lunedì 25 agosto 2014

Indonesia in ebook

Eccolo qui!
Di Passaggio in Indonesia è online su Amazon. Un po' guida, un po' diario (un po' ponticello e un po' canale... Citazione for Colombos only), questo nuovo ebook (ordinabile anche in edizione cartacea) raccoglie le mie esperienze e i miei consigli per viaggiare nello splendido arcipelago indonesiano.
Non è una copia del blog, anche se ovviamente ne ripercorre le tappe, ma il racconto globale totale dei miei tre viaggi (2010, 2012 e 2013) compresi retroscena e dettagli inediti.
L'ho scritto in maniera informale, come parlo con voi sul blog, senza atteggiarmi a grande esperta, ma riflettendo su ciò che le mie visite in quel Paese mi hanno insegnato e fornendo parecchie dritte su come apprezzare al meglio le sue bellezze senza spendere una fortuna. Piccolo budget e grandi avventure, quindi, per chi volesse seguire i miei itinerari da Sumatra a Bali, dal Kalimantan a Flores, da Rinca alle minuscole Gili.
Chissà se un giorno il mio libretto apparirà sul blog di qualche viaggiatore tra le sue letture ispiratrici, come io cito gli autori che mi accompagnano in giro per il mondo. Godetevelo, come Gianni (in copertina) si godeva latte e banane!


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venerdì 22 agosto 2014

Hawaii, letture preparatorie

Come spesso accade, scelgo le destinazioni dei miei viaggi attraverso letture d'ispirazione. Oggi vi presento i tre libri che mi hanno istruito su ciò che andrò a vedere alle Hawaii, insieme agli immancabili documentari sui vulcani, ovviamente, e ai video di windsurf che tanto esaltano il TdC.
Sono tre libri completamente diversi l'uno dall'altro, ma gli opposti mi attraggono da sempre.

TSUNAMI, STORIA E CAUSE DELLE ONDE ANOMALE
di Walter Dudley e Min Lee
Questo è uno dei libri migliori che abbia mai letto, malgrado la pessima traduzione in italiano. Si tratta di un'indagine storica e scientifica narrata con i toni di un romanzo d'avventura. Dudley ripercorre le tappe dello studio del fenomeno tsunami partendo da Hilo, la cittadina hawaiana che vanta probabilmente il record mondiale di schiaffi dall'oceano, dove vive. La prima edizione risale al 1998, rivista e aggiornata nei decenni successivi, è considerata una delle pubblicazioni più autorevoli in materia. Oltre a spiegare l'origine e il comportamento di questi mostri d'acqua, Dudley porta il lettore a spasso nella storia delle grandi e piccole catastrofi che hanno contribuito allo studio del fenomeno e alla realizzazione di sistemi d'allarme per le coste a rischio. Dall'Alaska al Cile, dal Giappone all'Indonesia e, soprattutto alle Hawaii (che trovandosi nel bel mezzo del Pacifico vengono colpite su ogni versante), il lettore rivive gli eventi attraverso le intuizioni degli scienziati e le testimonianze dirette raccolte da Min Lee. Un libro avvincente e rivelatore che mi ha descritto Hilo, la sua storia e i suoi abitanti così bene che mi ci sentirò a casa!

HAWAI'I, DIALOGHI CON LA MADRE TERRA
di Olga Ammann, Giulia Barletta e Verena Hefti
Fa parte della collana di guide di viaggio Polaris, ma, in realtà, ha veramente poco della classica guida turistica. Non elenca mete né itinerari, non consiglia alloggi né ristoranti, non parla del clima né della geografia delle isole. Questo libro è un viaggio nella cultura tradizionale hawaiana ormai quasi estinta. Le tre autrici hanno cercato e incontrato gli ultimi veri hawaiani e ne hanno raccolto i pensieri. Parla dello spirito di Aloha che è molto più di un semplice saluto; racconta della scoperta del profondo legame tra l'uomo e la natura selvaggia dell'arcipelago; parla di una cultura magica soffocata (e addirittura per anni considerata illegale) dalla conquista americana; introduce il lettore in un mondo di anime e presenze che non è facile da accettare per degli occidentali; ripercorre la storia di un popolo così gentile da accettare la sottomissione agli stranieri come un'opportunità di crescita e, d'altra parte, così ingenuo da lasciarsi sottrarre un'identità che oggi fatica a ritrovare. Questa, quindi, non è affatto una guida, ma un viaggio spirituale per entrare nell'atmosfera più autentica delle Hawaii.

IO SPERIAMO CHE ME LA SURFO, STORIE DI UN NAPOLETANO A MAUI
di Giampaolo Cammarota, illustrato da Cryx
L'autobiografia dell'autore, appassionato di windsurf al limite dell'ossessione, in un libricino straordinariamente divertente. Racconta di come, a un certo punto della sua vita, abbia mollato tutto per vivere a Maui dove poter coltivare la propria passione. E' partito, non più ragazzino, ma trentottenne, per non fare più ritorno perché, dopo le prime vacanze sull'isola, aveva trovato il suo paradiso, il suo posto nel mondo. Narra le sue avventure in un diario che raccoglie aneddoti, scoperte e incontri, lamentandosi soltanto del fatto che gli americani non capiscono le sue battute in napoletano e della nostalgia per la cucina di suo padre. Cambia lavori, cambia alloggi, frequenta ogni genere di personaggi, paragona continuamente lo stile di vita hawaiano con quello italiano e, quando perde l'orologio in mare, si dice che, evidentemente, il destino voleva così e comincia a seguire i suoi ritmi naturali. Non è molto utile dal punto di vista turistico perché spesso Cammarota dimentica di spiegare dove si trova durante l'esplorazione di Maui, ma fa schiantare dalle risate. E' ironico e divertente, ma con guizzi di pura poesia che emergono quando parla del suo spot preferito, Hookipa. L'amore, di cui è pieno il libro, non sta nelle avventure con le ragazze (che da gentiluomo accenna soltanto), ma nelle parole che spende descrivendo Hookipa, il fascino delle onde, la vista dell'isola dal mare, i tramonti, le lunghe surfate, la forza del vento. Tutto questo dal punto di vista di un napoletano che ha ben presenti le sue origini al punto di telefonare a casa per farsi dare da un amico la ricetta per cucinare le lumachine di mare.

Direi che con questi libri e le quattro mappe scaricate da internet, sono pronta a partire! Oh no! Manca ancora un mese e mezzo!!!

martedì 5 agosto 2014

Link greci per voi

I consigli delle Cavallette per dormire e mangiare durante la vostra vacanza a Lefkada:

  • il campeggio Poros Beach (ottima posizione, piazzole ombrose, fantastico staff, piscina, wifi gratis e mini market) questo il sito
  • il ristorante Menta sopra il camping (ottimi piatti tipici, grandi porzioni, prezzi buoni, tavoli in terrazza con vista sulla baia) lo trovate sul sito di Poros Beach
  • il ristorante Zolithros sul porticciolo (piatti deliziosi, buon servizio, vista sul porto tra le foglie di vite, ci si arriva a piedi dal campeggio, prenotate in giornata perché ha pochi tavoli) questo il sito
  • a Lefkada città, la taverna La Vinaria (posizione defilata, ma con vista sulla via principale, ottimo pesce, staff tutto donne e un gatto simpatico tra i tavoli) la trovate qui
  • sull'isola di Meganisi, al porto di Vathy, il ristorante Errikos (direttamente sull'acqua, buon pesce, servizio veloce) recensito qui
  • poi abbiamo trovato il miglior gyros pita in un posticino a Nidri del quale non ci siamo segnate il nome, però lo trovate sulla via principale (non quella sul porto, ma la parallela), sulla sinistra venendo da Poros. E' piccolo e ha pochi tavolini sul marciapiede, fa solo pita ed è gestito da ragazzi giovani in divisa nera. Trovatelo!
una melanzana ripiena de che?



lunedì 4 agosto 2014

Viaggio di ritorno

I soprannomi vengono dalle esperienze, non si scelgono a tavolino. Così, io sono diventata la Barbi perché mio papà mi ha sempre chiamato Barbuna; la Feddi è diventata la Niña in Messico perché è la più giovane del trio e dovevamo tenerla d'occhio per riportarla a casa sana e salva; noi tre viaggiatrici siamo diventate le Cavallette perché dove passiamo noi non resta più cibo per gli altri. Manca ancora il nome di battaglia per la Fra, ma stavo pensando di chiamarla la Greca perché guida come un greco che è una versione esotica di terrone. Entrando al porto di Igoumenitsa, ha tirato una bella sgommata in mezzo ai militari della dogana che controllavano i tir. Ci può stare...
La nave per Ancona aveva due ore di ritardo, quindi abbiamo fatto un giro in paese mangiando pita e facendo le parole crociate su una panchina da brave anziane! 
passatempo anziano

All'ora stabilita ci presentiamo al molo dieci e restiamo in attesa con gli altri, una bella fetta di umanità. C'erano i motociclisti, attrezzatissimi che pareva Long Way Round. Invidia! Famiglie con bambini, soprattutto tedeschi e francesi. Poi un pullman olandese carico di giovani che si sono sistemati con sedie e stereo sul molo ubriacandosi con vodka e limonata nel giro di cinque minuti. I ragazzi sbronzi con gli sguardi persi e le camminate dondolanti, le ragazze, invece, si abbuffavano di patatine e cioccolatini (quando la loro tour leader li distribuiva volevo allungare la mano nel gruppo) e sembravano una massa di otarie nordiche spiaggiate sull'asfalto. 
Finalmente appare una nave all'orizzonte, ma, nonostante gli ululati festosi degli olandesi, non è la nostra. Era una Minoan bardata di luci come un luna park, la terronata finale della vacanza. Ho deciso che il vero paese del Natale non è la Lapponia, ma la Grecia perché ci sono le luminarie ovunque e tutto l'anno, lo scriverò al National Geographic perché ci faccia un servizio.
Dopo un po' arriva la nostra Anek e cerchiamo un posto dove passare la notte. Io soffro tantissimo il mal di mare quindi preferisco stare all'aperto. Non faceva freddissimo, ma il pavimento era scomodo e tirava un sacco di vento. Qualcuno ha avuto la brillante idea di lanciare la tenda 2 secondi sul ponte, grande invidia! Ho aspettato di crollare dal sonno prima di raggiungere la Fra che dormiva nel corridoio, c'era il gelo artico dell'aria condizionata, ma almeno eravamo riparate dal vento e c'era la moquette. Alle 6.30 però aprono i bar e chi dorme per terra viene cacciato all'esterno. Passiamo il resto della traversata sul ponte accaparrandoci due sdraio vicino alla piscina (una pozzanghera lercia che non si capiva come facessero i bambini a sguazzarci dentro senza prendere il colera). Dopo qualcosa come 18 ore siamo approdate ad Ancona. La Fra è scesa a prendere la Punto, io mi sono accodata alla mandria di passeggeri in fila sulle scale. Si moriva di caldo e mancava l'aria, ma ecco spuntare il branco di otarie bionde con i loro bagagli enormi che si facevano strada spintonando chiunque, senza guardare in faccia vecchi e bambini. Grandiose! Mi sono accodata a loro e in un attimo ero all'aperto. Evviva! 
Il resto è una malinconica autostrada verso casa, con qualche acquazzone e voglia di tornare al mare anche se a Monza ci aspettano persone care e i preparativi per le prossime imprese in giro per il mondo!
Ora che sapete tutta la storia, godetevi l'album fotografico qui che sarà aggiornato nei prossimi giorni quando avrò anche le foto fatte dalla tour leader e resterà tra gli album de passacc in alto a destra.
A presto!

sabato 2 agosto 2014

Impresa finale

Oggi siamo in partenza. Mattina in spiaggia per l'ultimo bagno in queste acque stupende, adesso pranzo al ristorante del campeggio dove salutiamo i nostri amici gestori Filippa, Kosta e Irene, poi si parte per Igoumenitsa e lunga traversata in nave fino ad Ancona. Il motivo di questo post, però, è rendervi partecipi della nostra ultima spettacolare impresa: chiudere la tenda! La famosa 2 secondi da tre posti è effettivamente comoda perché si monta davvero in due secondi, ma per richiuderla occorrono la pazienza e la tecnica di un monaco shaolin. Non ci siamo perse d'animo anche se l'operazione è stata messa in atto sotto il sole di mezzogiorno e solo al terzo tentativo ce l'abbiamo fatta. Quasi non ci credevamo, ma era diventata una questione d'orgoglio dopo che in Toscana avevamo dovuto farci aiutare, questa volta, invece, ci siamo riuscite tutte da sole. Là!
Da casa caricherò l'album con tutte le foto. Buon viaggio a noi!