domenica 26 ottobre 2014

Gente de Maui e tartarughe

Prima di uscire dal 170 di Peahi road, ci siamo fermati al laboratorio di Maxi per salutarlo, come ogni mattina da quando siamo qui. Il nostro amico argentino costruisce e ripara tavole da surf e windsurf in quello che sembra poco più di un garage incasinato circondato da piante di banane. Il fatto è che, nonostante con la sua flemma sembri sminuire tutto, è davvero bravo in quello che fa, tanto che, a contendersi il suo talento di creatore di tavole, sono due grandi marchi: Quatro, per la quale ha lavorato quindici anni e ormai è un membro della famiglia fondatrice e JP, brand australiano di proprietà del pluri campione mondiale di windsurf Jason Polakow. Vi racconto tutto questo per spiegarvi come mai stamattina il TdH avesse l'espressione di chi ha visto la luce: sceso dall'auto per andare a salutare Maxi, si è trovato davanti proprio il super campione. "Questo è Polakow!" ha esclamato dopo un attimo di smarrimento "Minchia! Questo è Polakow!"
il nostro frigo pieno di birre
Insomma, nel minuscolo paesino di Haiku, in una via tutta buche che fa ansimare la Subaru, si trova l'ingresso della proprietà di Maxi, segnalato da una tavola da windsurf conficcata nel terreno con il numero civico dipinto sopra. A destra si vede la villa dove vive con la moglie e la figlia di due anni, a sinistra quello che sembra un garage, ma è in realtà la fabbrica della JP, dove un artigiano argentino con gli occhi azzurri e il sorriso sereno crea tavole per leggende del surf e del windsurf. In mezzo c'è una discesa sterrata che porta al nostro bungalow (o cottage o capanna o casetta o prefabbricato, come volete chiamarlo) con i costumi appesi ad asciugare nella veranda e il frigo pieno di birra.
Siamo usciti con la nostra Subaru cigolante per andare a farla controllare da Sergio perché da ieri si è accesa una spia inquietante. "Una sola?" ci ha chiesto appena arrivati "Allora non è grave."
Ha provato l'auto, ha smontato, pulito, rimontato e in mezz'ora siamo ripartiti. Ottimo! Quando guardo lavorare persone come lui, penso che avrei dovuto fare il meccanico e non la scrittrice per poter girare il mondo.
la weird wave insegue le vele
Torniamo a Kanaha per l'ultima sessione di windsurf del TdH e potete vedere le foto degli ultimi due giorni nell'album windsurfing aggiornato. Ci trovate personaggi come una ragazza italiana bionda e tatuata, un campione italiano che tenta di insegnare alla sua fidanzata che in breve si spazientisce, un tizio biondo che fa un salto davanti al mio obiettivo, la weird wave che insegue le vele per divorarle e altre bellezze di questa spiaggia. 
In questi giorni, il TdH ha fatto amicizia con un gruppo di vecchi surfisti, facendo tesoro dei loro consigli perché nessuno conosce questi luoghi quanto loro che da anni escono tra le onde ogni giorno. Sarà la sindrome di Peter Pan, sarà che l'aria di mare mantiene giovani, sarà che per qualcuno di loro gli anni Sessanta non sono mai passati, ma aspettano il vento giusto e partono con le loro vele colorate e le mute che tengono insieme ossa fragili e tatuaggi sbiaditi. Questa gente, probabilmente, sa cos'è Maui.
Non lo sanno, invece, i ragazzini con i capelli tinti di biondo, i muscoli appena lucidati e i costumi alla moda; non lo sanno le signore ben pettinate che prendono il sole fuori dai resort sulla costa di Kihei e, anziché guardare il panorama, leggono riviste di gossip; non lo sanno i sedicenti figli dei fiori che hanno meno di trent'anni e credono che, per cambiare il mondo, una buona filosofia di vita sia smettere di lavarsi; non lo sanno le persone che fanno grandi discorsi, vantandosi di conoscere questo e quel surfista famoso, come se ciò rendesse loro migliori; non lo sanno certi italiani che si trasferiscono qui solo per dire agli amici che vivono alle Hawai'i. 
Non ho la presunzione di saperlo io, ovviamente, che solo da sei giorni mi trovo su questa strana isola che ammalia da lontano chi sogna paradisi esotici. So, però, che Maui non è un cocktail sulla spiaggia servito in una noce di cocco e non è uno spinello intorno a un falò, non è il traffico in coda al maledetto semaforo di Paia e non è il tour organizzato. 
Ho'okipa
Maui appartiene all'oceano e al vento che in ogni momento ne cambiano l'aspetto e l'umore, i colori e il sapore. Per questo, so che le uniche persone che possono avvicinarsi all'essenza di quest'isola sono i ragazzi e le ragazze che entrano in acqua a qualsiasi ora rispondendo a un richiamo che nessun altro può percepire; gli uomini e le donne che ho visto volare tra le onde con tavole e vele, come farfalle in un prato blu; quelli che sono nati qui e quelli che ci sono venuti unicamente per le onde e il vento perché ogni altro motivo è secondario; tutti quelli che al tramonto non erano a ubriacarsi in un locale, ma galleggiavano tra le ombre aspettando l'ultima onda per poi dire "Ancora un'altra..."; quelli che stanno in acqua per divertirsi e godere, non per dimostrare qualcosa a chi guarda, che siano campioni mondiali, vecchi appassionati o principianti. In realtà, forse non lo sanno bene nemmeno loro, ma di sicuro sono quelli che ci si avvicinano di più. 
Questo, per quanto riguarda le persone, ma, come sapete, a me non piacciono le persone, anche se ne esistono alcune speciali. Il vero regalo di Maui per questa ultima sera è arrivato, pensa un po', da Ho'okipa. Avevo letto che tra gli scogli, sul lato destro della spiaggia, si potevano trovare tartarughe marine a risposo mimetizzate tra le rocce. Stamattina,poi, mentre il TdH cambiava una vela al noleggio dove lavora Cammarota, anche lui ce ne ha parlato, dicendo che al tramonto se ne contano decine e l'area viene chiusa con un nastro perché i turisti non le disturbino. Potevo perdermele?
Nella cornice più bella dell'isola, ho potuto ammirare questi giganti buoni che si rilassavano sulla sabbia e mi è tornata in mente la tartaruga con cui ho nuotato in Thailandia e le baby tartarughe di Gili Meno, ma così assonnate sulla spiaggia non le avevo mai viste. Intanto il sole calava sulle onde e sui surfisti e cadeva una pioggia leggera che ha disegnato due arcobaleni alle spalle della baia. Ecco, le tartarughe sicuramente conoscono il segreto di Maui e questo fa di loro le creature libere e felici che tutte quelle persone in acqua vorrebbero essere per sempre... Come me.

Trovate tartarughe, arcobaleni e surfisti nell'album di Ho'okipa appena aggiornato e ricordatevi che potete rivedere ogni album nella pagina Foto de passacc.

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