sabato 13 giugno 2015

Uganda e Guyana, paesaggi da scoprire

Questo 2015, a parte la bellissima esperienza con le Cavallette in Kenya, sarà un po' povero di viaggi a causa di altre spese programmate. Per consolarmi, però, sto già raccogliendo le idee per l'anno prossimo e, tra le innumerevoli ispirazioni che mi offre il pianeta, ce ne sono due che voglio condividere: Uganda e Guyana. Come sempre, scelgo mete che mi permettano di osservare la natura selvaggia in tutto il suo splendore e si tratta di viaggi all'insegna dell'avventura.

Uganda. Incantata dalle foto del viaggio di nozze di un'amica, ho scoperto questo meraviglioso scorcio d'Africa. 
Pensando all'Uganda, mi vengono subito in mente i gorilla, animali splendidi e misteriosi che si muovono tra le ombre di una fitta foresta. Si trovano nel Bwindi Impenetrable National Park che ospita la metà dei pochi Gorilla di Montagna rimasti sulla terra. I gorilla del parco, chiamati "gorilla Bwindi", sono divisi in gruppi, vivono in completa libertà e sono controllati dai progetti di ricerca della comunità scientifica.
Questo parco è anche considerato un paradiso per gli amanti del birdwatching perché vi si trovano ben 348 specie di uccelli. Se non bastasse, ci sono 120 specie di mammiferi, 202 specie di farfalle, 163 specie di alberi, 100 specie di felci, 27 specie di rane, camaleonti e gechi.
L'Uganda offre ai viaggiatori una gran varietà di paesaggi da esplorare, modellati dalla storia geologica della zona: montagne, laghi, fiumi, cascate, giungla equatoriale e savana. 
La catena montuosa di Ruwenzori, per esempio, è nata da un unico blocco di crosta terrestre sollevato da forze titaniche e le sue cime superano tranquillamente i 4mila metri, separando l'Uganda dal Congo.
La Fossa Albertina, invece, è il ramo occidentale della Rift Valley, la cicatrice che attraversa l'Africa per migliaia di chilometri, dalla Siria al Mozambico. Questa gigantesca spaccatura tra le placche tettoniche, osservata anche in Kenya, ha separato individui della stessa specie che si sono evoluti dalla preistoria in maniera differente perché si adattassero alle diverse condizioni dei due versanti: uno umido e piovoso, ricoperto di foreste; l'altro più secco, caratterizzato da savana e prateria. Gli antenati della giraffa che troviamo nella savana, al di là della fossa Albertina sono più piccoli, più adatti a vivere nella foresta e assomigliano a grossi cervi.
Un viaggio tra le riserve protette dell'Uganda può, quindi, portarci dai trekking in montagna a escursioni in barca sul Nilo Bianco, dalle isole nel Lago Vittoria ai safari fotografici nella savana dei parchi.
Il Kibale National Park è famoso perché ospita la più alta varietà e concentrazione di scimmie dell'Africa orientale, ma anche uccelli e numerosissime farfalle. Il Queen Elizabeth National Park include la foresta di Maramagambo e parte del lago Edward. Il paesaggio comprende savana, foresta pluviale, paludi e numerosi coni e crateri vulcanici. La fauna è costituita da coccodrilli del Nilo, ippopotami, elefanti, leopardi, leoni, scimpanzé, facoceri, bufali e antilopi kob. Qui i leoni hanno la particolare abitudine (osservata solo in pochissime altre zone dell'Africa) di arrampicarsi sugli alberi.

Guyana. Al di là dell'Atlantico, un'altra foresta ha attirato la mia attenzione. Vi avevo già parlato del fascino dell'Amazzonia, ma non avevo mai pensato di entrarci da altri Paesi, se non seguendo il classico percorso dal Brasile. La Guyana, per esempio, un'ex colonia contesa tra inglesi e olandesi, oggi repubblica indipendente, può essere un'interessante alternativa.
In una puntata di River Monsters ho scoperto lo sperduto villaggio di Rewa e, facendo qualche ricerca sul web, ho trovato un eco-lodge(strutture per il turismo eco-sostenibile alle quali mi sono già affidata in altri Paesi) gestito proprio dagli abitanti del villaggio, tra i fiumi Rewa e Rupununi. 
È raggiungibile solo in barca, come il Rimba in Borneo, e offre una serie di attività per gli amanti della natura selvaggia: dal birdwatching alle camminate, dalle gite in canoa a piccole crociere sui fiumi alla scoperta di giaguari, tapiri, capibara, armadilli, caimani, tartarughe giganti, puma, anaconde e una gran varietà di uccelli colorati. 
Si può esplorare un'area forestale completamente disabitata dove gli animali non temono l'uomo ed è quindi più facile avvistarli. È inoltre possibile visitare il villaggio per conoscere gli usi e la cultura della popolazione amerinda della zona.

Sono due viaggi piuttosto costosi, la Guyana per il volo e l'Uganda per gli ingressi ai parchi, ma, citando un'amica (che però parlava di comprare un paio di scarpe) meglio uno molto bello che dieci di bassa qualità.
Quindi, qualche mese di cinghia stretta e poi via verso nuove strabilianti avventure!

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