martedì 18 febbraio 2014

Cactus nella nebbia

Come da programma siamo partite stamattina da La Paz alle 5.30 e siamo arrivate a Guerrero Negro alle 18. Nel mezzo: la fiera dell'incredibile.
Era ancora buio quando abbiamo caricato la nostra macchinina a noleggio (una I10 blu che spariva nel parcheggio tra i giganteschi pickup americani). Qui il traffico non esiste, tanto meno prima dell'alba quindi siamo uscite comodamente dalla città e abbiamo imboccato la Carretera Transpeninsular verso nord, al volante la Barbuna. Mentre la strada si allontanava dai centri abitati per inoltrarsi nel deserto, a est cominciava a sorgere il sole: uno spettacolo magnifico! Cactus altissimi spuntavano dalla terra secca e la striscia asfaltata che ci guidava saliva e scendeva tra i colori dell'alba e del deserto. Luce rosa, strisce di cielo azzurro, cactus verdissimi, terra gialla e asfalto nero. In giro solo noi, incantate già all'inizio del viaggio.
Questa “autostrada”, una corsia per senso, è perfetta e in questo la Baja California si discosta dalla Calabria. L'asfalto sembra nuovo, non ci sono buche, le linee sono perfette e ben visibili, la segnaletica si prende letteralmente cura del guidatore avvisandolo di curve e pendii, dossi, direzioni e distanze. Abbiamo incontrato spesso deviazioni per la manutenzione, cioè nuove corsie che si allargavano intorno a quella in riparazione, con operai alacremente al lavoro sotto il sole mentre da noi i cantieri sono spesso disabitati. Abbiamo concluso che probabilmente la maggioranza della forza lavoro della Baja California è impiegata nella manutenzione stradale.
Alba nel deserto
Ma torniamo al deserto. A un certo punto sono comparsi segnali di pericolo che parlavano di nebbia, ne abbiamo riso: che nebbia vuoi che ci sia nel deserto californiano? Un chilometro dopo, il nulla ha inghiottito il paesaggio. Era qualcosa di surreale scorgere i profili dei cactus avvolti da una nebbia come non se ne vede più nemmeno in val Padana e l'umidità che gocciolava dagli specchietti. Vedrete le foto perché non ci si crede neanche mentre ci si passa in mezzo e abbiamo proseguito così fino a Santa Rita dove abbiamo fatto il pieno di benzina a 12 pesos al litro, poco più di 50 centesimi di euro. Da lì si susseguono alcuni paesini e la strada ti costringe a rallentare con dei dossi infidi e altissimi fino a Ciudad Insurgentes dove abbiamo fatto una sosta pipì. Lo troverete incredibile, ma i bagni dei benzinai messicani sono pulitissimi, non c'è paragone con i nostri Autogrill. Qui il cielo era nuvoloso, perfetto per viaggiare senza patire il caldo.
Fini a questo punto la strada da La Paz si allontana dalla costa, poi da Ciudad Insurgentes svolta di nuovo a est verso il mare, ma prima di arrivarci attraversa un tratto splendido che abbiamo chiamato “valle dei cactus” dove la Carretera s'inerpica su alte colline e attraversa canyon e valli spettacolari. Anche il cielo si è aperto, vedevo le nuvole grigie nello specchietto retrovisore mentre davanti a me splendeva un sole sempre più caldo.
Dopo diversi chilometri abbiamo avvistato il Mar di Cortés e il contrasto di colori è stato abbagliante. È un mare cristallino sotto le scogliere e perfino in prossimità delle città che ci ha accompagnato fino alla cittadina di Loreto prima che la strada riprendesse a correre all'interno. A un certo punto abbiamo incontrato un posto di blocco dell'esercito perché si passava nei pressi di una base militare. I soldati sono stati gentili anche perché non parlavano inglese e ci siamo arrangiati con il nostro poco spagnolo, hanno fatto una veloce perquisizione dell'auto e ci hanno augurato buona vacanza. Poco dopo abbiamo ripreso a viaggiare lungo la costa e nel tratto dopo Rosarito ci sono tante baie con spiagge bianchissime dove si fermano i camper tutti in fila, come villette a schiera vista mare. Sembrano cartoline.
I segnali di lavori in corso non ci preoccupavano finché ci siamo dovute fermare. La situazione era questa: strada temporaneamente interrotta, mezzi in coda su entrambe le corsie, una scavatrice ferma in attesa davanti a noi e un'altra in cima alla collina che buttava giù massi così grossi che rotolando sradicavano gli alberi sul fianco della collina. Sarà anche stata una frana programmata, ma era inquietante stare lì sotto ad aspettare. Dopo 10 minuti, la scavatrice ha ripulito la strada dalle pietre buttate di sotto dalla collega e la strada è stata riaperta.
Alle 14 ci siamo fermate a Santa Rosalia, un grazioso paesino sulla costa dove abbiamo pranzato al ristorante Mar y Tierra che ha un bel bagno, ma non segue la tradizione delle porzioni abbondanti quindi non lo consigliamo. Durante la sosta ci siamo addentrate in paese per prelevare pesos e Feddi ha trovato in farmacia l'integratore di vitamina D2 che cercava al prezzo stracciato di 1,5 euro per una confezione che da noi si paga 25€. Qui Feddi mi ha dato il cambio alla guida per gli ultimi 230 km di deserto, salite da cui non si vede oltre, ripide discese e un cielo blu inteso sorretto da migliaia di cactus fino a Guerrero Negro.
Il tizio che ci ha accolte al Motel Cowboy non era il massimo del receptionist, sembrava l'avessimo disturbato. Ha tirato fuori la mia prenotazione dove c'era scritto 550 pesos, l'ha corretto in 650 (35€) e ha voluto il pagamento anticipato in contanti, ci ha dato una chiave e un telecomando e se n'è andato. Venendo dal trattamento di lusso a La Paz, ci siamo rimaste un po' male e la camera non è bellissima, ma comunque 35 euro per due notti da dividere in 3 è un affare anche se i copriletti sono degli anni 60! In fondo chi se ne frega: siamo qui per le balene!
Infatti ci siamo precipitate a prenotare la barca sperando che ci fosse ancora posto per domani. Abbiamo visto un cartello per le escursioni fuori dal ristorante La Cazuela e siamo entrate a chiedere informazioni. L'omino delle prenotazioni è stato gentilissimo e mentre parlavamo sentivamo l'ottimo profumo che arrivava dalla cucina così ci siamo anche fermate a cena. Nessun problema per domani mattina, si parte alle 8, ma possiamo andare lì a fare colazione alle 7, la barca è piccola come abbiamo chiesto (massimo 8 persone, ma per ora abbiamo prenotato solo noi 3 quindi potrebbe essere un'escursione personalizzata!), vola, seguro!

Dopo questo lungo e bellissimo viaggio, a letto presto che domani c'è la missione abbracci alle balene da compiere!

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