mercoledì 5 ottobre 2016

...and Oktoberfest for all

tramonto alla tenda dell'ottima Augustiner
Tutti pensano all'Oktoberfest di Monaco come la più grande festa per ubriaconi del mondo e per molti turisti, in effetti, lo è. In realtà si tratta di un evento con una lunga storia alle spalle che col tempo è andato un po' perdendo il suo fascino per diventare un'attrazione commerciale. È nato nell'ottobre del 1810 come una delle tante feste pubbliche e private organizzate per celebrare le nozze tra il principe Ludwig e la principessa Therese. Da allora naturalmente è cambiato parecchio, ma rimane una grande festa di paese per quanto ogni anno richiami milioni di turisti da tutto il mondo.

vista notturna sul luna park
Io l'ho conosciuto attraverso amici tedeschi, bavaresi originali, che me l'hanno fatto apprezzare come si deve. Grazie all'ospitalità di questi amici, che abitano a dieci minuti di cammino dall'area in cui si svolge la fiera, ho avuto modo di partecipare più volte e di osservarne le diverse fasi: una volta la cerimonia d'apertura con la parata, la banda musicale, le rappresentanze dei birrifici (rigorosamente di Monaco) che, dopo un suggestivo conto alla rovescia che pare Capodanno, cominciano a spillare birre speciali nelle grandi tende di legno capaci di ospitare migliaia di persone; una volta in chiusura, quando i turisti se ne sono andati, i bavaresi si riappropriano della loro festa e puntuali alle 22 le cameriere mettono le panche sui tavoli e cominciano a pulire; altre volte durante la settimana con meno confusione rispetto ai weekend, di giorno pieno di famiglie con bambini al seguito a caccia di dolciumi e giri sulle giostre, di sera tra mille luci colorate e musica. 
tavoli all'aperto
Ci sono stata con un sole che pareva luglio e sotto cieli neri, gelidi e gonfi di pioggia, come fosse novembre. A proposito, a dispetto del nome, l'Oktoberfest comincia il penultimo fine settimana di settembre e finisce la prima domenica di ottobre, tranne quest'anno che si è concluso il lunedì perché in coincidenza con una festività. Ci siamo trovati al tavolo un tizio inglese che non lo sapeva ed è rimasto malissimo scoprendo di essere entrato appena un paio d'ore prima della chiusura. Se sei così imbecille da non informarti prima di prenotare un viaggio inutile, meriti questa delusione.

Per me l'Oktoberfest è sempre bello e mi piace per tanti motivi. Mi piace la birra, ovviamente, servita soltanto in boccali da litro, mi piace condividere le tavolate con sconosciuti che parlano lingue diverse, ma brindano insieme, cantano e si abbracciano. Mi piace vedere chi tiene alla tradizione indossare gli abiti tipici e sono giovani, anziani e bambini e mi piace immaginare che quella ragazza abbia ereditato il suo abito dalla nonna o che il padre spieghi al figlioletto perché se ne va in giro in calzoni corti e bretelle.

TdC resiste sotto la pioggia
Mi piace che alcune attrazioni del luna park allestito intorno alle tende dei birrifici siano rimaste quelle storiche, semplici, apparentemente stupide, ma sempre divertenti. Per esempio, c'è il Taboga, dal 1933, un nastro trasportatore che porta in cima a una torre dalla quale poi si scende lungo uno scivolo e il bello è stare a guardare gli ubriachi che tentano di restare in piedi sul nastro, ma corre così velocemente che nemmeno da sobri è facile mantenere l'equilibrio e non finire trascinati gambe all'aria sulla torre. È saltando su quel nastro che qualche anno fa mio fratello si fratturò una caviglia.

dentro la tenda come nelle barzellette:
un messicano, un tedesco e un italiano
Poi c'è la Ruota del Diavolo, anche questo uno spettacolo che diverte tanto il pubblico quanto i partecipanti. Risale al 1910 ed è semplicemente un ampio disco di legno rotante sul quale i giocatori si sfidano a rimanere il più a lungo possibile, mentre la velocità di rotazione aumenta e si viene colpiti da una palla morbida gigante e da funi lanciate nel gruppo dai collaboratori del presentatore. È il presentatore che chiama il pubblico a giocare in gruppi: solo donne, poi solo uomini, poi i bambini, poi solo gente bionda, solo gente bassa e così via e appena nomina la categoria si scatena una corsa al centro del disco perché chi rimane sul bordo è sempre il primo a volare fuori.

Oltre alla birra e alle giostre, ci sono bancarelle di dolci tipici, panini (anche vegani per me) e gli immancabili souvenir. Tutto questo contribuisce a creare un'atmosfera unica, imitata in tante nazioni, ma mai all'altezza dell'originale. Dovreste provare, è da visitare almeno una volta e non solo perché amate la birra come me.

Nessun commento:

Posta un commento