Questo mio cinquantesimo compleanno cade perfettamente a cavallo tra due secoli, addirittura tra due millenni. Tanti auguri a meeee!
Riassumendo il mio mezzo secolo in poche parole...
Barbi bambina: giochi in cortile, vacanze a Cattolica (la signora Francesca sempre nel cuore, un grande abbraccio alla famiglia Giorgi), Quark dopo la scuola, cartoni animati giapponesi, Ghostbusters, La Storia Infinita, i Goonies, Il Diavolo alle 4, Indiana Jones, libri Disney e Richard Scarry, Topolino e intere città di mattoncini Lego. Papà, i figli so' piezz 'e core!
Barbi adolescente: concerti rock, magliette rock, giubbotto rock, riviste rock, poster rock in tutta la camera, film horror con zio Tibia d'estate, birrerie della Brianza, serie tv poliziesche, La stanza 13, Micia
Barbi "adulta": i grandi viaggi raccontati in questo blog (grazie a tutte le compagne e i compagni di avventura, soprattutto al TdC), la Voliera (baci a mia Surel in particolare), catastrofi e vulcani, diverse Micra e poi la Yaris che ancora resiste e diversi posti di lavoro, Sonia, la Fra e suo marito Fra, i ragazzi di Alert, Peris, la libreria di Francesca, National Geographic, la Simo che ride per le battute sceme e Biiiio
Menzione speciale in tutte le fasi della mia vita per Sté, fratello e migliore amico malgrado l'abbia maltrattato da piccolo.
Naturalmente, in questi cinque decenni sono accaduti un mucchio di fatti storici, come la caduta del muro di Berlino, il crollo dell'URSS e l'attacco alle Torri Gemelle, ma restando nel mio piccolo, ho vissuto tanti cambiamenti che riguardano la vita quotidiana. Per esempio, il passaggio dall'analogico al digitale: dai dischi in vinile ai file mp3, dalla macchina per scrivere al computer, dal telefono grigio con la cornetta che pesava un chilo e la rotella per comporre i numeri allo smartphone con comando vocale, dalle cabine telefoniche alle colonnine per ricaricare le auto elettriche, da "un, due, tre, stella" ai videogiochi in realtà virtuale, dai preziosi rullini di pellicola alle macchine fotografiche digitali, dalle mappe stradali impossibili da ripiegare ai voli aerei low cost che hanno reso raggiungibili terre lontane. Ho avuto la possibilità di vedere in concerto le mie rock band preferite nel fiore degli anni e vedere al cinema film diventati cult che ora si trovano in streaming su piattaforme in abbonamento. C'erano la Lira e i travellers cheque che si cambiavano in Franchi, Marchi e Dracme prima che diventassero tutti Euro. E, soprattutto, quando ero giovane c'erano ancora le mezze stagioni!
Insomma, ho fatto in tempo a godermi tutte quelle cose che oggi si chiamano vintage e non sono troppo vecchia per imparare a usare le novità tecnologiche. Vorrei vivere altri mille anni perché sono curiosa di vedere come il mondo si trasformerà ancora, seppure immagino il futuro di questa umanità più come il pianeta barbaro e desolato di Ken Shiro che pacifico, pulito e verdeggiante come nei sogni degli ottimisti.
Personalmente, sento l'età che avanza. Sforzo la vista per leggere, mi viene sonno alle nove e mezza di sera, non smaltisco velocemente le abbuffate come un tempo e sono in mezzopausa con annessi sbalzi di pressione e umore. Considerando, però, che bevo, fumo e non ho mai fatto sport, posso ritenermi piuttosto in forma per una cinquantenne. Guardo indietro con nostalgia della giovinezza, ma non sono ossessionata dall'invecchiamento come le star, anzi, non mi dispiace l'idea di trasformarmi in una Miss Marple che continua a vivere tante avventure indossando un golfino infeltrito, portandomi dietro un gatto e un baule di esperienze. È anche possibile che mi trasferisca a vivere nella giungla finendo per assomigliare agli orangutan più che alle persone, come la mia adorata professoressa Galdikas. Mancano ancora troppi anni alla pensione e sono povera, ma per fortuna sognare è ancora gratis.
Dunque, amici e famiglia che oggi festeggiate con me, sono consapevole che 50 candeline costituiscano un principio d'incendio, quindi per la vostra sicurezza soffierò piano, ma come eterna sognatrice desidererò forte!
P.S. Grazie a Sté e alla Simo che cucinano sempre come se dovessero sfamare un esercito e a Gigi per il seitan vunnato.