Il
2013 è stato per la Barbuna viaggiatrice un anno un po' povero, solo
l'avventura di maggio in Indonesia (comunque straordinaria!). Per l'anno prossimo, però,
aspettatevi grandi cose e tanti articoli.
Per
cominciare la Baja California in febbraio con le amiche, il primo
viaggio solo donne di Semm de Passacc, poi due avventure con il TdC e
ora vi racconto com'è nata l'idea della prima (per la seconda ci
sarà un altro post.)
Io
e il TdC progettavamo di iniziare l'esplorazione del Sud America dal
Perù, quando ho ricevuto il numero di agosto del National Geographic
con un bel reportage sui leoni e ho capito che avevo voglia di tornare
in Africa.
All'inizio
ho puntato l'Uganda perché volevo vedere, oltre alla savana dei
leoni, anche la giungla di Tarzan e i gorilla di montagna. Sembrava
meraviglioso: il fiume, il lago Vittoria con le sue isole e le misteriose montagne ricoperte di fitta foresta. Anche il volo era aveva un buon prezzo, buona la rete di
trasporti interna e varie possibilità di alloggio. Sembrava tutto
possibile finché abbiamo scoperto il costo degli ingressi ai parchi.
Proibitivo, terrificante, discriminante! Va bene non aprire al
turismo di massa che in genere finisce per devastare i luoghi più
belli, ma non è neanche giusto che certe meraviglie della natura
siano accessibili solo ai ricchi. Si parla di 500 dollari al giorno per visitare un parco!!!
Allora ho ripiegato sul Mozambico,
più economico e citato sempre nel reportage sui leoni come uno dei pochi ambienti dove questi magnifici felini possono prosperare.
Facendo qualche ricerca su questo Paese semi sconosciuto, è venuto fuori che si tratta di una meta di tutto
rispetto riguardo le bellezze naturali. Tanto per cominciare il
Grande Limpopo che è appunto il parco nazionale dove si trovano i leoni e gli altri grandi mammiferi, poi la riserva marina nei pressi di Vilanculo dove si snorkela nell'Oceano Indiano in compagnia di delfini, tartarughe e squali balena (...e già
il nome è un capolavoro).
Mi sono ricordata che Hannes, il ragazzo
che abbiamo conosciuto l'anno scorso in Zambia, è nato a Cape Town,
ma è cresciuto proprio in Mozambico, quindi la miglior guida
possibile per un viaggio del genere. Gli ho scritto e ha detto che mi
manderà un paio di piani di viaggio così potremo scegliere la proposta che
preferiamo. Purtroppo ci vorrà qualche tempo perché è impegnato su
diversi fronti: ha da poco preso il brevetto di volo così potrà
mostrare ai suoi ospiti (noi!) gli splendidi paesaggi africani anche
dall'alto; poi c'è sempre il suo progetto di costruire un villaggio
tradizionale sul terreno che ha comprato in Zambia con l'aiuto di
volontari e donatori, un insediamento aperto ai turisti, ma soprattutto
un luogo dove ospitare famiglie in difficoltà offrendo casa, scuola
e cure mediche e lavoro; ha pubblicato un libro sul Sudafrica che è
mezzo guida e mezzo racconto di viaggio scritto con un amico; infine
dedica tutto il tempo libero che gli rimane alla sua fidanzata
tedesca.
Tornando
ai leoni, sappiamo che devono affrontare gli stessi problemi degli
oranghi del Borneo, cioè la riduzione del loro habitat causata
dall'uomo e una caccia illegale a scopo commerciale. Pericoli che minacciano questi e molti altri animali meravigliosi.
In Sudafrica i
leoni vengono anche allevati in cattività per poi finire uccisi
nelle riserve private dove, pagando, i ricchi sono liberi di
ammazzarli per divertimento. Certo, meglio mandare i cacciatori in
questi parchi che nelle zone protette, ma è davvero necessario? Non
potrebbero trovarsi un hobby meno orrendo?
La chiamano caccia
sportiva, ma io non riesco proprio a capire come inseguire un leone o
un elefante a bordo di una jeep e sparargli con un fucile possa
definirsi uno sport. Di sicuro non migliora la prestanza fisica, né
la salute e di certo non è una gran vittoria ammazzare un animale usando jeep e fucile perché questo è barare. È come presentarsi
alle Olimpiadi su una Ferrari e azzoppare Bolt per tagliare il
traguardo prima di lui, questa è una vittoria?
Dunque
non c'è beneficio fisico e non c'è competizione quindi non è uno
sport. Inoltre non è una necessità perché questi ricchi non ne
hanno certo bisogno per sopravvivere. L'unica opzione che resta è
l'inutile crudeltà.
Questa, però, è solo la mia opinione e visto
il successo di questi luna park per assassini, è forse solo mia.
Insomma
i ricchi che potrebbero permettersi, al contrario di me, di visitare
le meraviglie dell'Uganda, vanno invece in Sudafrica a sparare a
leoni allevati per loro e comprano cuccioli di orango da tenere in
salotto. Che mondo ingiusto!