La mia giornata comincia facendo colazione e due chiacchiere con Kadek, la simpaticissima responsabile della reception. Negli ultimi mesi ha risposto alle mie cento mail, aiutandomi con infinite pazienza e gentilezza a organizzare il mio soggiorno perché, dopo la settimana da scrittrice, abbiamo programmato insieme un paio di cose che per ora non vi svelo.
Tra colazione e scambio di battute con la cuoca (non ho ancora capito il suo nome, purtroppo) non passa più di mezz'ora, eppure quando torno in camera la trovo pulita, ordinata e con il letto rifatto. Così immagino una squadra di cameriere ninja che, appena imbocco le scale per il ristorante, scatta in azione con stracci per i pavimenti, spugne e piumini e sparisce prima del mio ritorno.
Stamattina ho chiesto a Kadek di accompagnarmi per uno dei sentieri che dal giardino si inoltrano nella foresta. In reception si annoia perché sono l'unica cliente ed è stata ben felice di venire con me. Con due bei bastoni da camminata e una bottiglia d'acqua siamo partite per l'escursione.
liana riccia |
Il Kingfisher Walk è uno dei tre sentieri che prendono direzioni diverse per le colline – gli altri due sono Bulbul e Temple – e sono tutti ben segnalati con placche numerate appese agli alberi ogni trenta metri, impossibile perdersi. Il Kingfisher comincia piuttosto ripido, infatti ci sono delle funi tese tra gli alberi a fare da corrimano e sostegno per la risalita. Sapete bene che a Monza ho il fiatone dopo tre gradini, ma sapete anche dalle mie precedenti avventure, che se mi mettete in mezzo a una foresta vado spedita grazie a un incantesimo di Madre Natura. Non sento la fatica se sono distratta dal fascino degli alberi, dagli intricati ricami delle liane, dalle bizzarre forme e dimensioni delle foglie, e poi dalla vita che osservo a ogni passo. Non so quanti tipi di farfalle ho visto che apparivano e sparivano come lampi colorati ovunque volgessi lo sguardo. Alcune piccolissime, altre grandi come uccelli. In foto ne troverete solo un paio perché sono sfuggenti e soprattutto perché in quei momenti pensavo più a osservare che fotografare. Kadek imita i versi degli uccelli, mi parla di piante e animali e lo fa in modo divertente, è una donna spiritosa ed è piacevole scherzare con lei mentre camminiamo invece che seguire una guida saputella e noiosa.
conchiglie di lumaca |
Sotto le scarpe sento scricchiolare rami spezzati dalle forti piogge delle ultime settimane che, insieme ai venti di tempesta, hanno perfino abbattuto alberi enormi. A scricchiolare, però, c'è anche qualcos'altro: gusci vuoti di lumache, bianchi e belli grossi, che ricordano le conchiglie su una spiaggia tropicale. Ho immaginato quanto fossero grandi le lumache che li abitavano, ma io ne ho avvistate solo di dimensioni comuni, sia al lodge che aggrappate al fogliame durante la passeggiata. Dopo un po', il sentiero prosegue nel letto di un fiume in secca e Kadek mi racconta che solo due settimane fa era in piena, gonfio di pioggia, e scorreva violento scavando la terra circostante, tanto che oggi vediamo scoperte le radici degli alberi che crescono sulle sponde. Quelle sponde sono alte due o tre metri perciò immagino quanta acqua ci fosse fino a poco tempo fa proprio dove sto camminando. Finite le piogge, il fiume si è ritirato fino a scomparire, ma si è lasciato dietro tantissima spazzatura e plastica che lo staff del lodge ha raccolto per giorni in modo da ripulire la zona. Vi ho detto che adoro queste persone?
Giunte in fondo al Kingfisher, invece che ripercorrerlo a ritroso, Kadek mi guida lungo un “fuori pista” che conduce al Bulbul sul versante sinistro della collina. Nel punto più basso del sentiero, una breve diramazione porta a una casetta di legno intorno alla quale razzolano una dozzina di galline. «Queste sono nostre» mi spiega la mia compagna di camminata «Ci danno le uova per il ristorante. Io però non le mangio perché sono allergica.»
«Io non le mangio perché sono vegana.»
«Oh, che brava! Io non mangio carne, ma il pesce sì.»
Vi ho detto che adoro Kadek?
Diventiamo ancora più amichette quando le domando se abita vicino al lodge e se le piace il suo lavoro. Lei mi racconta tutto: di suo marito, dei due figli adolescenti, di cosa le piace fare nel tempo libero, dei suoi problemi col motorino. Tutto, e sorride perché nessuno le chiede mai di lei, solo informazioni su Bali. Mi indica anche una scorciatoia per arrivare in paese attraverso il bosco – fa tanto Cappuccetto Rosso, eh? – anziché prendere la lunghissima e assolata strada asfaltata che gira intorno alla collina.
Rientrate al lodge, ci siamo salutate, promettendoci altre passeggiate. È stato proprio bello. Grazie, anzi, terima kasih, Kadek :)
P.s. Per le passeggiate ho creato un nuovo album. Non ho pensato a farmi fotografare anch'io e Kadek compare solo di sfuggita. Rimedierò la prossima volta. Intanto ho aggiunto foto del giardino e della piscina a quello sul lodge.
Te l'ho detto che mi piace molto questa Simona "indonesiana"? :)
RispondiEliminaGrazie, Marina. È bello che tu mi segua in questo "fuori pista" dai blog di scrittura. Qui curo meno la forma, ma questa sostanza è un altro lato di me, felice che ti piaccia :)
EliminaVorrei essere li con te... io ti seguo. Fammi vedere coi tuoi occhi e sentire col tuo cuore. Un abbraccio. Ilaria.
RispondiEliminaCara Ilaria, tu conosci i miei occhi e il mio cuore da quando eravamo ragazzine. Col tempo ci siamo riempite di esperienze, siamo cresciute, ci siamo un po' fatte cambiare dalla vita, eppure in qualche modo abbiamo ancora quindici anni e guardiamo il mondo con lo stesso spirito di allora. Ci scrivevamo lettere con le penne colorate, ora con un computer, ma l'importante è che ci riconosciamo sempre :)
EliminaChe meraviglia ragazza, ti immagino semore come Indiana Jones e sorrido pensandoci immersa nella natura. Continua così.
RispondiEliminaBarbüna Jones ;)
EliminaLa liana riccia *^*
RispondiEliminaSembra tutto uscito da un libro, vero?
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