Scrivo questo post da una camera singola al quinto piano di un hotel di Kuala Lumpur in Malesia. La vista dalla mia finestra è questa qui accanto.
L'arredamento della stanza insieme al panorama di grattacieli illuminati mi dà la sensazione di trovarmi negli anni Ottanta nella New York di Una donna in carriera. Immaginavo la Malesia, invece, come Sandokan e sono sempre un po' delusa quando la mattina mi sveglio nel secolo, nel millennio, sbagliato.
Be', è il 2017 e mi sono fermata qui dopo la vacanza in Sri Lanka con il TdC. È di quella che vi parlo oggi. Capirete che condensare due settimane in un post non è come raccontarvelo un po' alla volta, in diretta, soffermandomi su ogni piccola cosa che attira la mia attenzione. Ho deciso di dedicare un pensiero a ogni tappa del nostro tour, poi c'è un grasso album fotografico che vi mostra dove siamo stati e cosa abbiamo visto. È ovvio che qualcosa rimarrà non detto, per ogni domanda vi venisse in mente, ci sono i commenti e vi risponderò con piacere.
Questa è la mappa con l'indicazione – pallini rossi – delle località che abbiamo visitato.
cliccate per ingrandire |
Cominciamo
il tour di mezza isola di Ceylon?
COLOMBO
Autobus 183 |
Malgrado il bellissimo nome, questa città è veramente brutta, sporca, disordinata e inquinata. Il traffico è impressionante: milioni di auto, bus e tuk tuk su otto corsie dove ce ne sono due, una manciata di semafori agli incroci più grossi e per il resto il flusso scorre secondo un misterioso sistema di precedenze che auto-regola come versare acqua in un labirinto. C'è il mare, ma dove poteva esserci una bella passeggiata lungo la spiaggia, ci sono i binari del treno. La ferrovia passava anche dietro il nostro piccolo albergo, più che altro una villetta con quattro stanze in affitto. A prendersi cura di casa e ospiti per conto della proprietaria c'era un gracile e tenero ometto, Archie, che quando mi ha vista scaricare dal taxi la mia valigia da diciotto chili mi ha guardata dicendo: «Ho settant'anni» mortificato per non potermela portare in camera. Archie è una miniera di consigli e informazioni, infatti ci ha suggerito di prendere l'autobus per andare a Mount Lavinia, dove la spiaggia era migliore rispetto alla città. L'autobus 183 ci ha portati al mare per due giorni con 20 rupie singalesi (12 centesimi di Euro) mentre un tuk tuk ne avrebbe chieste 300.
Sanjaka |
SIGIRIYA
Lion Rock |
Qui abbiamo alloggiato nel miglior hotel della vacanza, con un
giardino favoloso nel quale giravano pavoni e altri uccelli
provenienti dai parchi vicini. Sigiriya ci ha fatto da base per una
bella escursione a Lion Rock, un roccione che si innalza nel mezzo di
una pianura e ha sulla cima le rovine di una fortezza. La cittadella
fu edificata da Kasyapa, figlio illegittimo del re, che per diventare
il nuovo sovrano non si è fatto problemi a far fuori il padre, salvo
poi doversi rifugiare in cima a questa roccia per sfuggire all'ira
del principe legittimo. Per visitare la fortezza, bisogna salire
mille milioni di gradini, a volte di pietra, a volte di ferro
aggrappati a impalcature che fanno venire le vertigini agli
astronauti, ma la vista dall'alto è stupenda. Ovviamente Sanjaka ha
scalato il roccione di corsa, mica camminando come noi mortali.
Altra
bellezza nei dintorni è il Parco Nazionale Minneriya dove abbiamo
fatto un safari serale, fermandoci in riva al lago circondati da
dozzine di elefanti fino al tramonto. Che bellezza stare a motori
spenti a osservarli mangiare, giocare, farsi il bagno nel lago! E poi
i cuccioli imbranati come questo che cerca di
scavalcare un tronco in tutta la sua sgraziata tenerezza.
POLONNARUWA
A guidarci nella visita a questa antica città, è stato un ragazzo
grassottello che parlava un italiano divertente. Quello che ho capito
dalle sue spiegazioni, oltre alla funzione dei vari edifici, è che
ogni cosa lì intorno risaliva al “docesimo secolo” (non è un
refuso, lui diceva così), anzi, “docesimo secolo” era la
risposta a qualsiasi nostra domanda, non ci capiva per nulla. Ci ha
mostrato quel che restava di palazzi e templi e ci ha raccontato
cos'altro ci fosse in origine, ma purtroppo tutto ciò che era di
legno era stato bruciato e tutto ciò che era d'oro era stato rubato.
«Qui, dove non vedete nulla, c'era una statua bellissima. Rubata.
Questo palazzo era alto sette piani, aveva mille stanze. Bruciato.»
La pietra era rimasta, e di tutte le pietre che abbiamo osservato
quella mattina ce n'è una straordinaria.
Un gigantesco blocco di
roccia nel quale sono state scolpite tre magnifiche statue di Buddha:
una seduta in meditazione, una in piedi, e una distesa. Quella
distesa lo rappresenta morto e si capisce dalla posizione dei piedi
che sono sfalsati, mentre quando sono pari significa che dorme.
KANDY
Dalada Maligawa |
A passeggiare sul lungolago di Kandy, mi pareva di trovarmi in una
Lecco d'agosto: un bel panorama rovinato dal traffico e gente che
passeggia tranquilla con un gelato in mano. A far la differenza,
oltre a una gran quantità di varani che nuotano nel lago, è il
tempio, o meglio, complesso di templi perché costituito da più edifici separati, più bello che abbiamo visto in tutta la vacanza: Dalada
Maligawa. All'interno è conservata una reliquia molto importante per
i devoti, un dente di Buddha, al quale ogni giorno, in orari precisi, si portano offerte di fiori, bevande e cibo. Ogni sala ed edificio ha qualcosa di magico che si
percepisce chiaramente verso sera, quando il grosso dei turisti se ne
va e i corridoi si svuotano, dalle finestre entra la luce del
tramonto che fa brillare i marmi e gli ori e cala il silenzio. Imperdibile!
Il
mercato coperto di Kandy vale un'occhiata, ma si godrebbe meglio se i
venditori non assillassero ogni passante per attirarlo alla propria
bancarella.
NUWARA
ELIYA
Salendo di quota nell'altopiano centrale dell'isola, il panorama si fa più verde anche se la stagione è ancora molto secca. Ci siamo fermati a fotografare le cascate Ramboda ridotte a due ruscelletti. In teoria, in aprile dovrebbero arrivare le piogge monsoniche in questa zona, ma stanno tardando di settimane. Insomma, non ci sono più le mezze stagioni e quelle intere fanno i capricci.
Il celeberrimo tè di Ceylon arriva dalle piantagioni che
abbondano in particolare nella zona di Nuwara Eliya, tra
colline e montagne. Tutto il verde che che vedrete nelle foto di questa regione è tè. Arriva in tutto il mondo passando per aziende
come quella che abbiamo visitato per scoprire il sentiero che queste
foglie deliziose percorrono dalla pianta alla tazzina. Quassù l'aria
è fresca, la sera pure fredda, e un bel tè caldo a chilometri zero
è quello che ci vuole.
Il paese è grazioso, gli edifici risalenti al periodo coloniale inglese si riconoscono subito e sono ben conservati. Immagino sia una zona piuttosto ricca.
Il paese è grazioso, gli edifici risalenti al periodo coloniale inglese si riconoscono subito e sono ben conservati. Immagino sia una zona piuttosto ricca.
ELLA
Andando verso sud siamo passati da Ella con il suo ponte a nove
arcate dove si aspetta il passaggio del treno per fotografarlo quando esce dal fitto della vegetazione; le
sue cime da scalare per godersi il panorama, possibilmente non a mezzogiorno come abbiamo fatto noi; la cascata di Rawana
dove i credenti fanno bagni purificatori, mentre le turiste in bikini
prendono il sole. Il TdC si è infilato sotto la cascata, io sono
rimasta vestita per rispetto, ma ho messo i piedi a bagno per rinfrescarmi.
THISSAMAHARAMA - YALA
Fin dall'inizio, lo Sri Lanka mi è parso più somigliante all'Africa
che all'Asia per l'aspetto delle sue città, per l'atmosfera, per il
modo di fare della gente. Il safari all'alba nel Parco Nazionale Yala
me l'ha confermato: è savana e ci sono i leopardi. Ne abbiamo
fotografati ben due insieme su un albero che si nascondevano tra il
fogliame infastiditi da noi paparazzi. E poi coccodrilli, bufali,
pavoni, aquile, elefanti... Stupendo. Peccato solo che fosse così
affollato di jeep che all'ingresso sembrava di stare in coda al
casello di Melegnano al ritorno dalle ferie.
Un dettaglio bello di questo parco è che termina sul mare con una spiaggia meravigliosa perché parte dell'area protetta e perciò frequentata da famiglie di elefanti, non di villeggianti chiassosi e irrispettosi.
Un dettaglio bello di questo parco è che termina sul mare con una spiaggia meravigliosa perché parte dell'area protetta e perciò frequentata da famiglie di elefanti, non di villeggianti chiassosi e irrispettosi.
BENTOTA
Gli ultimi giorni sono stati dedicati al mare. Sulla strada da Yala a
Bentota siamo passati per Matara che mi ha colpito, e ci ha fatto
ridere, perché sul lungomare c'erano decine di coppiette sedute
tutte in fila a distanza regolare, tutte nascoste a pomiciare sotto
ombrellini colorati. Poi ci siamo fermati a Galle dove, oltre a un
bel tempio bianchissimo con vista sull'oceano, abbiamo passeggiato
sulle mura di un vecchio forte portoghese.
Una
mattina siamo partiti dal porto di Mirissa per osservare le
balenottere azzurre che in questa stagione passano a sud ovest
dell'isola. È stato Sergio a fotografare i diversi avvistamenti e il
gigantesco banco di delfini che abbiamo incrociato al ritorno. È
stato lui perché io, la grande viaggiatrice, avevo la faccia in un
sacchetto di plastica per il mal di mare!
Lungo
la costa si trovano diverse spiagge da cartolina, come la baia di
Welligama, ma non da tutte è sicuro entrare in mare per via delle
correnti e delle onde alte. La spiaggia di fronte al nostro albergo
era una di quelle, perciò in giornata ci facevamo portare da Sanjaka
dove potevamo nuotare e la sera tornavamo a Bentota per passeggiare
sulla sabbia. Che ci si possa tuffare o no, è sempre uno spettacolo
fermarsi a contemplare il mare, i movimenti dell'acqua, i colori che
cambiano con le ore della giornata. Poesia della natura.
Questo
è il riassunto stringatissimo del nostro percorso. L'isola di Ceylon
è molto bella, ma va vissuta con la calma che ci prendiamo
solitamente nei viaggi autonomi. Un tour organizzato è comodo, ma
sento di essermi persa la vera essenza del luogo. Bisognerà tornare!
Belle foto e posti spettacolari, saluta Sergio! Ciao Fabrizio
RispondiEliminaSalutalo tu, è tornato in Italia :)
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RispondiEliminaPer l'elefantino, vero? :)
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