mercoledì 12 novembre 2014

Mauna Ulu eruption trail


1969-1974
Oggi vi racconto il secondo percorso che abbiamo seguito al Volcanoes NP: il Mauna Ulu Eruption Trail.
Percorrendo la Chain of Craters Road, trovate le indicazioni per il parcheggio dove lasciare l'auto e cominciare un nuovo emozionante viaggio nella storia delle eruzioni del Kilauea. Il giro di base è lungo 4km ma si può proseguire lungo un percorso chiamato Napau Trail per altri 7,6km, cosa che faremo alla prossima visita.
Come dice il nome, il Mauna Ulu Eruption Trail, ripercorre la storia di un'eruzione durata 5 anni che ha portato alla formazione di uno scudo di lava alto come una montagna, il Mauna Ulu appunto. Questa camminata è stata per me particolarmente coinvolgente perché gli eventi raccontati dal paesaggio che abbiamo attraversato sono tra i più violenti e spettacolari che si trovano nel parco.

Seguiamo i 16 marker della guida lungo questo avventuroso racconto di fuoco, pieno di colpi di scena ed effetti speciali by Madre natura.
Questa è la mappa



  1. Il tratto di strada asfaltata dove avete lasciato l'auto faceva parte del percorso originale della Chain of Craters distrutta e sepolta dalla lava tra il 1969 e il 1974. La strada offriva magnifiche viste su antichi crateri che, durante i cinque anni dell'eruzione Mauna Ulu, si riempirono nuovamente di lava finendo inondati dalla gran quantità di materiale eruttato. Tutti questi crateri furono letteralmente sepolti e al centro del nuovo paesaggio si formò l'imponente Mauna Ulu. Per molti, dice la guida, una creazione della dea Pele, per tutti un monumento al cambiamento.
  2. Tutto ebbe inizio nella tarda primavera del 1969 quando la terra cominciò a tremare più del solito e sia gli abitanti dell'isola che gli studiosi del Hawaiian Volcano Observatory capirono che un'eruzione era imminente. La mattina del 24 maggio, gli scienziati raggiunsero l'area dove si erano verificati i terremoti e videro una fessura aprirsi nel terreno attraverso la foresta rilasciando nubi di vapore tra gli alberi. Nel giro di tre ore, la frattura aveva raggiunto la lunghezza di oltre un miglio. Getti di lava schizzarono fuori dal terreno, alti decine di metri, lungo tutta la fessura. Alle 11 di sera l'attività si placò. La lava, perso il suo contenuto di gas esplosivi, rifluì all'interno della spaccatura e si raffreddò velocemente. Sulle pareti interne della frattura sono ancora visibili il ferro e gli altri minerali contenuti nella lava, ossidati dal vapore residuo, che hanno colorato la roccia di rosso vivo e giallo.
  3. Una nuova bocca si aprì e, tra maggio e dicembre, eruttò dodici fontane di lava che raggiunsero la ragguardevole altezza di 540m, praticamente 150m più alte dell'Empire State Building di New York. Un giovane vulcanologo assistette alle eruzioni e raccontò che il ruggito delle fontane di lava sembrava il motore di un jet alla massima potenza. Il suolo tremava costantemente e fumi sulfurei riempivano l'aria. La maggior parte della lava lanciata in aria dalle fontane, ricadendo a terra, si mescolò alle colate che scorrevano in superficie, ma piccoli spruzzi si solidificarono in volo e furono trasportati dal vento a miglia di distanza prima di ricadere sulle foreste innescando incendi locali. Questi frammenti prendono diversi nomi a seconda delle forme in cui piovono a terra, dalle gocce nere chiamate Lacrime di Pele a sassolini leggeri pieni di bolle di gas, a sottili e fragili fili di lava dorata chiamati Capelli di Pele. Si possono osservare in giro per tutto il parco.
  4. Lo scudo di lava che prese il nome di Mauna Ulu cominciò a formarsi all'inizio del 1970 quando le colate, che scendevano dalla bocca che stava ancora eruttando fontane altissime, sommersero tutto, riempiendo due crateri vicini. I laghi di lava continuarono a crescere e a riempire i vecchi crateri fino a strabordare e appiattire tutto il paesaggio.
  5. La foresta, che si trovava su un terreno rialzato, riuscì a sopravvivere, mentre quella più bassa prese fuoco rapidamente per il calore emanato dall'eruzione ancor prima di essere raggiunta dalle colate. La terra era scossa da esplosioni sotterranee causate da bolle di gas metano. Alcune di queste bolle ruppero la superficie scoppiando come mine. Frammenti di roccia si conficcarono nei tronchi. Solo un'isola verde di foresta si salvò e all'epoca pareva galleggiare in un mare di lava.
  6. In questo punto si possono osservare due tipi distinti di colata lavica. Hanno la stessa composizione, ma si sono raffreddati in maniera diversa. Si cammina su un flusso solidificato di lava liquida e molle chiamata pahohoe mentre sulla sinistra si può osservare un vero muro di lava del tipo a'a che si forma quando, persi i gas, il flusso si raffredda cristallizza, diventa appiccicoso, perde elasticità e si frattura. Si forma anche quando la lava è forzata ad acquistare velocità, spinta da un altro flusso o incontrando terreno più ripido.

  7. La lava pahoehoe si forma quando la superficie di una colata fluida si solidifica velocemente, mentre sotto la parte ancora liquida continua a fluire. Anche oggi, indurita, mantiene il suo aspetto fluido.
  8. La notte del 10 novembre 1973, l'eruzione formò laghi di lava che ricoprirono la foresta e nel terreno si aprirono nuove fessure visibili sotto la linea di alberi alla vostra sinistra. All'alba, l'attività cessò di nuovo e la lava, rifluendo all'interno delle fessure, lasciò una cornice nera intorno alla foresta.
  9. Quando la lava cola attraverso una foresta, scorre intorno agli alberi e si solidifica rapidamente. L'umidità contenuta nei tronchi e le bolle di gas fungono da isolante contro il completo incenerimento delle piante. Se poi il livello della lava cresce, l'albero resta intrappolato in una crosta nera che rimane in piedi una volta che l'ondata defluisce. Per questo vi trovate a passeggiare in una foresta pietrificata e, se osservate attentamente, potete vedere ancora le venature del legno nella roccia. Non toccatele, sono molto fragili!
  10. Le eruzioni hawaiiane spesso creano grosse colline chiamate scudi di lava. Si formano quando la lava non fluisce lontano dal punto di emissione e ogni strato si stende sul precedente crescendo in altezza. Il cratere Pu'u Huluhulu ha eruttato fontane di lava che sono ricadute una sull'altra innalzando il cono originale. Il Mauna Ulu è un classico esempio di vulcano a scudo ed è così esteso che, se l'eruzione non si fosse arrestata, avrebbe sommerso anche il vicino e più antico Pu'u Huluhulu.
  11. Durante i cinque anni di eruzione, vaste colate laviche scesero dal Mauna Ulu fino all'oceano distruggendo ogni cosa lungo il loro cammino di 12km. I flussi ricoprirono un'area di 95km quadrati. La dea Pele incontrò quindi la sorella Namaka che vive nel mare e si diedero battaglia mentre si sollevavano enormi nubi di vapore acido e l'isola si ingrandiva con nuova terra.
  12. Gli scienziati collezionarono numerosi campioni di lava che fornirono importanti informazioni sulla composizione, sulla temperatura e sull'attività interna del vulcano. Per ottenere i campioni da analizzare, i geologi indossavano abiti resistenti al calore e si avvicinavano alle colate in movimento estraendo pezzi incandescenti con attrezzi simili a martelli. Il calore era estremo e il vento sollevava nuvole di cenere bollente e fumi irritanti. L'allora 22enne geologo Jeffrey Judd racconta che, mentre prelevava un campione, la crosta su cui camminava si ruppe e ingoiò la sua gamba destra fino al ginocchio. Cadde all'indietro e si trascinò al sicuro con la gamba avvolta in fiamme che si stavano propagando agli abiti. Chiamò immediatamente i soccorsi via radio e fu trasportato d'urgenza all'ospedale di Hilo. Oggi dice che fu un'orribile esperienza, ma quei cinque anni di eruzione restano comunque i migliori della sua vita.
  13. Il lago di lava che si formò sul Mauna Ulu esondò diverse volte aggiungendo strati alla sua massa. All'epoca fu installata una piattaforma d'osservazione dalla quale si godeva una splendida vista sul lago di lava agitato. Una mattina, però, i ranger scoprirono che la piattaforma era sparita insieme a una porzione di parete del cratere. Tutto era collassato nel lago durante la notte e per fortuna in quel momento non c'erano osservatori.
  14. Vi trovate ora in cima al Pu'u Huluhulu. Prima dell'eruzione, da questo punto si aveva un'ampia visuale sulla foresta circostante fino all'oceano. Oggi il panorama è interrotto dall'enorme scudo del Mauna Ulu che fino al 1969 non esisteva. Da qui, gli studiosi osservarono l'eruzione del Mauna Ulu quando il calore si fece troppo intenso per avvicinarsi. Durante una di quelle osservazioni, racconta il geologo Wendell Duffield, il Mauna Ulu eruttò un'alta fontana di lava e fu un grande spettacolo finché qualcosa ostruì il flusso. Allora gli spruzzi di lava furono sparati tutto intorno e Duffield fu costretto a fuggire con il suo collega sotto una pioggia di blob incandescenti riparandosi con gli elmetti. Forse, dice oggi, era un messaggio della dea Pele. Il cratere del Pu'u Huluhulu, adesso, è una rigogliosa culla verde che ospita piante indigene molto rare che sopravvivono protette dalle sue pareti, al sicuro dai maiali selvatici.
  15. Prima dell'eruzione, il cratere 'Alae, uno di quelli che si vedevano dalla vecchia Chain of Crateres Road, era alto 130m e oggi non si vede più perché sepolto dall'attività del 1969. La lava del Mauna Ulu lo riempì completamente mentre tutta l'area era scossa da violenti terremoti. Le scosse aprirono uno squarcio sul fondo del cratere e la lava ci precipitò dentro formando un'impressionante cascata, più larga e più alta di quelle del Niagara!

  16. Per gli hawaiiani, Pele è la forza che distrugge e crea la terra, è però sua sorella Hi'iakaika che riporta la vita sul suolo nero. L'eruzione del Mauna Ulu produsse una quantità di lava sufficiente a lastricare una strada dalla Terra alla Luna e trasformò per sempre il paesaggio, seppellendo crateri più antichi e innalzando nuovi scudi. Nel 1983, l'eruzione del cratere Pu'u 'O'o, lontano 7 miglia, superò anche questa che, però, conserva un posto speciale nella storia della caldera del Kilauea per gli straordinari spettacoli che ha regalato ai fortunati osservatori.
Il gigante Kilauea continua a trasformare il paesaggio e, un giorno, anche le mie foto saranno ritratti di forme che non esistono più. L'eruzione in corso in questi giorni ha raggiunto Pahoa, un paesino a sud di Hilo dove ci siamo fermati a pranzare andando alle scogliere. Il fiume di lava sta inghiottendo strade, auto e le prime case dopo aver ricoperto il cimitero. La zona è stata evacuata giorni fa e la colata si muove lentamente. Quando tornerò laggiù, troverò un'isola diversa, ma da sempre sottomessa ai capricci della sua dea Pele.

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