lunedì 20 ottobre 2014

Altre magie della dea Pele

L'ultimo giorno su questa isola stupenda e difficile è trascorso. L'uragano Ana, ormai declassato a tempesta tropicale, ha dato un colpo di coda questa mattina con un forte acquazzone che ci ha costretti a ritardare la seconda visita al Volcanoes NP.
Nell'attesa che il tempo migliorasse, abbiamo fatto il bucato e un salto al supermercato. Quando sarò tornata a casa, voglio mangiare solo verdura per un mese perché qui fatico a trovarne fresca. La servono sempre strafritta oppure annegata in strane salsine: mi mancano insalata e pomodori, cetrioli e peperoni, cipolle e zucchine. A parte la questione del cibo, però, continuo ad amare follemente Big Island perché oggi ci ha regalato un'altra giornata indimenticabile.
Al primo spiraglio di sole, abbiamo preso la mia macchinina e siamo corsi, per quanto possa correre il catorcio, al parco dei vulcani per fare due dei trekking che ci siamo persi l'altra volta. Ormai ci muoviamo tra Hilo e il Puna District con disinvoltura e abbiamo raggiunto la meta in poco tempo.
La tempesta, continuando a singhiozzo, ci ha permesso di compiere gran parte del percorso sotto un intenso cielo blu accendendo tutti i colori della natura e ci ha spruzzati di pioggia leggera quando faceva troppo caldo. L'isola, questa volta, ha collaborato, ma ci siamo comunque ustionati ogni lembo di pelle scoperta perché, aspettandoci il maltempo, abbiamo lasciato la crema solare in camera. Non importa: ne valeva la pena!
Metallo fuso, quanto doveva essere caldo?
Ancora una volta, i sentieri che abbiamo seguito ci hanno condotti attraverso paesaggi incredibili, dove il tempo sembra essersi fermato all'improvviso bloccando la lava in movimento come in una fotografia. Se, guardando le foto, immaginate quelle forme nere di un scintillante rosso fuoco, avrete davanti la scena di un'eruzione in diretta. 
Oggi abbiamo seguito il Mauna Ulu Eruption Trail fermandoci ai punti numerati che rimandavano all'ottima guida da 2 dollari comprata al Visitor Center. Questo percorso racconta la storia di una delle più spettacolari eruzioni del Kilauea dal cratere Pu'u Huluhulu allo scudo di lava Mauna Ulu. Ce l'ha raccontata accompagnandoci attraverso le drammatiche scene di creazione e distruzione che ci sfilavano intorno mentre camminavamo.
Le pietre laviche, come ho già detto, sono splendide: sembra di passeggiare su una distesa di gioielli scintillanti, poi ti volti e diventano enormi e spaventose masse cristallizzate nell'atto di esplodere, colare, scorrere e divorare il paesaggio.
Nel 1969, lungo quella che era la vecchia Chain of Craters Road, si aprirono improvvisamente gigantesche fratture nel terreno dalle quali scaturirono altissime fontane di lava. Altre enormi fessure squarciarono il terreno nel 1973, mentre l'eruzione era ancora in corso. Nell'area del cratere Pu'u Huluhulu il paesaggio era catastrofico: laghi di lava ribollenti di gas, fiumi di lava che colavano dalle pendici del cono vulcanico, foreste che venivano incenerite e alberi trasformati in sculture di pietra nera, cascate di lava più alte e larghe di quelle del Niagara. Tutto questo ha lasciato tracce ben visibili lungo il sentiero e potete vederlo nelle foto.
Barbi, TdH e Mauna Ulu
L'attività eruttiva durò fino al 1974; per cinque anni la dea hawaiana dei vulcani Pele diede spettacolo, poi sua sorella Hi'iaka cominciò a riportare la vita sulle terre devastate con le prime piante. 
Il sentiero ci ha portati dalle spaventose fratture accanto alla vecchia strada, attraverso una foresta di alberi pietrificati fino alla sommità del Pu'u Huluhulu dalla quale si vede lo scudo del Mauna Ulu, una montagna creata dall'accumulo della lava eruttata dal cratere.
Guardate le foto e impressionatevi!

Quando sarò a casa, scriverò più dettagliatamente la storia narrata da questo trekking e da quello fatto l'altro giorno al cratere Kilauea Iki. L'abbiamo rivisto oggi dall'alto del Devastation Trail, un percorso breve che rende l'idea della devastazione causata dell'eruzione dell'Iki con la sua fontana incandescente: non è rimasto niente di niente su quel versante.
A fine giornata ci siamo fermati a bere tè e caffè nell'unico lodge all'interno del parco, di fornte al Visitor Center. Ci siamo goduti le bevande fumanti mentre fuori il cielo si riempiva ancora di nubi scuri e la temperatura calava rapidamente. Ce le siamo godute soprattutto perché le abbiamo gustate seduti in un'elegante sala con vista sulla caldera del Kilauea. Un ottimo modo di salutare il parco nazionale.
Forse vi ho detto anche troppo sulla storia dei vulcani hawaiani, scusate, ma questo argomento mi appassiona e questo parco mi ha portato dentro un documentario. Tornerò sull'argomento da Monza, con più calma. Ora è arrivato il momento di partire per una nuova avventura, volando sull'isola di Maui.
Non vorrei andarmene, c'è ancora tanto che voglio vedere qui. Mi sono affezionata alla graziosa e sfortunata Hilo fin da quando ho letto il libro di Dudley e poi voglio campeggiare nel parco dei vulcani per conoscere altre prodezze di Pele, la dea capricciosa che ci ha mostrato la potenza della natura. Devo assolutamente tornare e dedicare più tempo a Big Island per viverla fino in fondo, dalla vetta innevata del Mauna Kea ai fondali oceanici, passando per gli spettacolari paesaggi vulcanici.
In ostello si incontrano tante persone, sia al buffet della colazione che la sera, quando si abbassano le luci nel salone, e rimangono solo quelli che, come me, riordinano foto e scrivono mail e blog illuminati dagli schermi dei pc. È stato chiacchierando con altri ospiti e con i ragazzi dello staff che abbiamo scoperto nuove strade e luoghi da visitare. Lo scambio di consigli è sempre stato parte del nostro modo di viaggiare, a Maui, però, abbiamo per la prima volta affittato un appartamento e dovremo cercare altrove qualcuno con cui interagire per scoprire i segreti di un'altra isola, seppur molto più piccola di questa.

Ora vado a letto perché domani la sveglia è alle 5.30 e per questa ultima notte sono sparite le nubi e si sono accese le stelle. Goodnight, Big Island.

2 commenti:

  1. ...spiace ma tdh non ci piace...fa pure rima che col tdc si fa prima!
    ciao hawaiani...quanto sei felice surel?!

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