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tramonto alla tenda dell'ottima Augustiner |
Tutti pensano
all'Oktoberfest di Monaco come la più grande festa per ubriaconi del
mondo e per molti turisti, in effetti, lo è. In realtà si tratta
di un evento con una lunga storia alle spalle che col tempo è andato
un po' perdendo il suo fascino per diventare un'attrazione
commerciale. È nato nell'ottobre del 1810 come una delle tante feste
pubbliche e private organizzate per celebrare le nozze tra il
principe Ludwig e la principessa Therese. Da allora naturalmente è
cambiato parecchio, ma rimane una grande festa di paese per quanto
ogni anno richiami milioni di turisti da tutto il mondo.
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vista notturna sul luna park |
Io l'ho conosciuto
attraverso amici tedeschi, bavaresi originali, che me l'hanno fatto
apprezzare come si deve. Grazie all'ospitalità di questi amici, che
abitano a dieci minuti di cammino dall'area in cui si svolge la
fiera, ho avuto modo di partecipare più volte e di osservarne le
diverse fasi: una volta la cerimonia d'apertura con la parata, la
banda musicale, le rappresentanze dei birrifici (rigorosamente di
Monaco) che, dopo un suggestivo conto alla rovescia che pare
Capodanno, cominciano a spillare birre speciali nelle grandi tende di
legno capaci di ospitare migliaia di persone; una volta in chiusura,
quando i turisti se ne sono andati, i bavaresi si riappropriano della
loro festa e puntuali alle 22 le cameriere mettono le panche sui
tavoli e cominciano a pulire; altre volte durante la settimana con
meno confusione rispetto ai weekend, di giorno pieno di famiglie con
bambini al seguito a caccia di dolciumi e giri sulle giostre, di sera
tra mille luci colorate e musica.
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tavoli all'aperto |
Ci sono stata con un sole che
pareva luglio e sotto cieli neri, gelidi e gonfi di pioggia, come
fosse novembre. A proposito, a dispetto del nome, l'Oktoberfest
comincia il penultimo fine settimana di settembre e finisce la prima
domenica di ottobre, tranne quest'anno che si è concluso il lunedì
perché in coincidenza con una festività. Ci siamo trovati al tavolo
un tizio inglese che non lo sapeva ed è rimasto malissimo scoprendo
di essere entrato appena un paio d'ore prima della chiusura. Se sei
così imbecille da non informarti prima di prenotare un viaggio
inutile, meriti questa delusione.
Per me l'Oktoberfest è
sempre bello e mi piace per tanti motivi. Mi piace la birra,
ovviamente, servita soltanto in boccali da litro, mi piace
condividere le tavolate con sconosciuti che parlano lingue diverse,
ma brindano insieme, cantano e si abbracciano. Mi piace vedere chi
tiene alla tradizione indossare gli abiti tipici e sono giovani,
anziani e bambini e mi piace immaginare che quella ragazza abbia
ereditato il suo abito dalla nonna o che il padre spieghi al
figlioletto perché se ne va in giro in calzoni corti e bretelle.
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TdC resiste sotto la pioggia |
Mi piace che alcune
attrazioni del luna park allestito intorno alle tende dei birrifici
siano rimaste quelle storiche, semplici, apparentemente stupide, ma
sempre divertenti. Per esempio, c'è il Taboga, dal 1933, un nastro
trasportatore che porta in cima a una torre dalla quale poi si scende
lungo uno scivolo e il bello è stare a guardare gli ubriachi che
tentano di restare in piedi sul nastro, ma corre così velocemente
che nemmeno da sobri è facile mantenere l'equilibrio e non finire
trascinati gambe all'aria sulla torre. È saltando su quel nastro che
qualche anno fa mio fratello si fratturò una caviglia.
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dentro la tenda come nelle barzellette:
un messicano, un tedesco e un italiano |
Poi c'è la Ruota del
Diavolo, anche questo uno spettacolo che diverte tanto il pubblico
quanto i partecipanti. Risale al 1910 ed è semplicemente un ampio
disco di legno rotante sul quale i giocatori si sfidano a rimanere il
più a lungo possibile, mentre la velocità di rotazione aumenta e si
viene colpiti da una palla morbida gigante e da funi lanciate nel
gruppo dai collaboratori del presentatore. È il presentatore che
chiama il pubblico a giocare in gruppi: solo donne, poi solo uomini,
poi i bambini, poi solo gente bionda, solo gente bassa e così via e
appena nomina la categoria si scatena una corsa al centro del disco
perché chi rimane sul bordo è sempre il primo a volare fuori.
Oltre alla birra e alle
giostre, ci sono bancarelle di dolci tipici, panini (anche vegani per
me) e gli immancabili souvenir. Tutto questo contribuisce a creare
un'atmosfera unica, imitata in tante nazioni, ma mai all'altezza
dell'originale. Dovreste provare, è da visitare almeno una volta e
non solo perché amate la birra come me.