mercoledì 11 febbraio 2015

Cavallette, missione Africa


Si avvicina la partenza delle Cavallette per il Kenya ed è il momento di svelarvi i dettagli della nostra nuova missione naturalistica.
Con tutte le vaccinazioni che ho fatto negli ultimi anni, io sono ormai immortale, ma le mie compagne si sono sorbite la simpatica trafila all'Asl, praticamente la parte più difficile di ogni viaggio.

La vera avventura comincerà il 2 marzo a Malpensa con un volo Qatar Airways che, dopo il classico scalo a Doha, ci porterà a Nairobi nel pomeriggio del giorno dopo. Ad attenderci all'aeroporto internazionale, ci sarà un autista inviato dal b&b Khweza, dove passeremo la prima notte.
C'è stato un fitto scambio di mail tra me e un referente del b&b di nome Peris e come al solito, quando mi trovo a rispondere a persone con nomi strani, non ho ancora capito se sia maschio o femmina. È stato/a molto gentile e disponibile considerando quante domande e richieste ho fatto in questi mesi. A parte prenotare la camera e chiedere pasti vegetariani al loro ristorante, ho organizzato con Peris l'itinerario che seguiremo nei giorni successivi. Ho chiesto piatti vegetariani per me e la Niña Feddi perché per lei sarà più facile chiedere le piccole modifiche per renderli vegani e io sarò certa di non mangiare carne di animali strani. La Fra resta sugli standard meal, coraggiosa.
Dunque, con l'amico/a kenyota abbiamo steso il programma dei nostri dieci giorni africani.
La prima sera, relax dopo il lungo viaggio e cena al ristorante del Khweza, all'aperto sul tetto dell'edificio con vista sulla città. 
Non ci interessa visitare Nairobi e, sinceramente, non ci fidiamo molto a girare da sole, quindi la mattina dopo partiremo subito per il tour. Nonostante spenderemo poco più di 500 euro a testa, pasti compresi, si tratta di un tour privato, solo noi tre, l'autista e la guida. Questo significa assoluta autonomia e pace, senza altri turisti di mezzo: se vogliamo fare una foto, non dobbiamo far altro che chiedere di fermare la jeep.
Prima tappa: la riserva faunistica di Masai Mara, dove resteremo tre giorni e due notti in tenda. È uno dei parchi africani più famosi per i safari perché, insieme al Serengeti della Tanzania, forma un unico grande ecosistema straordinariamente ricco di vita. Vedremo la savana dei libri e dei documentari con i suoi panorami selvaggi e poetici, abitata da bellissimi animali in libertà. Elefanti, leoni, zebre, giraffe e tutto quello che vi viene in mente.
Successivamente, ci sposteremo attraverso la Rift Valley verso il lago Nakuru, detto anche “lago rosa” perché è sempre ricoperto di fenicotteri. È un altro buon posto per avvistare grandi mammiferi come impala, rinoceronti e bufali. Passeremo la notte in una guest house della zona, poi ci dirigeremo verso un altro lago, il Naivasha, che trovandosi a 1880 metri sul livello del mare è il più alto del Kenya. Quello è anche l'unico luogo del Paese dove è possibile fare il safari in bicicletta o a piedi. Notte in hotel, poi un'altra giornata nella Rift Valley e ritorno a Nairobi.
Per gli ultimi due giorni resteremo in città, ma sarà proprio lì che compiremo la nostra missione naturalistica, visitando due luoghi molto speciali. Il primo è il Sheldrick Animal Orphanage, un centro che si occupa degli elefantini rimasti orfani e, in certi orari, è possibile dare una mano nutrendo i cuccioli con i biberon. Il secondo è il Giraffe Center dove si sale su piattaforme rialzate per guardare negli occhi queste bellissime creature e, se saremo fortunate, le giraffe che si avvicinano per prendere cibo dalle mani degli ospiti, di solito ricambiano con una leccata in faccia. Slinguare una giraffa e allattare un elefantino sono i nostri obiettivi 2015.
Bene, questo è il piano a grandi linee, poi si sa che il destino riserva sempre tante sorprese, ma noi siamo Cavallette: sorridenti, adattabili, innamorate degli animali e pronte in 15 minuti.
Indosseremo le magliette che ci siamo fatte stampare (le vedrete nelle foto) e partiremo all'avventura!

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