venerdì 12 marzo 2010

Cambogia: il regno delle farfalle

Dopo un viaggio di 6 ore in bus da una Bangkok calda come stirare a ferragosto, siamo arrivati al confine cambogiano. Qui ci siamo fatti “fregare” 4 euro dal funzionario che ha compilato i moduli del visto per noi (potevamo farli da soli gratis, ma quando arrivi stanco alla frontiera e ti trovi in mezzo alla confusione...). Dopo il confine condividiamo il taxi per Siem Reap con due ragazze danesi e in 2 ore, una gomma forata e diversi incidenti con mucche sfiorati, siamo arrivati a Siem Reap.
Durante la nostra permanenza in Cambogia vogliamo sostenere alcuni progetti a favore delle comunità locali e della salvaguardia dell'ambiente.

Ai muri degli uffici di frontiera erano appesi manifesti che chiedevano di rispettare i bambini cambogiani perchè troppo spesso sono vittime di abusi anche sessuali da parte dei turisti. L'albergo dove alloggiamo, il Golden Mango, è gestito da giovani cambogiani che parlano un inglese perfetto e sono di una gentilezza e simpatia incredibili. La camera doppia con bagno privato costa solo 15 dollari a notte perchè è cinque minuti fuori città, ma il posto è stupendo, c'è internet gratis e le bici gratis. Si lasciano le scarpe fuori dalla hall e si gira a piedi nudi. Nelle camere ci sono consigli per il risparmio energetico e vendono cartoline i cui proventi vanno a bambini disagiati.
La sera siamo andati a cena al Butterflies Garden Restaurant che costa un po' più del nostro budget medio, ma è un altro modo di sostenere la comunità locale. Oltre a provare la cucina tipica khmer (con molti piatti vegani per i nostri amici strani) in un bellissimo giardino dove vivono circa 1000 farfalle, c'è una piccola boutique dove vendono prodotti confezionati da disabili e orfani ai quali vanno i profitti delle vendite (ho comprato una molletta di legno a forma di farfalla e un portamonete di seta, Sergio ha preso la magic cool khmer tie, che dovrebbe essere un foulard che tiene freschi tutto il giorno, ma non ha ancora provato).
Oggi abbiamo pranzato al Sala Bai che è una scuola di cucina gratuita per i giovani delle famiglie più povere in modo che possano imparare un mestiere ed essere indipendenti in futuro, questo il loro sito.
Non è difficile fare i turisti responsabili quando sai che i tuoi soldi vanno a queste persone che sorridono in modo incantevole e ti girano intorno senza disturbare troppo nei loro vestiti colorati, come altre mille farfalle. Se vai per la tua strada non ti infastidiscono (tranne ovviamente nei mercati come succede anche da noi quando i venditori ti chiamano alle loro bancarelle), se mentre passi in bici li saluti e sorridi ti rispondono con gioia.

1 commento:

  1. Siete proprio bravi: il mondo sarebbe meno grigio se tutti avessero come voi un'attenzione all'altro. Bacioni e ancora grazie le vostre riflessioni!!!!
    caroline

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