sabato 19 dicembre 2009

Einstein

"La mente che si apre ad una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente"
Da quando mi sono messa in testa di cominciare a scoprire il mondo, quello in cui vivevo era diventato uno spazio troppo stretto per farci stare tutti i miei sogni.
Sergio ha sempre saputo che prima o poi avrei spiccato il volo, era anche il suo sogno, ma era perso in mezzo a tante cose. Intanto il tempo passava e ci perdevamo in altre cose ancora.
Io ho continuato a pensarci tanto che un giorno ho deciso di farlo perchè altrimenti sarei esplosa. Non mi bastava più fantasticare, volevo organizzare, preparare, andare.
Basta un piccolo passo, quell'attimo di coraggio che poi cambia il corso degli eventi per sempre.
Prendo il massimo dell'aspettativa che mi concede il mio contratto di lavoro e si va!
Ho deciso e l'ho detto Sergio: ora o mai più. Non mi avrebbe mai lasciato andare da sola e sapevo che voleva partire quanto me. Ha preso un'aspettativa anche lui. Forse non era così pronto all'inizio, ma oggi, in fase di organizzazione, è il più esaltato dei due!
L'ho raccontato a mio padre e ha detto che era una bella idea, poi come sempre mi ha presa in giro.
L'ho detto a mio fratello e agli amici che subito hanno cominciato a progettare vacanze per raggiungerci da qualche parte.
Le persone che ci vogliono bene non ci giudicano, sono solo felici per noi.

"Follia è fare sempre la stessa cosa e aspettare risultati diversi."
Restava da fare il grande passo sul lavoro. I colleghi con cui ho rapporti più stretti lo sapevano già, ne parlavo da tempo, ma forse non credevano che l'avrei fatto davvero.
Così a fine agosto sono andata dai miei vari responsabili in ufficio e ho detto ad ognuno di loro che avevo intenzione di chiedere un periodo di aspettativa non retribuito per fare un viaggio.
Non ho chiesto il permesso, l'ho comunicato.
Le reazioni sono state diverse: qualcuno ha detto che facevo bene, che sarebbe stata una bella esperienza, qualcuno ha detto che stavo compromettendo il mio futuro in azienda, frasi di circostanza e terrorismo psicologico.
Reazioni diverse, ma tutti erano soprattutto sorpresi: io sentivo bla bla bla e leggevo nei loro occhi -Ma dove crede di andare questa impiegatuccia sfigata?-
Quando l'ufficio personale mi ha dato l'ok, si è sparsa un po' la voce e le opinioni si sono moltiplicate, tutti hanno qualcosa da dire in proposito.
Molte persone, quando vengono a sapere di questo viaggio, dicono di invidiarmi. Tanti parlano di quanto vorrebbero mollare tutto e andarsene, ma poi non fanno niente per cambiare la vita di cui non sono soddisfatti. Se lo vogliono tanto, perchè non partono anche loro? Trovano scuse, sono tutte scuse. Hanno paura oppure in fondo sono già contenti della loro vita.
La maggior parte della gente crede di non avere scelta, ma non è così: ha solo scelto qualcos'altro.

"Una persona che non abbia mai commesso un errore non ha mai cercato di fare qualcosa di nuovo."
Può darsi che il mondo là fuori non sia come lo immagino, ma ho bisogno di scoprirlo.
Non so ancora dove voglio abitare, per un periodo o per tutta la vita, non so neanche se voglio abitare da qualche parte o trovare sempre un modo di viaggiare per fermarmi solo da vecchia nel luogo che mi piacerà di più.
Ho letto tanto dei viaggi degli altri, ho degli amici che si sono trasferiti in paesi lontani (per amore o per lavoro) e non tornerebbero indietro.
Quello che so è che non posso decidere cosa è meglio per me da questa stanza. Vado a vedere, tanto per cominciare.

In conclusione un'altra frase di Albert Einstein
"Analizzando e valutando ogni giorno tutte le idee, ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza."

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