Dopo la lunga pausa forzata da eventi mondiali e dopo un luglio infuocato al quale sono eroicamente sopravvissuta senza aria condizionata e con un gatto che pretende la copertina di pile a letto anche con 42 gradi, finalmente la vostra National Geo Barbi torna a progettare l'esplorazione di ciò che rimane di bello da vedere nel mondo malgrado l'umanità.
Programmare è già un po' viaggiare per me: scegliere la meta, studiare gli spostamenti, raccogliere informazioni, farmi incuriosire dalle possibilità. La mia lista dei desideri è lunga quanto i Rotoloni Regina e, considerando l'età, le disponibilità economica e la velocità alla quale stiamo facendo marcire il pianeta, mi sa che dovrò rimandare qualcosa alla prossima vita. Non ho la smania di piantare bandierine sul planisfero per dire di essere stata ovunque e mi piace anche tornare nei luoghi che ho amato di più ed emozionarmi come fosse la prima volta, rivedere le persone che mi sono rimaste nel cuore, sentirmi a casa dall'altra parte del mondo. Comunque, pur tornando nello stesso posto, ogni viaggio è diverso e nuovo perché nella vita può capitare di tutto, perché un giorno di pioggia può trasformare completamente il panorama, perché il tempo cambia le cose e il nostro modo di guardarle, perché l'ultima volta a quel bivio abbiamo preso una strada e ora imbocchiamo l'altra, perché è diverso viaggiare da soli, in coppia o in gruppo.
Ora passiamo dalla filosofia alla pratica. Per rivedere le Cavallette partire tutte insieme dovrete purtroppo attendere fino a maggio 2023 quando ci concederemo due intere settimane di avventure nella natura tra le isole indonesiane, sopra e sotto il mare. Ve ne parlerò tra qualche tempo.
Ma non disperate, avrete un viaggio da seguire anche quest'anno: a settembre la sezione anziani del gruppo, cioè io e Sonia, imbarcherà i deambulatori alla volta del Kenya. Andremo a far visita alla nostra carissima Peris che ci accompagnerà al suo villaggio d'origine nella contea di Nyeri, sotto il monte Kenya, per presentarci la sua famiglia. Me lo immagino come nei libri di McCall Smith che mi ha fatto conoscere proprio Sonia, anche se sono ambientati in Botswana: una di quelle cittadine africane caotiche e polverose dove la gente si ritrova a chiacchierare in ogni possibile macchia d'ombra e cura il proprio cortile anche se il resto del paese è un mezzo disastro.
Naturalmente, già che andiamo fin là, non perderemo l'occasione di un safari al Masai Mara con due notti in tenda e sulla strada ci fermeremo alla scuola che frequentano i figli di Peris per conoscere anche loro. Per la giornata di arrivo a Nairobi un salto al giraffe center che è sempre bello e un giro al museo di Karen Blixen che ci siamo perse nei viaggi precedenti.
Non vedo l'ora di partire anche se Bio non è d'accordo perché pretende la sua spazzolata ogni mattina, ma mi farò perdonare portandogli le foto dei suoi cugini leoni.