternamente, dicono sempre “Andiamo”, e non sanno perchè.
I loro desideri hanno le forme delle nuvole.

Charles Baudelaire

Vaccinazioni

Mercoledì 16 dicembre telefono all'Asl per prendere appuntamento per le vaccinazioni e profilassi per il viaggio (perchè rispondono al telefono solo di mercoledì, bel lavoro...)

Me: -Buongiorno, devo prendere un appuntamento.-
Impiegata: -Dove va?-
Me: -Thailandia, Cambogia, Indonesia, Australia.-
Imp.: -Allora...(sfoglia il menù)...Non c'è niente di obbligatorio, ma facciamo l'epatite A e B, antitetanica, antitifica, febbre gialla, malaria, meningite... poi vediamo... Per l'epatite bisogna fare il richiamo dopo un mese, quando parte?-
Me (pensando che mi sta appioppiando troppe cose): -Fine febbraio.-
Imp.(agitata): -Allora facciamo subito lunedì alle 9.15, se no non fa in tempo...- (e aggiunge mentalmente -...e poi muore, signorina!-)
Me: -Costi?-
Imp.: -Il colloquio 17 euro, antitetanica gratis, epatite 38 euro a dose per 2 dosi, antitifica 8 euro...-
Me (perplessa per "colloquio 17 euro"): -Ok.-

Telefonata di Sergio all'Asl:
Tdc: -Buongiorno, devo prendere un appuntamento.-
Impiegata: -Dove va?-
Tdc: -Thailandia, Cambogia, Indonesia, Australia.-
Imp.: -Ah, ma lo sa che mi ha appena chiamato una signora che fa lo stesso giro?-

Lunedì 21 dicembre Sergio ha il giorno libero, io prendo un permesso dal lavoro e alle 9.15 siamo all'Ufficio Igiene di Monza.
Un girone infernale: vecchi che si fanno un giro prima di intasare le corsie dei supermercati e fare un salto al nuovo cantiere, bambini urlanti col naso che cola, gente che litiga con le infermiere perchè non capiscono cosa devono fare anche se sta scritto a caratteri cubitali su tutti i muri.

Bambino frignando: -Papà, mi bruciano le mani!!-
Papà: -Sarà il freddo. Vieni qui che te le scaldo.-
La mamma gli avrebbe messo i guanti per uscire di casa nel giorno in cui radio e tv annunciavano neve!

La nostra dottoressa arriva incazzata perchè fa un freddo porco in tutto l'edificio e non si trova una fottuta stufetta, poi entra nel suo ufficio, si calma e torna sulla porta sorridendo e chiamando me e Sergio con i nomi sbagliati.
Entriamo insieme (così i 17 euro del colloquio li dividiamo!) e compiliamo dei moduli tipo quelli per donare il sangue. La dottoressa è sbrigativa, ma gentile, ma ci vuole appioppare troppa roba.
Scegliamo la puntura di antitetanica e quella per l'epatite A e B, per l'antitifica ci lascia 3 pastiglie a testa da prendere a giorni alterni (vaccinazione ikea: te la fai a casa da solo seguendo le istruzioni in svedese).
Lei con il cappotto sopra il camice, noi in maglietta a fare le iniezioni.
Dottoressa: -Poi per la malaria ci sono due farmaci equivalenti: uno si prende una volta a settimana cominciando 2 settimane prima di partire fino a 4 settimane dopo il viaggio; l'altro si prende tutti i giorni e solo quando sarete in zone a rischio quindi potete sospenderlo e poi riprenderlo a piacimento.-
Noi sbattiamo le palpebre indecisi.
Dottoressa: -Il farmaco giornaliero è a pagamento, quello settimanale è gratis basta che vi fate fare la ricetta dal vostro medico.-
Noi: -Quello settimanale va benissimo!-
Uscendo ci fermiamo a mollare 55 euro a testa. Prossimo giro il 25 gennaio.
Siccome la dottoressa ha detto che ci sarebbe venuta le febbre per le vaccinazioni, non vado in ufficio e meno male! Poche ore dopo comincia a nevicare e tutto si blocca, traffico e mezzi pubblici.
Il Terzo Mondo è qui.

mercoledì 23 dicembre 2009

Ispirazione 4

Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto.
Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti.
Esplorate. Sognate. Scoprite.

Mark Twain

Oz

In Oz tutti i personaggi sono cattivi. Quelli in Paradiso, i normali, gli AC e gli altri dipendenti, quelli in isolamento e quelli nel braccio della morte. Nessuno è innocente.
Nessuno di loro vi può piacere, in nessuno volete identificarvi. Restate lì a guardarli compiacendovi di non essere come loro. Tutta quella violenza e quella tristezza vi spaventano, ma continuate a guardarli, un po' come quegli idioti che rallentano in autostrada per vedere l'incidente.
All'inizio.
Poi vi accorgete che per ogni cattivo ce n'è uno peggiore che gli fa del male e allora vi dispiace per il primo cattivo, ma pensate "Come posso provare compassione per questo stronzo?". Non sapete più da che parte stare.
Questi stronzi vi raccontano le loro storie e i loro pensieri che qualche volta somigliano alle vostre storie e ai vostri pensieri.
All'improvviso i cattivi sono persone come voi e non vi piace l'idea, perchè vi fa ripensare a tutte le cose detestabili che avete fatto o pensato o detto: i cattivi di Oz sono i nostri brutti pensieri all'ennesima potenza. Nessuno è innocente.
Siamo tutti cattivi in fondo, chi più e chi meno. Ma...sorpresa! Siamo anche tutti buoni in fondo, sempre chi più e chi meno ovviamente.
La linea di confine tra il bene e il male non passa tra un uomo e un altro, ma dentro ogni uomo. Ora, siccome ogni uomo decide a che punto tracciare quella linea dentro di sè
e considerando che la percentuale di stronzi imbecilli sul totale dell'umanità è decisamente rilevante, secondo voi, Oz è davvero così lontano?

Jonathan Coushaine: Propongo di proibire l'uso delle parolacce.
Raoul "El Cid" Hernandez: Ma vaffanculo.
Augustus Hill: Succhiami il cazzo.
Kenny Wangler: Rompipalle.
Ryan O'Reily: Coglione.
Chucky Pancamo: Faccia di merda.
Jaz Hoyt: Pezzo di stronzo.
Tim McManus: Se nessuno ha qualcosa di più intelligente da dire, la riunione è finita.

lunedì 21 dicembre 2009

Ispirazione 3

Se Cristoforo Colombo fu così felice di vedere degli alberi dopo tanto navigare,
figuratevi il suo cane.

Boris Makaresko

Letteratura di viaggio

Piccole recensioni di alcuni libri che mi hanno ispirato.

VIAGGIARE E' IL MIO PECCATO di Agatha Christie
La conoscevo solo come la regina dei gialli (adoro i suoi romanzi così intelligenti e intriganti) finchè un giorno, nel lungo elenco delle sue opere, ho trovato questo titolo, un libro diverso da tutti gli altri, autobiografico. Agatha Christie sposò in seconde nozze un giovane archeologo e lo seguì in diverse spedizioni in Medio Oriente.
In questo libro sono raccolte le memorie di quei viaggi che negli anni 30 non erano certo semplici come oggi. La cosa sorprendente è scoprire che la Christie non era affatto l'elegante signora inglese che scriveva romanzi in salotto, ma possedeva un grande spirito di adattamento e una spiccata curiosità per culture tanto diverse dalla sua. Descrive affascinata quei luoghi allora sperduti, gli usi e costumi delle persone a cui si affezionò durante queste avventure. Racconta con inaspettata ironia gli imprevisti e gli incidenti. Questi viaggi difficili, narrati con nostalgia al suo ritorno in Inghilterra, trasmettono tutto l'amore per l'avventura e la scoperta che una donna di città riesce a provare anche dormendo con i topi che corrono sulle lenzuola.

IL PEGGIOR VIAGGIO DEL MONDO di Apsley Cherry-Garrard
La tragica spedizione di Scott in Antartide raccontata da un sopravvissuto. Un diario meraviglioso che mi ha portato a vivere con i protagonisti questa avventura estrema.
Ho davvero sentito il freddo, la fame, il coraggio, l'amicizia e la fatica ad ogni pagina. Questo è uno di quei libri che ti portano in un altro luogo e in un altro tempo e quando finisce ti sembra di tornare a casa con un carico di ricordi ed emozioni indimenticabili.
Un po' difficile da seguire all'inizio perchè, essendo la cronaca di un'esplorazione, riporta molte spiegazioni tecniche, ma anche questo contribuisce a farti partecipe della spedizione e i compagni del narratore diventano i tuoi amici, le loro paure e conquiste diventano le tue. Una storia incredibile che ha lasciato un profondo segno dentro di me.

EBANO di Ryszard Kapuscinski
Questo libro fa venire il mal d'Africa anche a chi non c'è mai stato. Questa è la storia del tempo che Kapuscinski ha trascorso in Africa da corrispondente squattrinato di un'agenzia di stampa polacca. Mentre i giornalisti delle grosse testate scrivevano dagli hotel a cinque stelle senza impolverarsi le scarpe, lui affittava una stanza nella stamberga più periferica e viveva davvero a contatto con la gente, in mezzo alle storie.
Una serie di aneddoti straordinari che descrivono le infinite sfumature di questo continente, non la fredda cronaca, ma la vita reale. Un libro di cui mi sono innamorata, come dei luoghi che descrive (il mio prossimo viaggio?) e delle persone a cui da voce. L'Africa è stupenda, tutte le cose brutte o cattive o sbagliate che ci sono le abbiamo portate noi.

VAGABONDING di Rolf Potts
Il libro cult del viaggiatore zaino in spalla. Potts vive viaggiando, lavoricchia qua e là per pagarsi il viaggio successivo. E' sempre in fuga dalle mete assaltate dai turisti, alla ricerca della vera anima dei luoghi.
Contiene una valanga di consigli utili, ma soprattutto parla del viaggio come stile di vita, come esperienza. E parla del momento più difficile, quello in cui si decide davvero di partire, quello dove ci vuole uno slancio di coraggio o incoscienza che poi viene sempre ripagato.
L'hanno definito il "Kerouac dell'era di Internet".

STAN TREK di Ted Rall
Mezzo libro e mezzo fumetto (e mezzo orsomaiale!), questo è un reportage dai Paesi meno ospitali del mondo: gli stati centro asiatici, quelli con i nomi che finiscono appunto in "stan". Un'antologia di tutto il peggio che può accadere ad un viaggiatore e, nonostante tutto, la curiosità di andare a vedere come si vive da quelle parti e tornarci più volte!
Ti fa odiare le persone e amare i luoghi, ti fa ridere e ti spaventa, ma soprattutto ti fa esclamare un centinaio di volte "Non può essere vero!".
Un viaggio attraverso un incubo di politica orribile in Paesi che potrebbero essere fantastici. E' la parte di realtà che i giornalisti di solito non raccontano.
Questo libro alla fine ti lascia arrabbiato, ma ti prepara anche ad affrontare i peggiori imprevisti.

ALLA RICERCA DEL CIMITERO DEGLI ELEFANTI di Tarquin Hall
Tarquin Hall è un giornalista che si trova in India quando giunge la notizia che un elefante assassino si aggira nella regione dell'Assam. Decide di seguire la missione dell'uomo incaricato di fermare il massacro.
Questa è la storia di un viaggio avventuroso e del rapporto magico tra uomo e animale. Parla di persone e di natura, della storia di una regione poco visitata e dell'amore per gli elefanti, così intelligenti e sensibili, resi cattivi dall'influenza dell'uomo sul loro ambiente.
Un libro ben scritto, con una storia così interessante e toccante che si legge in pochi giorni e rimane impressa per sempre.

domenica 20 dicembre 2009

Ispirazione 2

Perchè non c'hai scritto?
Perchè io non so scrivere e voi non sapete leggere!
Beh mi sembra una buon motivo!

da "Lo chiamavano Trinità"

sabato 19 dicembre 2009

Einstein

"La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente"
Da quando mi sono messa in testa di cominciare a scoprire il mondo, quello in cui vivevo era diventato uno spazio troppo stretto per farci stare tutti i miei sogni.
Sergio ha sempre saputo che prima o poi avrei spiccato il volo, era anche il suo sogno, ma era perso in mezzo a tante cose. Intanto il tempo passava e ci perdevamo in altre cose ancora.
Io ho continuato a pensarci tanto che un giorno ho deciso di farlo perchè altrimenti sarei esplosa. Non mi bastava più fantasticare, volevo organizzare, preparare, andare.
Basta un piccolo passo, quell'attimo di coraggio che poi cambia il corso degli eventi per sempre.
Prendo il massimo dell'aspettativa che mi concede il mio contratto di lavoro e si va!
Ho deciso e l'ho detto Sergio: ora o mai più. Non mi avrebbe mai lasciato andare da sola e sapevo che voleva partire quanto me. Ha preso un'aspettativa anche lui. Forse non era così pronto all'inizio, ma oggi, in fase di organizzazione, è il più esaltato dei due!
L'ho raccontato a mio padre e ha detto che era una bella idea, poi come sempre mi ha presa in giro.
L'ho detto a mio fratello e agli amici che subito hanno cominciato a progettare vacanze per raggiungerci da qualche parte.
Le persone che ci vogliono bene non ci giudicano, sono solo felici per noi.

"Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettare risultati diversi."
Restava da fare il grande passo sul lavoro. I colleghi con cui ho rapporti più stretti lo sapevano già, ne parlavo da tempo, ma forse non credevano che l'avrei fatto davvero.
Così a fine agosto sono andata dai miei vari responsabili in ufficio e ho detto ad ognuno di loro che avevo intenzione di chiedere un periodo di aspettativa non retribuito per fare un viaggio.
Non ho chiesto il permesso, l'ho comunicato.
Le reazioni sono state diverse: qualcuno ha detto che facevo bene, che sarebbe stata una bella esperienza, qualcuno ha detto che stavo compromettendo il mio futuro in azienda, frasi di circostanza e terrorismo psicologico.
Reazioni diverse, ma tutti erano soprattutto sorpresi: io sentivo bla bla bla e leggevo nei loro occhi -Ma dove crede di andare questa impiegatuccia sfigata?-
Quando l'ufficio personale mi ha dato l'ok, si è sparsa un po' la voce e le opinioni si sono moltiplicate, tutti hanno qualcosa da dire in proposito.
Molte persone, quando vengono a sapere di questo viaggio, dicono di invidiarmi. Tanti parlano di quanto vorrebbero mollare tutto e andarsene, ma poi non fanno niente per cambiare la vita di cui non sono soddisfatti. Se lo vogliono tanto, perchè non partono anche loro? Trovano scuse, sono tutte scuse. Hanno paura oppure in fondo sono già contenti della loro vita.
La maggior parte della gente crede di non avere scelta, ma non è così: ha solo scelto qualcos'altro.

"Una persona che non abbia mai commesso un errore non ha mai cercato di fare qualcosa di nuovo."
Può darsi che il mondo là fuori non sia come lo immagino, ma ho bisogno di scoprirlo.
Non so ancora dove voglio abitare, per un periodo o per tutta la vita, non so neanche se voglio abitare da qualche parte o trovare sempre un modo di viaggiare per fermarmi solo da vecchia nel luogo che mi piacerà di più.
Ho letto tanto dei viaggi degli altri, ho degli amici che si sono trasferiti in paesi lontani (per amore o per lavoro) e non tornerebbero indietro.
Quello che so è che non posso decidere cosa è meglio per me da questa stanza. Vado a vedere, tanto per cominciare.

In conclusione un'altra frase di Albert Einstein
"Analizzando e valutando ogni giorno tutte le idee, ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza."

domenica 13 dicembre 2009

Ispirazione 1

Lei si sentiva sempre molto sola, perché lui faceva molti viaggi per lavoro.
Un giorno lui portò a casa un San Bernardo e le disse: "Ti ho fatto un regalo. Si chiama Estrema Riluttanza. Così quando vado via potrai sempre dire che ti ho lasciato con estrema riluttanza".
Lei lo colpì con un mestolo.

Charles Schulz
da Peanuts

venerdì 11 dicembre 2009

La sensazione perfetta

Una volta pensavo che bisogna essere felici per ciò che si ha e non tristi per quello che ci manca. Ora penso che bisogna essere felici e basta perchè la vita è troppo breve per accontentarsi.
Cercare di realizzare i propri sogni non può essere sbagliato.
Che il tuo desiderio sia avere dei figli o fare carriera nel lavoro, diventare un campione sportivo o avere una bella auto, fare l'attore o il veterinario, grande o piccolo che sia il sogno bisogna cercare di realizzarlo. Certo non sempre è possibile, di sicuro non è semplice, ma ci si può avvicinare.

Per quanto mi riguarda, io sono felice viaggiando.
Ho provato la sensazione perfetta in cima alle dune rosse del deserto in Marocco, tra i boschi del Parco Nazionale d'Abruzzo, passeggiando nell'incredibile paesaggio del Deserto Bianco in Egitto...
La sensazione perfetta è il momento in cui ti godi un sogno che si realizza, tutti i pezzi vanno al loro posto in un istante.
E' la tua canzone preferita, è l'ultima pagina di un libro bellissimo.
E' la pioggia che suona un pianoforte, è il ventro tra i fiori.
E' una risata con gli amici, è una birra d'estate e una cioccolata d'inverno.
E' una notte stellata, una mattina di sole, un tramonto dorato.
E' un gatto che si prepara a saltare, è la natura che esplode.
E' una lettera che non ti aspettavi, è un bacio appassionato.
E' la carezza che ti calma, è il pianto che ti fa sfogare.
E' la neve a Natale e il sole sul mare.
E' folle, straziante e travolgente come innamorarsi.

Non sono fatta per vivere nei ritagli di tempo che mi lascia il lavoro. Voglio scoprire il resto del mondo, i luoghi, le persone, la natura, i modi di vivere. Voglio osservare, ascoltare, fare esperienze, pensare in grande e sentirmi piccola.
Voglio provare ancora quella sensazione perfetta, tutte le volte che posso in questa vita.
Ed è ancora più bella quando hai accanto una persona speciale con cui condividerla.

sabato 5 dicembre 2009

Trama e personaggi

"Semm de passacc" mi sembra un buon titolo per un diario di viaggio e di vita, con tutte le sfumature di significato che possono venire in mente.

A volte penso che sono nata nell'epoca sbagliata. Avrei voluto imbarcarmi con i veri esploratori alla scoperta di questo pianeta sconosciuto e stupirmi nell'accorgermi che è tondo, pieno di pericoli e meraviglie della natura. Dal misterioso Oriente all'Antartide, dalle Americhe all'Africa, dalle Alpi all'Himalaya, in nave, a piedi, in slitta, a dorso di cammello o d'elefante.
"I believe what the prophets said, that the oceans hold their dead. But at night when the waves are near, they whisper and I hear..." cantavano i Savatage in The Wake of Magellan.
Fantastico sui libri d'avventura e sui diari di questi personaggi che si sono spinti verso l'ignoto. Io so dove vado, più o meno, ma immaginate di essere uno di loro, sulla sua nave di legno che guarda verso l'orizzonte senza sapere cosa apparirà. Toglie il respiro. E' con questo spirito che parto, sono una sognatrice. Sarà che di cognome faccio Colombo...
Quello che poi l'uomo ha fatto a questo pianeta tondo, pieno di pericoli e meraviglie della natura, mi fa incazzare. Ma questa è un'altra storia.

Questa è l'avventura di Barbuna e TdC.
Mio papà ha cominciato a chiamarmi Barbuna quando da adolescente ero sempre fuori casa e mio fratello ha diffuso questo soprannome tra i nostri amici tanto che alcuni non ricordano come mi chiamo veramente e usano perfino il diminutivo Barbi.
TdC è Sergio el me murus. Acronimo di Terrone di Cinisello perchè, prima di tornare monzese come noi, ha vissuto in quella cittadina dove l'auto più sobria è una Punto col motore di una Ferrari rubata e ha più lampeggianti di un'ambulanza.
Siamo in fase di preparazione, si parte a fine febbraio 2010. Il programma prevede Thailandia, Cambogia, Indonesia e Australia. Trattandosi, però, di un viaggio "zaino in spalla" il progetto è solo una bozza perchè le tappe dipenderanno anche da chi e cosa incontreremo.

Dunque, fiera del mio cognome da esploratrice e delle origini barbare della mia città natale (la corona ferrea, il parco recitanto più grande d'Europa...), me ne vado in giro per il mondo a vedere se è ancora tondo, pieno di pericoli e meraviglie della natura.