sabato 24 gennaio 2015

Quando sarò ricchissima

I soldi, si dice, non fanno la felicità. Certo, come affermava il titolo di un'antica telenovela "anche i ricchi piangono", ma non ci sputerei. I soldi, per me, servono a comprare il tempo per stare con chi ci piace e fare quello che ci piace, invece che trascorrerne il 90% lavorando, riposandoci dal lavoro e lamentandoci del nostro lavoro.
Da regina della fantasticheria, ma ordinata come un foglio Excel, ho quindi elaborato un progetto personale nel caso diventassi ricchissima. In realtà è un piano in continua evoluzione perché mi vengono sempre nuove idee, contiene, però, tre punti fermi:
  • comprare una villetta a Cattolica, a due piani, uno per mio padre e uno per mio fratello
  • viaggiare per sempre
  • proteggere gli animali e l'ambiente
Non mi interessano il televisore gigante o l'auto di lusso, una volta sistemata la mia famiglia, voglio solo girare il mondo con il TdC e con gli amici  perché è ciò che mi rende felice. Continuerò a viaggiare come faccio ora, non passando da un resort all'altro perché secondo me quello non è affatto viaggiare, ma potrò permettermi di raggiungere luoghi più lontani (certi biglietti aerei costano un paio di stipendi normali) e di restarci più a lungo, senza dover comprimere una grande esperienza in due settimane di ferie. Potrò sostenere l'eco turismo ovunque e contribuire alla salvaguardia di ambienti naturali dove poter osservare, senza disturbare, gli animali liberi e protetti. Non è che salverò il mondo, ma forse qualche angolino. Immaginate la mia soddisfazione quando le ruspe di una multinazionale, arrivate per distruggere una foresta, dovranno fermarsi davanti a un cartello con scritto "Area protetta dalla Barbuna". Che bel modo di alzare il dito medio verso chi non ama questo pianeta!

Non so se comprerò una casa, anche se il TdC avrà di sicuro il suo bungalow a Maui dove invitare Thomas a fare windsurf tra i campioni. Bali è ancora in cima alla mia classifica dei luoghi dove abiterei, ma c'è così tanto da esplorare che non posso ancora decidere. Nel frattempo, i miei pochi averi, staranno nel box della villetta a Cattolica. Un'alternativa interessante alla fissa dimora mi è arrivata dalla pagina "Strano ma vero" della Settimana Enigmistica che parlava dello yacht nella foto (cliccate per ingrandirla), a forma di isola tropicale con tanto di vulcano, cascate, capanne e spiaggia. Se riuscissi a renderlo energeticamente autosufficiente e totalmente non inquinante, sarebbe perfetto. 
Che ve ne pare?

2 commenti:

  1. Questo post è di una bellezza tale al quadro del guerriero di De Chirico...

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    1. Yuri, quel quadro è stato esposto per sbaglio perché si vede benissimo che non è nemmeno finito. La prossima volta, scelgo io la mostra!

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