mercoledì 12 aprile 2017

A pranzo nel vulcano

Negli anni avete letto le mie storie su Stromboli, Kelimutu, Anak Krakatau, Kilauea, Mauna Ulu, il supervulcano Toba col suo lago e altri post da appassionata di geologia, soprattutto dalle Hawaii. Oggi aggiungo alla lista un nuovo vulcano, anzi, una bella caldera del diametro di 13 chilometri, tra le più grandi al mondo. 
Signore e signori, vi presento il Monte Batur.


Come vi mostra bene il satellite di Google, il cono a due bocche del Batur è la punta di un iceberg fatto di magma anziché di ghiaccio. L'omonimo lago a forma di mezzaluna riempie una parte di caldera fino a un altro cono, il Monte Abang. A sud ovest della caldera c'è la montagna più alta, e più sacra, di Bali: il Monte Agung. Tutti questi vulcani sono ancora attivi, la più recente eruzione del Batur è stata nel 2000 e la verniciata nera sul suo fianco che vedrete nelle foto non è un'ombra, ma l'ultima colata di lava. 


Ieri, dopo colazione, sono partita in motorino con Atik che conosce la zona perché una sua ex compagna di università, Ayu, abita lì vicino. Ottima scusa per una gita che non mi andava di fare da sola. Lungo la strada tra Penelokan e Kintamani si trovano molti punti dai quali scattare foto del panorama e ne abbiamo approfittato mentre aspettavamo Ayu. Quando è arrivata col suo sorriso simpatico e tutta chiusa nel suo giubbotto - e va bene che l'aria del mattino a 1700 metri è fresca, ma non così tanto - ci ha guidato giù per la strada che scende al lago. Ci siamo inoltrate in un paesaggio di blocchi di lava solidificata e rocce scagliate in aria dalle eruzioni del Batur, le più vecchie sepolte dalla vegetazione, ma molte ben visibili a ricordarmi dove mi trovavo.

Intorno al lago sorgono quindici villaggi, alcuni raggiungibili solo in barca, e ci siamo fermate a pranzare in un ristorante galleggiante, cioè con i tavoli su piattaforme di legno tenute a galla da bidoni vuoti, come le zattere dei naufraghi, ma saldamente ancorate l'una all'altra così non ho sofferto il mal di lago. La vista dall'interno della caldera è impressionante e le creste che le fanno da corona si moltiplicano nello specchio del lago. Vorrei essere una fotografa migliore, ma, come dico sempre, nulla sostituisce una visita di persona. Quando il vento ha cominciato a radunare qualche nube troppo scura sopra le nostre teste, ci siamo dirette a casa di Ayu.
L'attività vulcanica ha reso molto fertili i terreni circostanti e la zona è famosa per gli alberi da frutto, infatti, lungo le vie secondarie si trovano molte bancarelle di contadini che vendono i loro prodotti appena raccolti. Di nuovo, la mia fortuna di essere stata adottata da balinesi mi ha portata dove i turisti non pensano nemmeno di andare. La famiglia di Ayu ha giusto un frutteto che lei non vedeva l'ora di mostrarci. Camminando e chiacchierando tra mandarini, banane, guava e caffè, Ayu riempiva di frutta un grosso sacco giallo che, alla fine della passeggiata, abbiamo scoperto essere un regalo per Atik e me. Saranno stati dieci chili di mandarini, ma non contenta ha mandato un suo parente su un albero per raccoglierci anche qualche frutto di guava. Ed ecco come eravamo cariche lasciando Kintamani.

Una delle strade che tornano verso Ubud, passa per Tegalalang, un paesino celebre per la vista sulle risaie a terrazza più ripide dell'isola. Erano le due e mezza del pomeriggio, l'orario più indicato dai dermatologi per stare sotto il sole equatoriale senza protezione, e malgrado questo la strada e i sentieri che attraversavano i terrazzamenti traboccavano di turisti. Ci siamo fermate appena il tempo di scattare qualche foto e siamo fuggite a casa. Conviene andarci la mattina presto, segnatevelo.

Vi lascio al nuovo album e vado mangiarmi un mandarino perché bisogna pur smaltire 'sta frutta prima che il caldo la rovini, no?



4 commenti:

  1. Noi passeremo, il vulcano resterà nella sua tremenda bellezza.

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    1. E questo è proprio ciò che dice il nome del mio blog.
      I vulcani sono tra le poche meraviglie della natura che l'uomo non può domare, distruggere o estinguere.
      Noi siamo di passaggio, ma mentre passiamo è bello fermarsi un attimo a godere di queste bellezze.

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  2. Super affascinanti questa gita e questi paesaggi!!! E finalmente un po' di bellissime foto con te!

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    1. Quando sono da sola chi mi fotografa? Mi serve un'assistente ;)

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