domenica 25 gennaio 2015

Congratulazioni, ma non a noi

A volte mi chiedo se i politici navighino in Internet come me e si imbattano nelle stesse notizie. Mi rispondo di no, probabilmente visitano solo siti porno, perché sembrano ignorare cose evidenti e semplici, come tutti i numeri inseriti in questo post, reperiti in rete senza sforzo.
L'esempio di oggi è questo



Avete letto bene: un piccolo stato del Centro America, che produce già il 99,2% della sua energia grazie a fonti pulite e rinnovabili, tra pochi anni arriverà al 100%. 
L'Italia è ferma al 40%, quindi, largamente surclassata da uno di quei paesi che definiamo "in via di sviluppo". In questo caso quale sarebbe lo "sviluppo" che ci colloca nel Primo Mondo e non nel Terzo? Siamo il Paese d'o sole e dovremmo avere pannelli solari su ogni tetto, dalle case alle scuole, dalle fabbriche alle chiese, invece abbiamo soppresso da tempo gli incentivi per chi passa al fotovoltaico. Non parliamo delle polemiche sull'estetica delle pale eoliche. Poi sono io quella cattiva.
Come ha fatto la Repubblica di Costa Rica a raggiungere questo risultato? Rullo di tamburi: eliminando le spese militari! Già, questo è stato sufficiente a far risparmiare al governo abbastanza denaro da investire nelle energie rinnovabili che al momento, maledizione, sono fonti piuttosto costose. Considerate anche che, investendo nel settore delle fonti rinnovabili, nell'agricoltura sostenibile e nell'edilizia a risparmio energetico, si creano posti di lavoro.
Ora mi direte che la Costa Rica, però, ha solo 4.800.000 abitanti. Va bene, precisetti, ragioniamo in termini mondiali.
Nel 2013, la spesa militare mondiale ammontava a 1.747 miliardi di dollari, 19 miliardi spesi dall'Italia (per i precisetti ho già scontato la parte relativa alle spese per l'attività di polizia svolta dai Carabinieri). Pensate quanto potrebbero fare tutti questi soldi per il nostro pianeta, sia in termini di protezione della natura che per la qualità della nostra vita, se solo smettessimo di farci la guerra. 
È una cosa che mi manda fuori di testa e i politici di tutto il mondo fanno finta di niente perché tanto non saranno più qui quando i loro pronipoti erediteranno un mondo arido, insanguinato e puzzolente. Un giorno, neanche troppo lontano, vivremo in prima persona uno di quei film tv sulle catastrofi con la solita trama dello scienziato che aveva predetto il disastro e messo in guardia il governo sui rischi di una politica ambientale irresponsabile, ignorato e poi richiamato d'urgenza per diventare l'eroe che salva il mondo.
Le soluzioni esistono e sono a portata di mano, se solo qualcuno si prendesse la briga di dare ascolto allo scienziato del film. Forse bisognerebbe inserire pubblicità ambientaliste sui siti porno.


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