lunedì 8 ottobre 2012

Appena arrivati

Il viaggio è andato bene anche se l'economy di Ethiopian Airlines non è certo quella di Qatar o Emirates. Comunque siamo arrivati a Johannesburg insieme ai bagagli e questo si chiama cominciare bene. Ci son venuti a prendere dal Moafrika Lodge dove abbiamo passato una notte super riposante nel silenzio della campagna fuori Johannesburg. Un luogo davvero tranquillo e ospitale anche se qui hanno la fissa della sicurezza: il proprietario, un tizio palestrato di nome Anthony, ha ben tre rottweiler e il valletto che ci ha accompagnati in camera ci ha mostrato un telecomando con pulsante da premere in non ben specificati casi di emergenza security.
Doveva essere una specie di “salva-la-vecchia Beghelli”, ma non ci è servito. I tre rottweiler passeggiano liberamente per il lodge e uno sa aprire con la zampa il cancelletto della piscina per andarci a bere!
La sera abbiamo cenato con altri quattro ospiti: una coppia di anziani inglesi in tour del Sudafrica e un brasiliano che compra argento in Thailandia e lo rivende in Brasile con la moglie che purtroppo non parlava una parola d'inglese. Nei prati intorno al lodge ci sono diverse fattorie e vari animali tra cui degli struzzi che il TdC continuava a indicarmi, ma quando guardavo si fermavano e sembravano cespugli. È un paesaggio strano che mi ricorda il far west di certi vecchi film oppure l'outback australiano con la terra rossa che ricopre le strade.
Comunque ci siamo fermati giusto una notte per riprenderci dalle lunghe ore di volo e stamattina siamo volati a Livingstone. Già dall'aereo il TdC ha visto le Cascate Vittoria, io ero lato corridoio, mentre atterravamo in questo piccolo aeroporto che ci ha ricordato quelli di Flores. Beh, eccoci in Zambia, il luogo in cui tutti dicono che si viene per entrare in contatto con la vecchia Africa nera.
Lo Zambia confina con un sacco di altri stati perchè è un otto nel mezzo del continente senza sbocchi sul mare, una base perfetta per raggiungere i luoghi che ci interessano, ma tornando a dormire a Livingstone. Della città, che in relatà è piuttosto piccola, non abbiamo visto molto perchè siamo arrivati di pomeriggio e abbiamo giusto camminato fino al supermercato per comprare acqua e frutta da tenere in camera. Non c'è molto traffico ed è abbastanza spoglia anche se la immaginavo più sporca. È strano essere gli unici bianchi in giro, ma la gente mi sembra tranquilla e normalissima. Forse sono un'ingenua. Se vogliamo uscire la sera, ci hanno consigliato di non andare a piedi, ma farci portare in taxi fino a destinazione perchè più sicuro. In due giorni abbiamo ricevuto un sacco di consigli e informazioni, troppo. Sto cercando di capire dove mi trovo, ma soprattutto come mi ci trovo. Sono talmente abituata all'asia, soprattuto all'Indonesia, ai suoi ritrmi e alle sue usanze che mi viene naturale comportarmi qui come là, ma non siamo in Indonesia. Qui ci sono altri costumi e le cose funzionano in un altro modo, solo che non ho ancora avuto modo di capirlo perchè tutto è troppo protetto. Ora scrivo dal bordo della piscina del Jollyboys Hostel mentre il ristorante-bar si riempie degli ospiti perchè nessuno va fuori dalle mura quando cala il sole. Qui è bello, con un giardino ombroso e una grande area relax e la birra si chiama come le cascate. Alla reception c'è Faith, che si ricordava delle mie mail, che ci aiuta ad organizzare le gite dei prossimi giorni. Eppure mi sembra troppo “per turisti”. Spero che nella settimana che passeremo qui avrò modo di sbriciare un pochino la vera Africa di cui tutti gli africani incontrati da Milano a qui ci hanno parlato. Tutti ci dicono che il Sudafrica non è Africa. Perfino sull'aereo un signore nativo di Mauritius che vive in Belgio ci ha detto: -Cape Town è bella, vi piacerà, ma non è Africa.- quando invece gli abbiamo detto che la prima settimana saremmo stati in Zambia ha cambiato espressione: -Ah, bellissimo, bravi, bellissima natura.- e anche il ragazzo che ci ha portato in aeroporto stamattina si è complimentato per la scelta di fare base in Zambia.
Sento che ci sono delle meraviglie da scoprire oltre il cancello presidiato che ci separa da Livingstone, ma dobbiamo avvicinarle con calma devo ricordarmi che qui non è Bali. Quello che a Bali è rosa, qui è rosso. Domattina usciremo dal cancello alle 6.45 per andare ad incontrare i leoni nel parco nazionale di Mosi-Oa-Tunya ("il fumo che tuona" che è il nome tribale delle Cascate Vittoria) con l'associazione Alert che li protegge.
L'Africa comincia domani.

Nessun commento:

Posta un commento