Come promesso alla Garau (e con lei non si scherza che è sarda e mi fa paura), vi racconto le prime tre partite dal mio personalissimo punto di vista, cioè la quasi totale ignoranza tecnica, ma grande entusiasmo. Intanto un elogio all'impagabile telecronaca argentina che accompagna i file scaricabili di tutte le partite di rugby, per gli straccioni come me che non possono permettersi Sky.
E la pelota se vaaaaaaa dentro!!!
Galles vs Irlanda
Ho sempre avuto un debole per gli irlandesi, nei nostri viaggi ne abbiamo incontrati diversi, tutti gran compagnoni, e da quando seguo il rugby mi sono anche affezionata alla squadra. Così mi ha fatto piacere vederli dominare il primo tempo come un treno in corsa, una meta dopo l'altra, un calcio dopo l'altro, trenta punti puliti.
Il mio primo idolo è stato l'inglese Johnny Wilkinson, ma ora che ha fatto il suo tempo, il mio nuovo Johnny preferito è irlandese e si chiama Sexton (!!), l'erede di Ronan O'Gara rivale di Wilkinson che pure mi piaceva parecchio.
Questa però è una partita così bella che non si può parteggiare per una sola formazione. Nel secondo tempo il Galles si rialza con fierezza e determinazione. Il rugby si gioca fino all'ultimo istante, non è finita finché non è finita, maledizione! La tensione si taglia con la mannaia, attacco contro difesa, senza pietà, senza paura, avanti strisciando nel sangue, nel sudore e nella fatica. Si vedono passione e orgoglio schiantarsi contro le regole, ferro contro ferro e ne escono scintille.
Il giovanissimo Halfpenny del Galles è un torello che si fa la meta e se la calcia, anche se fallisce questo unico calcio. Pianta la palla oltre la linea appena una frazione di secondo prima di essere scaraventato fuori dal campo da due placcatori. Che numero!
A volte riescono queste prodezze, altre volte le cose più semplici non girano e un passaggio sbagliato diventa un disastro, ma i professionisti non perdono la concentrazione e anche quando s'incazzano (e quando capita fan perfino più paura della Garau) poi riprendono il controllo o accettano di pagarne le conseguenze: la disciplina fa parte del gioco, devi saper usare la rabbia per vincere altrimenti ti si ritorce contro.
Man of the match e uno dei migliori giocatori del mondo è Brian O'Driscoll, per descriverlo si può solo dire che è un guerriero dalla classe infinita e con quella bella faccia da irlandese che vien voglia di stringergli la mano e dargli un bacio in fronte brindando con la Guinness.
Vince l'Irlanda, ma il Galles ha colmato l'abisso di punti che li separava alla fine del primo tempo. Bellissima partita, bravi tutti.
Inghilterra vs Scozia
Veder giocare l'Inghilterra è sempre uno spettacolo. È una squadra piena di nuovi giocatori con la faccia da quindicenni che pestano come martelli, porta avanti un'antica tradizione e ci tiene a non lasciar espugnare lo stadio di Twickenham. Sto parlando di ragazzi che pochi mesi fa hanno asfaltato gli All Blacks su questo campo, dunque fatti non pugnette.
Un'altra cosa che mi piace è la divisa bianca su cui spiccano il sangue e il fango dopo cinque minuti di gioco, quella viola non fa lo stesso effetto, ammettiamolo.
La Scozia è una squadra da cui non so mai cosa aspettarmi, è capace di perdere con una squadra di zoppi come di affondare senza pietà avversari temibili. È sempre una sorpresa perché alterna fasi di alti e bassi tremendi.
E la pelota se vaaaaaaa dentro!!!
Galles vs Irlanda
Ho sempre avuto un debole per gli irlandesi, nei nostri viaggi ne abbiamo incontrati diversi, tutti gran compagnoni, e da quando seguo il rugby mi sono anche affezionata alla squadra. Così mi ha fatto piacere vederli dominare il primo tempo come un treno in corsa, una meta dopo l'altra, un calcio dopo l'altro, trenta punti puliti.
Il mio primo idolo è stato l'inglese Johnny Wilkinson, ma ora che ha fatto il suo tempo, il mio nuovo Johnny preferito è irlandese e si chiama Sexton (!!), l'erede di Ronan O'Gara rivale di Wilkinson che pure mi piaceva parecchio.
Questa però è una partita così bella che non si può parteggiare per una sola formazione. Nel secondo tempo il Galles si rialza con fierezza e determinazione. Il rugby si gioca fino all'ultimo istante, non è finita finché non è finita, maledizione! La tensione si taglia con la mannaia, attacco contro difesa, senza pietà, senza paura, avanti strisciando nel sangue, nel sudore e nella fatica. Si vedono passione e orgoglio schiantarsi contro le regole, ferro contro ferro e ne escono scintille.
Il giovanissimo Halfpenny del Galles è un torello che si fa la meta e se la calcia, anche se fallisce questo unico calcio. Pianta la palla oltre la linea appena una frazione di secondo prima di essere scaraventato fuori dal campo da due placcatori. Che numero!
A volte riescono queste prodezze, altre volte le cose più semplici non girano e un passaggio sbagliato diventa un disastro, ma i professionisti non perdono la concentrazione e anche quando s'incazzano (e quando capita fan perfino più paura della Garau) poi riprendono il controllo o accettano di pagarne le conseguenze: la disciplina fa parte del gioco, devi saper usare la rabbia per vincere altrimenti ti si ritorce contro.
Man of the match e uno dei migliori giocatori del mondo è Brian O'Driscoll, per descriverlo si può solo dire che è un guerriero dalla classe infinita e con quella bella faccia da irlandese che vien voglia di stringergli la mano e dargli un bacio in fronte brindando con la Guinness.
Vince l'Irlanda, ma il Galles ha colmato l'abisso di punti che li separava alla fine del primo tempo. Bellissima partita, bravi tutti.
Inghilterra vs Scozia
Veder giocare l'Inghilterra è sempre uno spettacolo. È una squadra piena di nuovi giocatori con la faccia da quindicenni che pestano come martelli, porta avanti un'antica tradizione e ci tiene a non lasciar espugnare lo stadio di Twickenham. Sto parlando di ragazzi che pochi mesi fa hanno asfaltato gli All Blacks su questo campo, dunque fatti non pugnette.
Un'altra cosa che mi piace è la divisa bianca su cui spiccano il sangue e il fango dopo cinque minuti di gioco, quella viola non fa lo stesso effetto, ammettiamolo.
La Scozia è una squadra da cui non so mai cosa aspettarmi, è capace di perdere con una squadra di zoppi come di affondare senza pietà avversari temibili. È sempre una sorpresa perché alterna fasi di alti e bassi tremendi.
Questa partita appare piuttosto equilibrata all'inizio, sembra un video-manuale di rugby ben fatto, ma poco emozionante. Le squadre poi si scaldano e l'Inghilterra comincia a far lievitare il punteggio come una torta. Gli scozzesi lottano, ma con altalenante convinzione e alla fine non ce la fanno.
Man of the match è Owen Farrel, a proposito di facce da quindicenni, che migliora ad ogni partita mentre il preferito della Fra, Toby Flood praticamente non si è visto (forse l'ha ammaccato un Dany geloso? Perché il TdC era pronto a tagliare la gola a Wilkinson ai bei tempi!)
Italia vs Francia
Il giorno dopo questa partita ho ricevuto una mail dal mio amico francese che cominciava così: “Putain! Non ci credo!” ed è un perfetto riassunto del match.
Ci si aspettava la solita sconfitta: la Francia è sempre tra le favorite, la Francia è cattiva, veloce e gioca bene, i francesi se la tirano, ma non si può dir niente perché sono forti. Hahahahaha! (Scusa, Thibaut, ma è troppo bello!)
L'Italia sta crescendo, però il rugby da noi è ancora uno sport di serie b ed è difficile allevare campioni. Eppure domenica a Roma si vede una partita vera, non la solita pioggia di punti a zero come una nazionale contro l'oratorio feriale. L'Italia ha giocato sul serio mettendo in campo giovani leve di talento contro una Francia confusa. Al contrario di quanto accade nel calcio, nel rugby l'arbitro è il boss, non si contesta, non si insulta, si tratta con rispetto e si abbassa la testa. In questo caso l'arbitro era un precisetti non poco irritante, ma nonostante questo è andata abbastanza liscia.
Certo non siamo stati all'altezza per tutta la partita, facciamo ancora un sacco di cagate, eppure accidenti abbiamo vinto! E non abbiamo vinto con un colpo di fortuna: abbiamo fatto 2 mete, abbiamo piazzato calci tra i pali, abbiamo difeso il punteggio fino all'ultimo istante mentre i francesi lottavano per attraversare la linea di meta perché un calcio non sarebbe bastato a raggiungerci.
È giusto fare spazio ai giovani che stanno giocando bene e hanno voglia di lottare, il nuovo allenatore l'ha capito e i risultati pian piano arrivano. Un giorno guarderemo le nostre partite senza aspettarci per forza un'umiliazione. Speriamo di continuare a migliorare perché finora si perdeva con onore, ma vincere ha tutto un altro sapore e contro la Francia non ha prezzo!
Man of the match è Owen Farrel, a proposito di facce da quindicenni, che migliora ad ogni partita mentre il preferito della Fra, Toby Flood praticamente non si è visto (forse l'ha ammaccato un Dany geloso? Perché il TdC era pronto a tagliare la gola a Wilkinson ai bei tempi!)
Italia vs Francia
Il giorno dopo questa partita ho ricevuto una mail dal mio amico francese che cominciava così: “Putain! Non ci credo!” ed è un perfetto riassunto del match.
Ci si aspettava la solita sconfitta: la Francia è sempre tra le favorite, la Francia è cattiva, veloce e gioca bene, i francesi se la tirano, ma non si può dir niente perché sono forti. Hahahahaha! (Scusa, Thibaut, ma è troppo bello!)
L'Italia sta crescendo, però il rugby da noi è ancora uno sport di serie b ed è difficile allevare campioni. Eppure domenica a Roma si vede una partita vera, non la solita pioggia di punti a zero come una nazionale contro l'oratorio feriale. L'Italia ha giocato sul serio mettendo in campo giovani leve di talento contro una Francia confusa. Al contrario di quanto accade nel calcio, nel rugby l'arbitro è il boss, non si contesta, non si insulta, si tratta con rispetto e si abbassa la testa. In questo caso l'arbitro era un precisetti non poco irritante, ma nonostante questo è andata abbastanza liscia.
Certo non siamo stati all'altezza per tutta la partita, facciamo ancora un sacco di cagate, eppure accidenti abbiamo vinto! E non abbiamo vinto con un colpo di fortuna: abbiamo fatto 2 mete, abbiamo piazzato calci tra i pali, abbiamo difeso il punteggio fino all'ultimo istante mentre i francesi lottavano per attraversare la linea di meta perché un calcio non sarebbe bastato a raggiungerci.
È giusto fare spazio ai giovani che stanno giocando bene e hanno voglia di lottare, il nuovo allenatore l'ha capito e i risultati pian piano arrivano. Un giorno guarderemo le nostre partite senza aspettarci per forza un'umiliazione. Speriamo di continuare a migliorare perché finora si perdeva con onore, ma vincere ha tutto un altro sapore e contro la Francia non ha prezzo!