lunedì 19 settembre 2022

A spasso con Joseph

Arriviamo alla guest house Jane di Naivasha, con i panni stesi nel furgone come gli zingari, e ci accolgono i gatti che abitano nel bel giardino della piccola e accogliente struttura. La stanza è nella mansarda, per questa notte la condividerò con Peris e so già che le chiacchiere ci terranno sveglie fino a tardi. Siamo giusto in tempo per il pranzo e finalmente mangiamo bene, poi James ci porta sul lago dove, con una guida, si può passeggiare tra giraffe, zebre, gnu, gazzelle e antilopi d'acqua.

La nostra guida si chiama Joseph e ha i piercing sulla visiera del cappellino. All'inizio ci mette un po' in soggezione perché ci interroga sugli animali come fossimo a scuola: la zebra è bianca a strisce nere o nera a strisce bianche? a cosa servono le strisce oltre a mimetizzarsi? cos'hanno in comune le antilopi e i cervi? come si distinguono le femmine dai maschi da lontano? questa cacca è di gazzella o di giraffa? Senti, bello, se avessi saputo le risposte non ti avrei pagato per la lezione. Col proseguire della passeggiata, però, si è rilassato e, messa da parte l'aria da saputello, si è rivelato perfino divertente e spiritoso. Ci siamo avvicinati agli animali, sempre tenendo una distanza che non li disturbasse e lasciando loro lo spazio per fuggire senza investirci nel caso si fossero spaventati, come da precise e perentorie istruzioni di Joseph. 

Amo gli alberi di questo parco, sono altissimi e hanno i tronchi di splendide sfumature che vanno dal giallo al nero, fanno da sfondo perfetto all'incontro con gli animali, poi si aprono come un sipario sul lago che segna il punto più elevato della Rift Valley in Kenya e, come piace a me, è di origine vulcanica. Abbiamo tempestato il ragazzo di domande, un po' per vera curiosità e un po' per testare la sua saputellitudine, ma ne sa davvero parecchio malgrado la giovane età. Dice anche che, se avessimo avuto più tempo a disposizione, sarebbe stato in grado di farmi passare la paura degli ippopotami - gli ho raccontato la disavventura di sette anni fa - facendomeli conoscere meglio e spiegandomi come comportarmi in loro presenza, ma sarà per la prossima volta perché siamo a Naivasha di passaggio sulla via per il villaggio d'origine di Peris e restiamo solo un'altra mezza giornata. Trovate le foto in questo album.

L'ora di visita guidata vola via nel vento che sta portando la pioggia serale, ma alla fine Joseph ci è piaciuto tanto che lo ingaggiamo per guidarci nel birdwatching il mattino dopo e lui ci raccomanda di essere puntuali alle sette. Sì, prof.

A cena aggiorno il blog mentre Peris condivide il suo pollo con i gatti. Ci ritiriamo presto in camera perché abbiamo fissato la colazione alle 6.30, ma anziché dormire chiacchieriamo al buio dai nostri letti. James lo chiama gossip corner, in realtà parliamo anche di cose serie: dai diritti delle donne al sistema di istruzione, dall'inquinamento alle condizioni di lavoro, dai trasporti alla criminalità, mettendo a confronto Kenya e Italia. Se da un lato troviamo molte similitudini, dall'altro ci sorprendiamo per le differenze. Per esempio Peris è rimasta scioccata nel sapere che da noi lo sposo non paga nulla (in denaro, merci o bestiame) alla famiglia della sposa per prenderla in moglie. Attenzione, non si tratta di comprare la donna, bensì è buona educazione "risarcire" la famiglia che la perde. Poi tra confidenze più personali e storie su amici comuni, è arrivata l'ora della nanna.

Alle 6.30 caffè, pane tostato, marmellata e frutta fresca, poi di corsa da Joseph prima che ci sgridi. Anche se le nostre macchine fotografiche non sono attrezzate con gli zoom adatti al birdwatching, il bello non è tanto catturare le immagini, ma osservare e godersi lo spettacolo. Il lago al mattino presto è stupendo e brulica di vita nonostante abbia l'aspetto più pacifico del mondo. Camminiamo tra le pozze fangose lasciate dalla marea e le impronte profonde degli ippopotami venuti a riva nella notte. 

Joseph col quadernino
A Naivasha si trovano oltre 450 specie di uccelli acquatici e terrestri oltre a quelli migratori, per questo, ci spiega Joseph, chi si specializza qui come guida di birdwatching è molto richiesto in tutta l'Africa orientale. Ogni volta che ci indica un uccello e ce ne parla, ne scrive il nome sul quaderno (che ci ha ordinato di portare) così alla fine della visita avremo un elenco preciso di tutti gli avvistamenti. Avrei potuto scattare foto a casaccio e in ognuna avreste trovato almeno quattro o cinque specie diverse tanto è ricco questo ambiente, mi dispiace solo che ci dicesse i nomi in inglese e non conosco il corrispondente in italiano, a parte quelli facili come pellicano, fenicottero, cormorano, airone, ibis e qualche tipo di anatra. Divertitevi voi a riconoscerli nell'album che trovate qui.



Alla fine del giro, Peris si fa dare il numero di telefono da Joseph perché è davvero molto preparato e vuole includere le escursioni con lui nei tour dei suoi prossimi clienti. Ci salutiamo e torniamo alla guest house per fare i bagagli e partire verso la prossima tappa, Nyahururu.

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