Quando ho cominciato a viaggiare ho scoperto la reale dimensione delle cose. Viste da casa, alcune sembrano più grandi, altre più piccole, poi le vedi, le incontri, le conosci e ti sorprendi di quanto fosse distorta la tua precedente visione. Perché si realizzi una scoperta, però, è necessario aprirsi a un luogo sconosciuto. E un luogo non è soltanto un dove, ma anche un come, un chi e un perché. È fatto di suoni, odori, colori, voci, sapori, panorami, persone, architetture, situazioni, animali, temperature, usanze, parole, piante, armonie e discrepanze. Tutto questo, e molto ancora, ci fa amare o detestare un luogo.
Secondo la mia idea di viaggio, non hai viaggiato se non torni con un po' di quel luogo addosso e dentro, se non ti sei lasciato un po' cambiare e non per forza in positivo perché puoi tornare arricchito, ma anche sentirti derubato di tempo e denaro. Non sto mitizzando il viaggiare, è un'esperienza e come ogni esperienza può farci bene o male, ma se non ci fa nulla, allora non l'abbiamo vissuta.
Vi racconto tante cose belle, ma Bali non è il paradiso, è piena di problemi come ogni altro luogo al mondo. Io, però, cerco quello che ogni luogo ha da offrire di bello e spesso lo trovo.
Vi racconto tante cose belle, ma Bali non è il paradiso, è piena di problemi come ogni altro luogo al mondo. Io, però, cerco quello che ogni luogo ha da offrire di bello e spesso lo trovo.
stop ai cattivi |
Aggiungo qualche foto in fondo all'album di Ubud per mostrarvi la casa e gli eventi di questi giorni, ma sapete che ritrovate tutti gli album nella pagina foto de passacc, vero?
L'abitazione è di quelle tradizionali. Si accede attraverso un vialetto strettissimo e ci si trova davanti una statua con la mano alzata nel gesto di impedire l'accesso agli spiriti maligni che, secondo il mito, sanno camminare solo diritto e, trovandosi la via bloccata, sono costretti a retrocedere. Quelli benigni, invece, girano intorno alla statua ed entrano. All'interno, sembra di trovarsi in un villaggio di casette minuscole, a un solo piano, con i tetti di tegole alti e spioventi, ognuna rialzata di uno o due gradini, ognuna con una veranda e i pavimenti di piastrelle colorate. In realtà, le singole “casette” sono le stanze che compongono la casa e sono collegate da vialetti scoperti, lastricati e decorati. Se piove, insomma, si corre sotto l'acqua dalla cucina al salotto, dal bagno alla camera da letto. Un'area del cortile è destinata al tempio di famiglia dove si celebrano i rituali quotidiani, mentre per le preghiere comuni nei giorni di festa si va in quello di Monkey Forest.
L'abitazione è di quelle tradizionali. Si accede attraverso un vialetto strettissimo e ci si trova davanti una statua con la mano alzata nel gesto di impedire l'accesso agli spiriti maligni che, secondo il mito, sanno camminare solo diritto e, trovandosi la via bloccata, sono costretti a retrocedere. Quelli benigni, invece, girano intorno alla statua ed entrano. All'interno, sembra di trovarsi in un villaggio di casette minuscole, a un solo piano, con i tetti di tegole alti e spioventi, ognuna rialzata di uno o due gradini, ognuna con una veranda e i pavimenti di piastrelle colorate. In realtà, le singole “casette” sono le stanze che compongono la casa e sono collegate da vialetti scoperti, lastricati e decorati. Se piove, insomma, si corre sotto l'acqua dalla cucina al salotto, dal bagno alla camera da letto. Un'area del cortile è destinata al tempio di famiglia dove si celebrano i rituali quotidiani, mentre per le preghiere comuni nei giorni di festa si va in quello di Monkey Forest.
scorcio di casa |
il nostro penjor |
vestita a festa |
mangia che sei sciupata! |
Ripeto: in quale hotel ti trattano così?
sempre belle le tue foto!
RispondiEliminaE ogni foto una storia ;)
EliminaGrandissima Simona
RispondiEliminagrazie perchè ci fai viaggiare con te provando nuove emozioni
Grazie a voi che mi seguite. A me piace raccontare ;)
EliminaPigghiatill ca je bon
RispondiEliminaHo scritto il post aspettando questo commento :))
EliminaSei tra nobili, quando leggo i tuoi racconti mi domando in cosa consista la superiorità presunta degli occidentali. Mi sembrano così vicini all'Assoluto mentre noi cerchiamo il collegamento wi-fi.
RispondiEliminaNel mio mondo ideale non saremmo tutti uguali, ma tutti alla pari. La diversità è interessante, se la rispetti ti accoglie. Ogni scambio dovrebbe arricchire entrambe le parti. La presunzione di superiorità, al contrario, crea sempre conflitto.
EliminaSei veramente brava a scrivere e raccontare...mi sembrava di vederlo.il rituale mentre lo descrivevi. Hai avuto l'onore e la fortuna di partecipare alla manifestazione..chissà che emozione!!! Continua così
RispondiEliminaSì, è stato bello partecipare da balinese adottiva anziché rimanere fuori con i turisti, mi sono sentita fortunata, privilegiata. Quando posso, anche se solo a parole, mi piace portarvi con me :)
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