domenica 22 settembre 2013

Progetti

Il 2013 è stato per la Barbuna viaggiatrice un anno un po' povero, solo l'avventura di maggio in Indonesia (comunque straordinaria!). Per l'anno prossimo, però, aspettatevi grandi cose e tanti articoli.
Per cominciare la Baja California in febbraio con le amiche, il primo viaggio solo donne di Semm de Passacc, poi due avventure con il TdC e ora vi racconto com'è nata l'idea della prima (per la seconda ci sarà un altro post.)
Io e il TdC progettavamo di iniziare l'esplorazione del Sud America dal Perù, quando ho ricevuto il numero di agosto del National Geographic con un bel reportage sui leoni e ho capito che avevo voglia di tornare in Africa.
All'inizio ho puntato l'Uganda perché volevo vedere, oltre alla savana dei leoni, anche la giungla di Tarzan e i gorilla di montagna. Sembrava meraviglioso: il fiume, il lago Vittoria con le sue isole e le misteriose montagne ricoperte di fitta foresta. Anche il volo era aveva un buon prezzo, buona la rete di trasporti interna e varie possibilità di alloggio. Sembrava tutto possibile finché abbiamo scoperto il costo degli ingressi ai parchi. Proibitivo, terrificante, discriminante! Va bene non aprire al turismo di massa che in genere finisce per devastare i luoghi più belli, ma non è neanche giusto che certe meraviglie della natura siano accessibili solo ai ricchi. Si parla di 500 dollari al giorno per visitare un parco!!!
Allora ho ripiegato sul Mozambico, più economico e citato sempre nel reportage sui leoni come uno dei pochi ambienti dove questi magnifici felini possono prosperare.
Facendo qualche ricerca su questo Paese semi sconosciuto, è venuto fuori che si tratta di una meta di tutto rispetto riguardo le bellezze naturali. Tanto per cominciare il Grande Limpopo che è appunto il parco nazionale dove si trovano i leoni e gli altri grandi mammiferi, poi la riserva marina nei pressi di Vilanculo dove si snorkela nell'Oceano Indiano in compagnia di delfini, tartarughe e squali balena (...e già il nome è un capolavoro). 
Mi sono ricordata che Hannes, il ragazzo che abbiamo conosciuto l'anno scorso in Zambia, è nato a Cape Town, ma è cresciuto proprio in Mozambico, quindi la miglior guida possibile per un viaggio del genere. Gli ho scritto e ha detto che mi manderà un paio di piani di viaggio così potremo scegliere la proposta che preferiamo. Purtroppo ci vorrà qualche tempo perché è impegnato su diversi fronti: ha da poco preso il brevetto di volo così potrà mostrare ai suoi ospiti (noi!) gli splendidi paesaggi africani anche dall'alto; poi c'è sempre il suo progetto di costruire un villaggio tradizionale sul terreno che ha comprato in Zambia con l'aiuto di volontari e donatori, un insediamento aperto ai turisti, ma soprattutto un luogo dove ospitare famiglie in difficoltà offrendo casa, scuola e cure mediche e lavoro; ha pubblicato un libro sul Sudafrica che è mezzo guida e mezzo racconto di viaggio scritto con un amico; infine dedica tutto il tempo libero che gli rimane alla sua fidanzata tedesca.
Tornando ai leoni, sappiamo che devono affrontare gli stessi problemi degli oranghi del Borneo, cioè la riduzione del loro habitat causata dall'uomo e una caccia illegale a scopo commerciale. Pericoli che minacciano questi e molti altri animali meravigliosi. 
In Sudafrica i leoni vengono anche allevati in cattività per poi finire uccisi nelle riserve private dove, pagando, i ricchi sono liberi di ammazzarli per divertimento. Certo, meglio mandare i cacciatori in questi parchi che nelle zone protette, ma è davvero necessario? Non potrebbero trovarsi un hobby meno orrendo? 
La chiamano caccia sportiva, ma io non riesco proprio a capire come inseguire un leone o un elefante a bordo di una jeep e sparargli con un fucile possa definirsi uno sport.  Di sicuro non migliora la prestanza fisica, né la salute e di certo non è una gran vittoria ammazzare un animale usando jeep e fucile perché questo è barare. È come presentarsi alle Olimpiadi su una Ferrari e azzoppare Bolt per tagliare il traguardo prima di lui, questa è una vittoria?
Dunque non c'è beneficio fisico e non c'è competizione quindi non è uno sport. Inoltre non è una necessità perché questi ricchi non ne hanno certo bisogno per sopravvivere. L'unica opzione che resta è l'inutile crudeltà. 
Questa, però, è solo la mia opinione e visto il successo di questi luna park per assassini, è forse solo mia.

Insomma i ricchi che potrebbero permettersi, al contrario di me, di visitare le meraviglie dell'Uganda, vanno invece in Sudafrica a sparare a leoni allevati per loro e comprano cuccioli di orango da tenere in salotto. Che mondo ingiusto!