venerdì 8 maggio 2015

Cose antiche

L'archeologia mi ha sempre appassionata. Ho divorato libri su antichi misteri, documentari sulle grandi civiltà del passato e i film di Indiana Jones sono tra i miei preferiti fin da bambina.
Visitare un sito archeologico mi fa pensare a chi l'ha costruito, immagino scene di vita dell'epoca e fantastico sulle storie degli archeologi che, tra mille difficoltà, riportano alla luce questo patrimonio inestimabile in ogni parte del mondo. È emozionante trovarsi davanti a qualcosa che è sopravvissuto per secoli, conservando il suo fascino e raccontando storie di popoli che non ci sono più. D'altra parte, mi rattrista riflettere su quanto abbiamo distrutto e perduto per imporre una cultura diversa o per far passare un'autostrada. Certi misteri rimarranno irrisolti.
Riprendo dai miei viaggi il ricordo di alcuni siti che mi hanno fatto viaggiare indietro nel tempo.


Egitto
la piramide di Cheope
In Egitto, il mio primo viaggio con il TdC, sono rimasta incantata in diverse occasioni. Al cospetto delle piramidi di Giza, ero impressionata dall'altezza e dalla maestosità di queste costruzioni e mi sono ricordata di Graham Hancock che in Impronte degli dei spiegava che il sito rispecchiava il cielo. Considerando il fiume Nilo come la Via Lattea, le tre piramidi sono perfettamente allineate alle tre stelle della Cintura di Orione e si trovano tanti altri riferimenti geografici, astronomici e matematici nelle loro proporzioni e orientamento. Lo stesso vale per la Sfinge, anche se ho dovuto fare uno sforzo d'immaginazione per tagliare fuori dalla mia vista i brutti edifici moderni dall'altra parte della strada. Se avete letto il libro, che crediate o meno a teorie e leggende, cercherete come me gli indizi e i particolari descritti da Hancock, mentre i turisti intorno a voi vedranno soltanto un monumento da fotografare. Per questo consiglio sempre di leggere qualcosa sulla meta che state per visitare: aggiunge qualcosa all'esperienza.
Toth
Allo stupendo museo archeologico del Cairo, per il quale ci vorrebbero due giorni di visita, sono stata accolta dalla statuetta dello scriba che si trova nelle foto di ogni testo scolastico. Sono tornata bambina, alle elementari, quando per la prima volta ho sentito parlare degli antichi egizi, del loro modo di vivere, dei loro complicati riti. Ero affascinata dalle storie sui faraoni, sulle mummie e sulla schiera di divinità che accompagnavano ogni aspetto della vita di allora. Osservare le mummie di quei personaggi è stato come incontrare una celebrità, un misto di ammirazione, imbarazzo e rispetto. Nello stesso museo si trova il grande tesoro di Tutankhamon che, oltre a contare pezzi bellissimi che ammirerei per ore, porta con sé la leggenda della peggior maledizione della storia. Fantasticavo sul primo ingresso nella sua tomba, circondata dal deserto nella Valle dei Re, immaginando l'eccitazione e la meraviglia nel riportare alla luce quel favoloso tesoro.
Il mio dio egizio preferito è Toth perché è la divinità di un sacco di cose che mi piacciono: la luna, la sapienza, la scrittura, la magia, la misura del tempo, la matematica e la geometria.
Mi piacerebbe organizzare con le Cavallette una crociera in feluca sul Nilo per esplorare i siti più a sud verso Luxor.


Cambogia
giungla e templi
Ad attirare in Cambogia me e il TdC è stato il racconto di un amico, Carlo, che aveva già visitato il sito di Angkor e ne parlava con entusiasmo. Questo enorme complesso di templi si trova immerso nella giungla e, abbandonato per motivi ancora poco chiari, è rimasto nascosto per molto tempo agli esploratori occidentali. La vegetazione ha ricoperto gli edifici, spostato pietre, aperto varchi nelle pareti e, nonostante molti templi siano stati restaurati, l'abbraccio della giungla è parte integrante del sito. L'abbiamo visitato in bicicletta, il modo migliore per godersi la maestosità del luogo. Si percorrono grandi viali alberati, si attraversano ponti, si scoprono edifici minori lontani dalle vie principali e ogni tempio ha un aspetto e un fascino diverso. Scalare quelli più alti offre una vista stupefacente e la vastità dell'area archeologica disperde i visitatori lasciando la piacevole sensazione di essere soli e sperduti nella foresta. Sono belli i templi giganti, ma anche i più piccoli e bisogna trattenersi, senza fretta, all'interno per osservare i dettagli delle decorazioni, dei bassorilievi che raccontano eventi come fumetti scolpiti nella pietra. Se potete, restate fino al tramonto e guardatelo colorare i canali intorno ad Angkor Wat: indimenticabile.

Messico
vista dalla piramide della Luna
Sono stata in Messico due volte e, facendo tappa a Città del Messico dalla mia amica Patty, ho visitato la città azteca di Teotihuacan. È il più grande sito precolombiano del Nord America e ho voluto tornarci anche la seconda volta perché l'ho adorato. Non è sfarzoso, ma è impressionante in quanto a maestosità. Oltre alla funzione religiosa, aveva uno scopo scientifico per chi lo costruì. Le piramidi del Sole e della Luna e la serie di templi disposti lungo il Viale dei Morti rappresentano, come in Egitto, lo stretto rapporto tra la terra e il cielo. Per gli antichi, l'astronomia era molto importante: significava sapersi orientare, sapere quando seminare e raccogliere e mantenere il contatto con le divinità. Immaginate com'era il cielo a quei tempi, quanto fossero chiaramente visibili pianeti e costellazioni in un'epoca in cui l'inquinamento luminoso e atmosferico non esistevano. Immaginate quelle notti, rischiarate solo da qualche fiaccola.
Le pietre nere con cui sono costruiti gli edifici spiccano nel paesaggio assolato e, insieme all'ammirazione per la straordinaria opera di ingegneria, viene sempre da pensare al sangue dei sacrifici rituali che colava lungo le alte scalinate. Scienza e magia erano strettamente legate e in certi luoghi si ha la sensazione che le pietre trattengano ancora i fantasmi di un tempo lontano.
Mi riprometto sempre di visitare anche la zona Maya, dallo Yucatan al Guatemala, e prima o poi lo farò.

Italia
Ho lasciato l'Italia per ultima e, in realtà, ci sarebbe così tanto da raccontare sull'archeologia del nostro Paese che non bastano un blog, mille enciclopedie e tutto il web.
Con la sua posizione in mezzo al Mediterraneo, è stata meta di conquiste e di passaggio per tutti i popoli circostanti e si trovano tracce di diverse tradizioni e culture ovunque. Dai greci agli arabi, agli spagnoli, ai barbari del nord, ai Fenici, l'elenco è lungo. Terra di artisti, scienziati, inventori, esploratori: non manca davvero nulla. Siamo fortunati a poter godere di tanta storia facendo pochi passi dalla soglia di casa. Castelli di ogni epoca, città piene d'arte, borghi fortificati, tombe, monumenti, pitture rupestri, templi, rovine, palazzi, giardini. Ancora oggi si fanno scoperte e resistono misteri come le origini degli Etruschi, per non parlare di quanto si trova sul fondo dei nostri mari.
parete romana antisismica
Il massimo dello splendore, secondo me, era l'Italia ai tempi dell'Impero Romano. Il genio di quell'epoca resta ineguagliabile perché oggi è facile pensare di viaggiare nello spazio, ma quello che hanno realizzato allora, con i mezzi e le conoscenze del tempo, è impressionante. Ancora oggi ci sorprende l'accuratezza, l'abilità, la genialità con cui sono state progettate e costruite certe opere: la perfetta inclinazione degli acquedotti, le strutture antisismiche di certi edifici, città costruite in modo da sfruttare i venti o proteggersi dalle tempeste, la ricerca dei materiali, una rete mondiale di vie di comunicazione, l'invenzione di oggetti, attrezzi, mezzi di trasporto, l'organizzazione, le strategie, l'arte, la scienza e semplicemente la bellezza di tutto questo, ancora viva in Italia e in tutto l'antico impero.


Quando viaggiate, fermatevi un momento a pensare alla storia del luogo. Immaginate com'era anticamente, come viveva chi lo abitava, come si è sentito il primo esploratore che l'ha scoperto, com'era bello il mondo quando gli uomini erano pochi, curiosi come bambini, e convivevano con una natura splendida senza sentirsene padroni. Fermatevi a pensare, non fa mai male.

Nessun commento:

Posta un commento